BREVETTO dell' AEREOGENERATORE a TECNOLOGIA AVANZATA denominato "WIND-ENERGY-ROTOR" e sua applicazione alle IMBARCAZIONI A PROPULSIONE VELICA ROTANTE denominate "WIND-ENERGY-ROTOR-FLY-BOAT" INTRODUZIONE L'attuale quadro di crescita dei prezzi del petrolio, e le previsioni di durata nel tempo di tale fonte, ai fini della produzione di energia, rendono sempre più attuale la ricerca di fonti alternative. Tra di esse quella di maggior interesse legata alla maggior efficienza è quella eolica. L'invenzione in oggetto, riguarda uno strumento per uno sfruttamento ottimale di tale fonte di energia. QUADRO DELLA POTENZA EOLICA INSTALLATA NEL MONDO (MG): Totale Europa 5487 Giappone 19 USA 1693 Australia 17 Canada 23 Nuova Zelanda 4 Totale Nord America 1716 Totale Oceania 40 India 938 Iran 9 Cina 190 Israele 6 Corea del Sud 2 Egitto 5 Totale Asia 1130 Africa 3 Costa Rica 20 Turchia 2 Argentina 12 Giordania 1 Brasile 3 Totale Africa e Medio Oriente 26 Messico 2 Caraibi 4 Totale Sud America 37 TOTALE NEL MONDO 8440 QUADRO DELLA POTENZA EOLICA INSTALLATA IN EUROPA (MG): Germania 2390 Danimarca 1300 Spagna 590 Paesi Bassi 337 Regno Unito 330 Italia 154 Svezia 140 Irlanda 60 Portogallo 60 Grecia 39 Austria 25 Finlandia 12 Francia 10 Belgio 7 Repubblica Ceca 7 Norvegia 6 Russia 5 Ucraina 5 Polonia 3 Lussemburgo 3 Svizzera 2 Romania 1 Lettonia 1 TOTALE 5487 LA SITUAZIONE DELL'ENERGIA EOLICA IN ITALIA Entro il 2010 l'Italia dovrà investire circa 40.000 miliardi per rispettare gli impegni sottoscritti nel protocollo di Kyoto. Essi prevedono una riduzione del 6,5% delle emissioni di gas-serra nell'atmosfera imponendo di puntare con decisione sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il raddoppio della produzione da fonti rinnovabili darebbe infatti un contributo quantificabile nella misura del 15-20 %. In Italia, attualmente, le fonti rinnovabili forniscono un contributo di circa 12.73 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), corrispondente al 7.37 % del fabbisogno energetico nazionale. In realtà il 70 % del totale delle energie rinnovabili deriva dalle centrali idroelettriche per cui risulta subito evidente che l'Italia ha finora trascurato il potenziale delle energie alternative pulite. Tra queste ultime la produzione di energia elettrica mediante aereogeneratori ha raggiunto ormai la maturità tecnologica necessaria ad una più ampia penetrazione nel mercato energetico. Entro il 2010 la fonte eolica dovrà fornire 1.32 Mtep contro le 0.0007 Mtep attuali ovvero quasi 1900 volte in più dell'attuale produzione. SITUAZIONE AMBIENTALE RIFERITE ALL'AREA DI IMPIEGO. Queste caratteristiche vengono particolarmente evidenziate dalla distribuzione di frequenza e durata della velocità del vento reale secondo i parametri di Weibull allegati diagrammi che sono tipici delle distribuzione in aree mediterranee, sia a livello del suolo che in quota per dare una visione chiara della reale ventosità di cui si dispone. ALLEGATI n°2 e 3 : Frequency distribution curve and duration curve of wind speed. La frequenza descritta, permette di sostenere l'ottima applicabilità della macchina "Wind-Energy-Rotor" (d'ora in avanti referenziata con WER) e la sua applicazione anche alla propulsione navale denominata "Wind-Energy-Rotor-Fly-Boat" (d'ora in avanti referenziata con WERFB) in quasi tutte le condizioni ambientali dell'Europa. E' opportuno notare che la densità media del vento dipende dalla quota di esercizio della WER, ed è attestata mediamente tra 3.5 e 7.5 m/s, con una percentuale estremamente alta in questo intervallo, in cui è stata studiata la macchina e se ne è verificato il massimo rendimento ricavabile dall'energia ambientale eolica. Le condizioni di ventosità