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Protetta
grazie alle norme della Convenzione di Berna (che ne proibisce
il commercio e la detenzione); la "Testuggine palustre europea"
è l’unica specie acquatica presente in Italia.
La
specie risulta distribuita in un vastissimo territorio che comprende
anche gran parte d’Europa, il Nord Africa e diverse regioni asiatiche,
la sua distribuzione zoogeografica è infatti europea centro-meridionale,
anatolico-caucasico-maghrebina.
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Distribuzione
geografica europea
di "Emys Orbicularis"
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In
Italia, in particolare, era un tempo molto diffusa lungo tutti i
corsi d’acqua, nelle paludi e nei laghi costieri, ma è oggi
localizzata in poche zone almeno in parte risparmiate dalle devastanti
azioni dell’uomo (suo principale nemico).
Oggi la Emys Orbicularis è diventata uno dei rettili italiani
più in diminuzione e per questo oggetto (fortunatamente)
di particolari attenzioni e di numerosi studi eco-etologici da parte
di naturalisti ed enti protezionistici.
In Italia la testuggine d’acqua vive, sia nelle regioni continentali
che in quelle peninsulari, in Sicilia, in Sardegna e nella vicina
Isola Maddalena. Nel territorio italiano è senz’altro presente
in tutte le Regioni, ma sembra più diffusa in quelle centrali.
Fatto dovuto evidentemente, alla conservazione degli ambienti umidi
dove vive. Notevoli nuclei sono quelli presenti nella Riserva Naturale
"Boscone della Mesola", presso Boscomesola (Ferrara) e
quelli del Parco Naturale della Maremma in provincia di Grosseto.
Solo in queste località e in poche altre, le popolazioni
, protette, hanno in parte perso l’istintiva diffidenza verso l’uomo
e possono essere avvicinate e osservate facilmente.
Considerazioni zoogeografiche, paleontologiche, climatiche, ecologiche
ed etologiche suggeriscono l’ipotesi che l’areale naturale della
testuggine acquatica non si estenda in Europa oltre l’isoterma di
luglio 18 gradi.
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HABITAT
Gli
ambienti frequentati sono i più vari, è possibile
infatti ritrovare le testuggini palustri, sia nei fontanili,
sia nelle lagune salmastre, in acque stagnanti come in corsi
d’acqua a corrente moderata o forte con o senza vegetazione
rivierasca. Frequenta soprattutto località di pianura,
anche non lontane dal mare, senza spingersi oltre i 500 metri
d’altitudine (Sicilia). In Marocco vi sono esemplari che vivono
a 1700 metri di quota sul livello del mare.
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ABITUDINI
DI VITA
Le
sue abitudini di vita sono quelle tipiche di una testuggine palustre,
abbastanza legata all’ambiente acquatico. E’ tuttavia possibile
che si allontani per parecchi chilometri dal bacino nel quale vive
abitualmente e non necessariamente in una giornata piovosa. A volte
è possibile osservarla a spasso lontano dall’acqua, persino
con il solleone e addirittura su strade asfaltate. Di giorno la
testuggine d’acqua può osservarsi a terra lungo
le
rive o su aggallati,
tronchi e rami affioranti dall’acqua ove sale per riscaldarsi al
sole; di notte,
invece, si trattiene
in acqua , sia in superficie che sul fondo, o si sposta lungo le
sponde di fiumi, paludi e canali,
perlopiù in cerca di cibo. E’ timida, agile, veloce e si
tuffa prontamente in acqua, ove nuota con grande perizia, al primo
cenno di pericolo.
Di regola è un rettile stanziale e gregario ad eccezione
degli esemplari anziani. La sua temperatura preferenziale è
di 20-24 gradi, ma con 6-9 gradi è talvolta già in
attività; in genere
però la specie è abitualmente attiva, quando la temperatura
è superiore ai 14 gradi. Il loro ciclo vitale è simile
nei diversi habitat. E’ attiva dalla primavera al tardo autunno,
mentre trascorre i mesi invernali in uno stato di latenza , celandosi
in buche lungo le riva di fiumi e canali o anche nella fanghiglia
del fondo. In questo secondo caso, integra la respirazione aerea
con l’ossigeno che riesce ad assumere direttamente dall’acqua, attraverso
la pelle del collo, ma ha comunque bisogno di affiorare di tanto
in tanto con la testa in superficie.
Lo fa però solo una volta ogni quattro o cinque ore. A seconda
dell’andamento climatico, escono dal letargo invernale, dagli inizi
di marzo a fine aprile, anche se non è raro osservare qualche
esemplare in riscaldamento al sole, già a metà febbraio,
se la temperatura permane per qualche giorno al di sopra dei 16
gradi.
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CARATTERI
DISTINTIVI
Carapace
ovale liscio; una cerniera poco sviluppata lungo il piastrone tra
le pettorali e le addominali ; dita ben distinte , munite di unghie
visibili e accuminate, congiunte da una membrana natatoria. Gli
esemplari vecchi, sono di regola scuri, mentre nei giovani, subadulti
e adulti sia il carapace sia il collo e il capo presentano, in genere,
barre e macchioline gialle.
Gli esemplari provenienti dalle regioni orientali dell’areale hanno
in genere il corpo più colorato di giallo e un carapace più
verde. La taglia massima, secondo molti autori, può raggiungere
i 35 cm., in particolare nelle regioni nord-africane. Le Emys italiane
raramente superano i 20 cm..
Il carapace ovale e appiattito risulta idrodinamico durante la fuga
in acqua e il suo colore è altamente mimetico. La permanenza
a lungo in acque torbide e paludose fa sì, poi, che sul carapace
si sviluppino alghe verdi filamentose che ne accentuano il mimetismo.
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Il
capo di una" Emys": si noti l'astuccio corneo e il
timpano |
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Zampa
anteriore con unghie accuminate, caratteristica evidente nei
maschi. |
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Zampa
Posteriore |
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