Il Calcio e le vitamine

Le tartarughe devono nutrire una notevole quantità di sostanza ossea in lento continuo accrescimento e nei primi anni della loro vita questa sostanza ossea di cui sono largamente composte deve essere addirittura formata. Da qui il grande bisogno che questi animali hanno, specie in età giovanile, del calcio e delle vitamine, specialmente della vitamina D tanto necessaria alla formazione delle ossa in collaborazione col calcio. La carenza di queste sostanze fa sì che le ossa e la corazza delle tartarughe restino tenere, il che naturalmente non costituisce un vantaggio per l'animale e la sua salute.




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In cattività (teoricamente possibile in acquaterrari non riscaldati con una zona emersa pari ad un terzo di quella sommersa) è vietato.
Chi possiede un bacino all'aperto, può tuttavia mettersi in contatto con le stazioni del Corpo Forestale, con le Associazioni protezionistiche o con le locali Amministrazioni Provinciali: vengono a volte organizzate campagne per la riproduzione in semi-libertà (senz'altro possibile in un ampia vasca da giardino) come supporto a popolazioni naturali, minacciate dalla crescente antropizzazione dell'ambiente.

Nel caso si avesse la possibilità di costruire un laghetto vero e proprio, in giardino , questo lo si può realizzare in cemento, con appositi teli in Pvc o interrando contenitori già preformati in vetroresina o plastica.
In ogni caso occorre prevedere, durante la costruzione, una riva dolce per consentire agli animali di uscire dall'acqua senza problemi e recintare per intero il laghetto (compresa una zona asciutta ben delimitata) per evitare possibili ed anzi probabili fughe.
Esempio di stagno per testuggini palustri
In un laghetto all'aperto la riproduzione delle Emys non è difficile !!!

E' assolutamente doveroso offrire, all'interno del recinto, zone ben soleggiate e zone ombreggiate, per permettere alle testuggini di compiere la termoregolazione.
Se il recinto fosse troppo soleggiato, senza ripari ombrosi, le tartarughe rischierebbero di morire.


Emys Orbicularis in termoregolazioneI bagni di sole

Tutti gli animali a "sangue freddo", e le tartarughe non fanno eccezzione, abbisognano dell'azione dei raggi solari.
La luce solare è di grande importanza per la salute fisica e psicologica di questi rettili. Il sole asciuga la corazza e l'epidermide dell'animale e riduce sensibilmente le possibilità di attacchi parassitari e di infezioni micotiche; aiuta inoltre la cicatrizzazione delle piccole ferite, facilita la fissazione del calcio, aumenta la vitalità dell'animale attivandone l'appetito e le funzioni metaboliche, quindi l'accrescimento. Le uova deposte da tartarughe che possono godere dei benefici effetti della luce solare durante una buona porzione della giornata risultano più grosse e più numerose. Per la sua dotazione di calore come per la sua carica di raggi ultravioletti il Sole è quindi un elemento prezioso nella vita delle tartarughe.
Gli animali allevati in questi stagni all'aperto, sono soggetti a predazione da parte di ratti, gatti e, se viviamo in campagna o nelle periferie urbane, anche donnole e volpi. Grossi esemplari in verità non corrono eccessivi rischi, ma i giovani si. E' buona norma di conseguenza fare in modo che la rete esterna sia integra e, nel caso di stagni e paludari esterni, sarà opportuno coprirli con una rete anche superiormente. Durante la costruzione sarà bene prevedere qualche angolo con tettoia o qualche rifugio che gli animali potranno liberamente utilizzare.

L'eterotermia e il Letargo

Le tartarughe appartengono alla Classe dei Rettili , sono cioè degli animali eterotermi, definiti volgarmente e impropriamente "a sangue freddo", il che vuol dire che a differenza dei mammiferi e degli uccelli non possiedono una determinata temperatura corporea ma che, come i pesci, adeguano la propria temperatura a quella ambientale. Conseguentemente questi animali sono vivaci quando la temperatura è dolce e diventano torpidi quando la temperatura si abbassa, ed è per tale motivo che la loro attività è per lo più limitata alle ore diurne mentre la notte per essi è destinata al riposo.Emys in riscaldamento, dopo il risveglio dal letargoQuando poi la temperatura scende fortemente, come si verifica nelle stagioni autunnali-invernali, le tartarughe palustri (che a differenza di quelle marine sono pienamente soggette alle escursioni termometriche) per sopravvivere devono cadere in letargo, rallentando enormemente le facoltà vitali (il che consente loro un dispendio minimo di energie) tornando attive allorquando le condizioni climatiche ridiventano favorevoli. Il letargo invernale o ibernazione ha luogo con l'approsimarsi dell'autunno e da esso i rettili si risvegliano la primavera successiva, ma nelle regioni dal clima molto mite è però di durata molto ridotta, limitato al periodo di massimo freddo. Per affrontare questo periodo di quasi totale sospensione delle attività fisiologiche le tartarughe, sia d'estate che d'inverno, si scavano un cunicolo sotterraneo in cui restano sino a quando le mutate condizioni climatiche non le inducono al risveglio.

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