media mensili al suolo sull'Europa e sul Mediterraneo sono reperibili nel cap.VI "i venti nel mediterraneo" della pubblicazione "IL VENTO E IL TEMPO" di Mario Giuliacci edizione Mursia, riportate in ALLEGATO n°04 e permettono di individuare le aree di utilizzazione territoriali Europee e mediterranee. Per esempio l'Italia, ritenuto un paese a bassa velocità media del vento, potrà divenire un ottima area per la trasformazione dell'energia eolica. Tali condizioni sono favorevoli anche per il trasporto marittimo, grazie all'utilizzo e all'ottimizzazione del WERFB, che non avrà bisogno di motori a combustione anche in condizioni di scarsa ventosità (caratterizzata soprattutto dai regimi di brezza) per essere efficiente. PREMESSA. Il presente BREVETTO n. RM 2000 A 000614 del 22 NOVEMBRE 2000 di David Terracina (e il suo gruppo di lavoro) studia le prestazioni di un generatore con pale a profilo modificato terminalmente per la produzione di energia, ed anche una sua applicazione a mezzi navali con idrodinamicità avanzata (per modelli, per diporto o per trasporto mercantile). La macchina, oggetto del brevetto, si distingue da quelle tradizionali perché i calcoli teorici e le estrapolazioni di dati sperimentali dimostrano come sia possibile ottenere una apprezzabile quantità di energia anche in condizioni di vento reale debole (1,5 : 5 mt./s; 3-10 knt) con ampio sfruttamento dell'energia prodotta per la generazione di una spinta stimabile superiore (da 1,5 a 6 volte) rispetto a quella degli attuali aereogeneratori o alla spinta delle attuali armature delle vele moderne. E' scopo della presente relazione descrivere brevemente gli elementi più significativi dell'invenzione, denominata "Wind-Energy-Rotor" che si presenta come un elemento produttivo capace di convertire l'energia cinetica prelevata dalla corrente fluida, in energia in uno spettro di velocità del vento reale anche molto bassa e sostenerla per un arco di tempo illimitato. Questo è l'elemento di maggior interesse, in quanto la macchina è operativa con rendimenti sostenuti anche nell'intervallo di velocità del vento che va da 1.5-2 m/s a 4.5 dove gli attuali generatori eolici non vengono attivati, o dove i rendimenti sono molto bassi. Nella relazione ne vengono descritte le caratteristiche, e vengono presentati anche una serie di modelli SISTEMA DI GENERAZIONE DELL'ENERGIA del "WER". L'energia viene generata da un rotore posto nel flusso del vento, e trasmessa tramite una opportuna trasmissione a un sistema di accumulazione oppure nel caso del WERFB, ad una elica o elemento propulsore equivalente. L'effetto eolico che genera l'energia e la propulsione, interviene nel processo, in estrema sintesi con una portanza generata per effetto Magnus. REALIZZAZIONI E VERIFICHE SPERIMENTALI. Nel tempo sono state fatte varie applicazioni per sfruttare queste caratteristiche del moto di corpi nei fluidi , alcune delle quali molto significative ed incoraggianti tra cui il Rotore di FLETTNER, applicato al Buckau ed in tempi più recenti alla Alcyone dal comandante Cousteau. Inoltre alla base delle considerazioni che giustificano l'attualità della macchina proposta ci sono vari studi comparativi tra l'efficienza di rotori e di velature equivalenti alla superficie del mantello, ed un importante contributo teorico ed una interessante verifica sperimentale alla galleria del vento un documento della National Advisory Committee For Aeronautics (NACA), che permette di stimare gli spostamenti tra le teorie fluido dinamiche e gli effettivi rendimenti della macchina proposta. La verifica sperimentale alla galleria del vento mostra una notevole aderenza con le deduzioni teoriche, soprattutto nell'intervallo di ventosità sopra menzionato e tipico delle aree mediterranee ed europee. Anzitutto c'è notevole accordo tra dati teorici e sperimentazioni pratiche sui valori delle forze agenti sulla sezione, dovuto alle condizioni di flusso attorno ad un profilo come il cilindro, che sono notevolmente semplificate. DETTAGLI DEL SISTEMA DI GENERAZIONE DELL' ENERGIA "WER" L'elemento generatore di energia è rappresentato da una specie di pala rotante, montata in varie configurazioni, che realizzano sistemi eolici bipala, tripala, quadripala o multipla. La potenza rilevata all'asse del mozzo viene raccolta e trasmessa ad un sistema di immagazzinamento, oppure ad un sistema di propulsione WERFB. STRUTTURA DELLA PALA ROTANTE In generale la pala ha una forma cilindro-conica, come schematicamente riportato negli ALLEGATI n.5,6,7, con una parte più o meno ampia munita di alette variamente disposte. Alcune configurazioni possibili sono riportate nelle illustrazioni successive (Caratteristiche delle microalette). Con riferimento ad una delle configurazioni, utilizzando un opportuno profilo NACA, disposto a 9° rispetto al flusso del vento, usando il rotore di caratteristiche 'tipo' (a pag. 10) e una vetroresina di medie caratteristiche (rinforzata a nido d'ape), con una velocità del vento di 3 m/s si ottiene una coppia di 47 Kg x m /pala. CATEGORIE DI PALE Esistono due categorie di strutture di pala: la pala a due settori, e quella in unico pezzo. Nell'ambito di ogni categoria ci sono vari tipi di generatori. A) Pala di primo tipo a due settori. Come si è precedentemente detto il primo tipo di pala è formato da due segmenti: La prima, che è anche parte terminale della pala ha una particolare sezione sferico - cilindrica con un opportuno risalto per il taglio dei filetti fluidi. Il diametro superiore di circa un 3% del diametro con le micro alette disposte come già detto ed illustrato; la parte verso il mozzo porta incernierati una serie di settori con profilo ad arpionismo, tenuti disposti a corona dalla tensione di opportune supporti elastici. Quando la forza apparente del moto relativo (centrifuga) supera un valore di tensione dei supporti elastici, i settori si espandono e si innestano con il profilo, nelle sedi ricavate sul primo elemento. In tal modo anche il secondo elemento viene posto in rotazione, e per le leggi della dinamica, la velocità angolare diminuirà in maniera proporzionale al rapporto delle masse in rotazione. Ma di converso aumenterà il flusso tagliato, in quanto il cilindro posto in rotazione sarà più lungo. Questo tipo di pala è vantaggioso in quanto si può mettere in moto il rotore sfruttando lo spin fornito da una parte limitata della pala, e quindi con minori masse in gioco. E' particolarmente adatta nel caso di grossi rotori con elevate forze d'inerzia. B) Pala di secondo tipo: Pala costituita da un solo elemento, rotante in condizioni di folle su di un asse imperniato sul mozzo. Per la forma della pala e la disposizione delle alette, valgono le stesse considerazioni fatte per la pala a due settori. L'estensione dell'alettatura dipende dal calcolo aerodinamico e delle inerzie opposte dalla globalità della pala, in quanto non esiste in questo caso l'effetto di spin iniziale. La pala strutturata in un pezzo unico è vantaggiosa nel caso in cui le strutture in rotazione siano di piccole dimensioni per generatori di energia asserviti, per esempio a piccoli scafi, o comunque siano realizzate con materiali che permettano un elevato rapporto efficienza/peso. La pala strutturata in due parti con il suo particolare metodo di innesco ha un campo di impiego ove le aree in rotazione siano considerevoli, e quindi le strutture siano proporzionalmente pesanti. In tal caso le forze di inerzia da vincere per mettere in rotazione la struttura sarebbero troppo elevate. TIPI DI GENERATORI I tipi di generatori realizzabili utilizzando le categorie di pale precedentemente illustrate possono essere ad elica o a giostra. Tipo ad elica realizzabile con sistema di innesco : a microalette disposte accoppiate a T a microalette singole fisse disposte parallelamente all'asse della pala a microalette singole ad assetto variabile disposte parallelamente all'asse della pala a microalette singole chiudibili ad assetto variabile disposte parallelamente all'asse della pala. a turbina. Tipo a giostra realizzabile con sistema di innesco : A microalette disposte accoppiate a T A microalette singole fisse disposte parallelamente all'asse della pala A microalette singole ad assetto variabile disposte parallelamente all'asse della pala A microalette singole chiudibili ad assetto variabile disposte parallelamente all'asse della pala. FORME E CARATTERISTICHE DELLE MICRO ALETTE. Forma profilo ed inclinazione delle alette sono fondamentali perché rappresentano il primo fattore della catena di efficienza che deve essere realizzata. In condizione di esercizio, le alette potrebbero avere la possibilità di essere orientate a seconda dell'intensità del vento, più o meno inclinate, più o meno a profilo grasso o magro, più o meno grandi di superficie, più o meno numerose e/o con possibilità di traslare radialmente rispetto all'asse della pala, realizzando una maggior sezione di passaggio per il flusso ,e un aumento della coppia portante a seguito dell'allungamento del profilo di supporto La disponibilità di rotori con diverso numero di pale permetterà di avere maggior continuità di spinta all'avvio e di potenza in funzione del carico. I modelli di macchina disponibili per le varie condizioni operative, saranno caratterizzati dalla struttura con particolare riferimento al numero delle pale. Di seguito riportiamo un esempio alcuni calcoli effettuati per un particolare tipo di profilo NACA molto diffuso, che ci permette di determinare la coppia di spin del sistema delle pale. PROFILO BASE: NACA 0012 DIAMETRIO DI RIFERIMENTO 7 MT. Corda 1 m Dimensione trasversale 0,5 m Superficie aletta 0,5 m^2 N° alette 5 Cl max 0,9 Cl operativo 0,8 rho (aria) 1,225 kg/m^3 Velocità del vento (m/s) Forza sviluppata dalla singola aletta (Kg) Forza sviluppata dal sitema totale di alette (Kg)*1 Coppia al mozzo per un sistema tripala (Kg m)*2 2 0,98 4,165 37,485 2,5 1,53125 6,5078125 58,5703125 3 2,205 9,37125 84,34125 3,5 3,00125 12,7553125 114,7978125 4 3,92 16,66 149,94 4,5 4,96125 21,0853125 189,7678125 5 6,125 26,03125 234,28125 *1 Forza calcolata al netto dell'interferenza *2 Movimento calcolato ipotizzando una distanza media del disco dal centro del mozzo pari a 3mt. Si osserva effettivamente che con il profilo scelto, in condizioni di ventosità limitata, la coppia disponibile al mozzo di un tripala è molto elevata. Questo ci permetterà di calcolare le caratteristiche dinamiche del sistema elica, e la velocità angolare lungo l'asse della pala per stimare la potenza ricavabile per effetto Magnus. Forma profilo ed inclinazione delle alette sono fondamentali perché rappresentano il primo fattore della catena di efficienza che deve essere realizzata. esempio di un Profilo alare di supporto referenziato nei calcoli come profilo alare A: FIGURA N°1 FIGURA N°2 FIGURA N° 3 FIGURA N° 4 FIGURA N° 5 FIGURA N° 3 FIGURA N° 4 Nelle figure si vede il sistema delle alette utilizzate nel calcolo. Caratteristiche del WER applicato alla propulsione velica: il WERFB (wind-energy-rotor-fly-boat) Questo tipo di macchina ad effetto Magnus ha delle caratteristiche che sono ben evidenziate nella Fisica delle vele (dal quale si è potuto trarre le regole principali realistiche ed applicate) dove è necessario ottenere coefficienti di pressione elevati tra il ventre e il dorso di un profilo alare velico con venti particolarmente deboli. Infatti da un profilo alare velico con superficie eguale a quella di una pari superficie cilindrica si ottiene una portanza massima che è, nei migliori casi, solo di un sesto della portanza prodotta da una sezione cilindrica rotante, pur avendo quest'ultima maggiore resistenza totale specifica al metro quadrato (cfr. La fisica delle vele). L'applicazione della WER è proponibile nelle condizioni di navigazione marittima, dove si può paragonare il profilo alare velico con il profilo alare cilindrico; è famoso il caso delle rotonavi di Flettner realizzate dal comandante Cousteau dove il rapporto portanza/superficie è molto elevato (la portanza è stata ottenuta con una superficie dei rotori pari a 1/14 della superficie velica tradizionale). Il profilo della WER è stato studiato per ottenere contemporaneamente una elevata solidità di tipo velico, e un elevato coefficiente di pressione a tutti i regimi dinamici, una buona velocità periferica e di conseguenza un buon vento apparente. Queste caratteristiche permettono alla WER di essere attivata già a velocità del vento reale di 1,5 m/s (solo 3 knt) , acquisendo nel contempo un vento apparente non inferiore a 3-4 m/s e di conseguenza una buona portanza e potenza all'asse con modesta spesa energetica di spin. Tenuto conto che le tecnologie attuali permettono un controllo molto ampio sulla rotazione di spin delle pale rotanti, ne risulta una macchina che riesce ad ottenere la portanza massima in qualsiasi condizione meteorologica anche in quelle più estreme. Questa variabilità della rotazione unita alla rotazione del proprio asse, (con stabilizzazione attraverso la pinna dorsale sottovento o con albero portante a profilo alare autodirezionale a basso coefficiente di resistenza ed alta penetrazione aerodinamica),consentirà una utilizzazione della WER alle minime condizioni di ventosità dove un qualunque generatore eolico o una moderna imbarcazione a vela risulterebbe quasi ferma o con risultati talmente bassi da dover necessariamente attivare la propulsione tradizionale con motori a combustione (motori ausiliari nel diporto). Tali caratteristiche fanno della WER una macchina sensibile a pressioni della corrente fluida inferiore a 1mm di H2O e di conseguenza, data la elevata solidità della zona bulbare della pala rotante, una notevole coppia meccanica che in presenza di un buon vento apparente acquisisce notevoli potenze all'asse (cfr. La fisica delle vele. Eseguendo un confronto su di un parametro di tipo geometrico, ad esempio il diametro, si evidenzia che tale macchina con un diametro complessivo delle pale di circa 16 metri e con 220 mq di superficie e paragonabile ad una macchina a profilo alare tradizionale da 4.400 mq con 80 m.t. di diametro. Tali riferimenti possono essere richiesti come alllegato n. 8 ove risulta un rapporto di 1 a 13.6 ottenuto applicando le formule contenute nel documento " Technical note N°228 della National Advisory Committee For Aeronautics (NACA)". Tale proiezione non differisce sostanzialmente da quella verificabile nella fisica delle vele tra una pari superficie velica tradizionale e il rotore delle motonavi misurate al tunnel. Vengono presentate una serie di curve che si riferiscono alla efficienza reale di un tubo di flusso tra i 2 ed i 20 m/s, in particolare sono confrontate le proiezioni delle rispettive curve di efficienza per pari velocità. Tali riferimenti possono essere richiesti come ALLEGATO N° 10. Si noterà la particolare efficienza della WER tra i 1,8 ed i 5 m/s. Curva di potenza. Le proiezioni indicano una curva di potenza rappresentata (a disposizione come diagramma in ALLEGATO N° 9) dove compare il riferimento alla densità di potenza specifica per m2 di area battuta dalle pale ed in particolare: a) curva di potenza ideale della WER; b) Velocità del vento in m/s c) Curva della potenza estraibile con turbine classiche o tradizionali. Dopo gli 8 m/s il rendimento tenderà a calare e ad appiattirsi, pur mantenendosi sempre superiore a quello di un generatore eolico tradizionale. Questo fenomeno dinamico è positivo in quanto consente un adeguato controllo della potenza erogata del WER. Nel caso del WERFB consente all'imbarcazione di gestire il tutto anche in condizioni meteomarine estreme in quanto l'efficienza diminuisce linearmente all'aumento della velocità del vento. ALCUNE CARATTERISTICHE TECNICHE COMPARATIVE DELLA WER Giri al minuto da 10 a 90 circa. Efficienza di spinta in relazione al vento apparente: F(kg) = 0,08 x A (mq) x V^2 (m/s) Esempio: con vento di 10 nodi, pari a circa 5m/s, e con una vela di 40 metri quadrati di superficie, la spinta del vento è di circa 0,08 x 40 x 25 = 80 kg. (Riferimenti riportati realmente dal testo "Il vento e il Tempo" Cap. II "il vento e il mare", La pressione del vento sulla vela, ). Tale formula ci permette di ricavare la spinta reale della macchina. Infatti la superficie velica equivalente è data dai seguenti dati: rapporto lunghezza / pala = 65/20=3,25 Per un diametro di 8 Mt si avrà che r= 3,72 (rapporto numerico =140/65) Rapporto diametro pala /raggio = 2,15 (equivalente alla realizzazione dell'imbarcazione realizzata da Jacques-Yves Cousteau nel lontano 1984, chiamata Alcyone dotata di due turbovele aventi una altezza di 10,2 mt ed una corda (non trattandosi di cilindri perfetti sarebbe improprio usare il termine diametro) di 2,05 mt. Sviluppando una superficie velica di 21 mt. La formula per determinare la spinta equivalente sarà: (r 2x 3,14) x (LP-15%) x P Dove r= raggio; LP= Lunghezza della Pala rotante compresa della superficie delle alette; e P= il numero delle pale componenti il rotore. I valori teorici ricavabili con l'applicazione della teoria di kutta-youkowski possono essere richiesti. LO SCAFO Negli ultimi anni il gruppo di lavoro ha seguito attentamente l'evoluzione degli scafi navali sia a vela che a motore. E' evidente il progresso che si è realizzato in questi ultimi tempi grazie alle nuove linee d'acqua dove andremo ad analizzare le principali caratteristiche componenti e mutative che hanno portato alla generazione dell'ideazione di questo nuovo tipo di macchina. Per i frequentatori di regate veliche, sono ormai conosciuti tutti i componenti della fisica della vela dove in uno scafo veloce da regata è perfettamente inutile aggiungere potenza (mq) di tela (cosi si usa dire) quando lo scafo e' già al limite delle sue possibilità. Infatti il limite della velocità teorica (ricavabile approssimativamente dalla radice quadrata della lunghezza effettiva al galleggiamento per un coefficiente dimostrato di circa 2,2 o 2,7 a seconda degli scafi più o meno a dislocamento pesante, medio o leggero) non è superabile oltre un 5/6%. Il risultato e' che se prendiamo in esempio un'imbarcazione a vela da diporto moderna di serie come (come un Bavaria 34 piedi), si otterrà che la sua lunghezza al galleggiamento è di 9 metri e pertanto si avrà un valore di 3x2,4= 7,2 knt. Questo è il limite teorico della velocità dello scafo, in condizioni di facile planata con condizioni climatiche meteomarine particolari, non si potrà superare di più di un 5, 10%. Presi come esempio di base tre innovativi e di recente produzione trimarani, già realizzati e in commercio come: - in Australia il DragonFly 1000 (del danese Borge Quoring progettista ed ideatore del mezzo) - in Italia Virgola 33 (progettato da Berardo Cittadini e costruito dai F.lli Marchi) - a Palermo il Tris-10 (del progettista e costruttore Magazzù Research Group S.r.l. advanced Marine System di Palermo) dove le sezioni poppiere devono essere necessariamente plananti e più larghe, si è arrivati con notevole studi alla realizzazione dello scafo con caratteristiche del tutto particolari. In ALLEGATO N° 10 e 11 riportiamo una proposta che ben rende l'idea. Alcune caratteristiche tecniche e di forma: * di tipo planante ma senza evidenti limitazioni dell'opera viva per consentire un ottimo scivolamento idrodinamico nell'acqua e contestualmente una tenuta al moto ondoso maggiore. * permette un elevato carico dell'imbarcazione senza penalizzare le caratteristiche di velocità e tenuta del mare. * gode di pinne stabilizzatrici anche per il traverso (con apposite derive a baionetta di profilo alare e con scarso pescaggio). * pinne stabilizzatrici orizzontali per coadiuvare e limitare gli spostamenti del moto ondoso in funzione del carico e della velocità (come avviene nei normali flap delle recenti imbarcazioni a motore che ne controllano l'assetto e la galleggiabilità diminuendo con l'incremento della velocità una diminuzione dell'opera viva, consentendo successivamente di incrementare la velocità. * non ha la chiglia interpretata come momento raddrizzante e di conseguenza al pari di una imbarcazione di 10 mt è più leggera di circa 1500 kg. = 35% di peso in meno corrispondente alla capacità di carico incrementabile dell'imbarcazione. * può essere dotata di batterie per l'accumulo dell'energia quando la propulsione velica è scollegata all'asse dell'elica. La loro potenza è di 120 amp. N 6 per esempio sono in grado di far effettuare le manovre in porto per mezzo di motori elettrici come quelli in commercio usati per le eliche di prua delle grosse imbarcazioni. il peso è distribuito in basso e al centro dell'imbarcazione costituendo un ottimo momento raddrizzante. Il peso è di circa 180 kg. * può essere dotata di n. 6 pannelli solari di tipo Solax acquisibili dal cantiere navale Scrivia di Crotta d'Adda ad un costo limitato di circa 200 ECU cadauno fornente 30wat x 12 h che soddisfano le utenze di bordo e tutta la strumentazione, radio, gps, ecc. * le ali dello scafo laterali possono essere ripiegabili (a compasso o a baionetta idraulica per grosse imbarcazioni)o telescopiche su binari, e consentono prima dell'ormeggio la riduzione dell'ingombro con facilità di manovra pur mantenendo la galleggiabilità. Sono utilizzabili per stivaggio di oggetti necessariamente leggeri. * l'elica può essere di tipo j-prop di adeguate dimensioni (circa1,5 volte più grande di quelle normalmente usate) a passo variabile, consentendo la regolazione della velocità dello scafo e di modulare la potenza in funzione anche del carico e dello stato del mare. * la trasmissione usata può essere di tipo s-drive idraulica che consente un 'ottimo rendimento di trasmissione e senza manutenzione di tipo Volvo. * le sezioni di prua sono tali da garantire il massimo della lunghezza di galleggiamento e contemporaneamente un appropriato taglio dell'onda con mare formato. * le sezioni del timone possono essere chiaramente piccole con una risultante simile ad una via di mezzo tra il timone ellittico da regata ed il moderno motoscafo con appendici ad alto aspet radio consentendo ridotte resistenze idrodinamiche e mantenendo elevata portanza in manovra. * la struttura è del tutto simile a quella di questi trimarani e la sede della propulsione velica è spostata al centro imbarcazione rispetto agli scafi tradizionali anche per ottenere una centratura di peso (visto un baglio arretrato planante) e per consentire una andatura controvento stabile senza far sollevare troppo la prua, in modo da fendere il moto ondoso mantenendo un assetto costante consentendo elevata velocità con ottimo mantenimento di abbrivio. CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI ECONOMICHE. I COSTI Attualmente per la realizzazione di una centrale eolica il costo è di 2 milioni di lire per KW installato che varia tra 1,57 a 1,83 M/Lit. E' da prevedere che una riduzione del costo della produzione si avrà all'aumentare del numero di tale macchine prodotte, anche in funzione delle loro grandezze. Infatti In Germania si è passati dai 2,4 MilLit./KW per macchine da 150 kW a 1,8 M/Lit per macchine da 300 KW fino a 1,7 MilLit./KW per macchine da 600 KW. Con l'ottimizzazione della resa della WER tali costi, visto le sue caratteristiche di rendimento di almeno 6-7 volte superiori ad una generatore di pari dimensioni, la messa in produzione in serie sarà molto invitante. Infatti mentre attualmente gli impianti eolici per essere sfruttabili devono essere collocati in zone dove la ventosità minima non è inferiore a 4 m/s e per almeno un centinaio di giorni all'anno, nel futuro con l'impiego del WER le zona d'applicazione saranno notevolmente estese, anche per le particolari caratteristiche di start della nuova macchina a 1,5-2 m/s. Un esempio della tendenza alla maggior applicazione dell'energia eolica alla quale si farà sempre più ricorso, è la Svezia, che si è impegnata a smantellare le 12 centrali nucleari nel vicino 2001, ed ha impostato un nuovo piano che prevede la realizzazione di 300 centrali eoliche, ancorate al fondale marino, poco al largo della coste, per sfruttare sia i movimenti delle masse d'aria di direzione nord - sud, che le brezze di mare e di terra. In Italia l'installazione di generatori eolici attraversa ancora una fase sperimentale. Le zone giudicate interessanti per eventuali installazioni sono: il crinale appenninico, le fasce costiere delle regioni meridionali, le isole del basso Tirreno e Pantelleria, ma con l'applicazione del WER si estenderanno in modo sostanziale. Per un aereogeneratore da circa 5-10 MW la ripartizione in percentuale dei costi è stimata come segue: Produzione del WER 69%; Lavori di preparazione Edilizia Civile 9%; Infrastrutture apparati Elettrici ed elettronici 8% ; Reti di connessioni e collegamenti 5%; esercizio e manutenzione 2% dell'investimento; Amministrazione e gestione del progetto 2%; Installazione 1,5 %; Assicurazioni 1%; Concessioni e autorizzazioni legali 1,5%; Oneri bancari per garanzie, fideiussioni 1%; La disponibilità della macchina sarà vicina al del 98% annuo. Le altre caratteristiche generali sono simili a quelle dei generatori eolici evoluti come quelli diffusi in Danimarca o in Germania ed in Europa. Il Si dichiara che tale innovazione è solo un primo passo per il quale il gruppo si impegna e si riserva di proseguire, migliorare ed ottenere ulteriori dati tecnici che saranno successivamente riportati agli interessati. F.to David Terracina allegato n . 1 Un esempio del disegno del generatore eolico Wind Energy Rotor allegato n. 2 Wind resources over open sea allegato n. 3 Weibull distribution allegato n. 4 grafici delle condizioni di ventosità media allegato n. 5 Un esempio del WER bipala allegato n. 6 Un esempio del WER tripala allegato n. 7 Un esempio del WER quadripala allegato n. 8 Un esempio della WER-FB allegato n. 9 Un esempio della WER-FB sezione particolare. Rag. David Terracina Viale Leonardo Da Vinci, 200 00145- Roma- Tel. 06/59601489 cell.0328/4669125 E.mail d.terracina@tin.it Pagina 8 di 15