Mons. Francesco Guercio

 
 
nato a Carini il 15 dicembre 1910
deceduto a Palermo il 29 maggio 1998
 
      Nacque a Carini da Francesco e da Mannino Giuseppina.
      Venne consacrato sacerdote il 24 dicembre 1932 nella Cattedrale di Monreale.
      Terminato il corso teologico a 21 anni, non avendo l'età per la dispensa, l'Arcivescovo chiese personalmente una dispensa speciale che il Papa Pio XI gli concesse dicendo : "è il prete più piccolo di tutto il mondo!".
      Insegnante di lettere nella scuola media del Seminario Arcivescovile di Monreale (1932-1933).
      Accanto allo zio Mons.Tommaso Mannino, arciprete di Carini, lo aiuta nella predicazione, nel catechismo. nell'amministrazione dei Sacramenti, nell'assistenza all'Azione Cattolica 1934-1935).
      Arciprete di Altofonte (1935-1946)
      Direttore spirituale del Seminario Arcivescovile di Palermo e cappellano e confessore del monastero della Visitazione (1946-1948).
      Collaboratore del parroco della Cattedrale di Palermo e per un certo tempo anche aiuto agli anziani parroci della Zisa e di Valdesi (1949-1956).
      Durante questo periodo, insegnante di lettere nella scuola media del Seminario di Palermo, insegnante di Religione nelle scuole medie Verga e Vivona e nel liceo Garibaldi; prefetto di Sagrestia della Cattedrale, cerimoniere, assistente diocesano e regionale della G.I.A.C., canonico penitenziere, incaricato diocesano per l'Unione Apostolica del Clero e per l'Associazione dei Sacerdoti Adoratori. Aiuta mons. Ignazio Arena nell'assistenza alla FUCI e nella direzione del Convitto Ecclesiastico.
Parroco della Cattedrale di Palermo (1956-1977)
      Arcidiacono del Capitolo Metropolitano (1977).
      Ciantro dello stesso Capitolo (1979).
      Dal 1963 assistente regionale delle Familiari del Clero e negli anni 1969-1973 anche assistente nazionale per l'Italia Meridionale.
      Dal 1969 ministro straordinario della Cresima.
      Negli anni 1979-1982, ha fatto parte del gruppo di responsabili ed esperti dell'Associazione Nazionali delle Familiari del Clero.
      Scrisse un libro di poesie dedicate tutte a quella Carini che tanto amò e dove ritornava ogni qualvolta poteva.
 
          14 settembre                  Il Castello
Quanto atteso quel giorno di settembre Il vecchio maniero accovacciato
che Tu esci dalla Chiesa sulla rupe scoscesa
in artistica bara adorna di luci e di fiori, non fa più paura a nessuno.
e, con le braccia a tutti spalancate, Il tempo ed i fulmini
offri il cuore squarciato. ne portano via a poco a poco
       Ti spingi fino alle porte del paese i merli e le pietre.
       a benedire la campagna ed il mare. Ma tanti fiocchi d'erba
       Ascolta, o Crocifisso di Carini, le suppliche sparsi sui muri e sui tetti
       Consola tante anime afflitte. lo rivestono come per una festa;
       Insegnaci ad amare la strada che sale dolcemente all'ingresso
è tutta un tappeto verde;
e colombi bianchi e neri svolazzano sulle torri,
mentre gli uccelli cantano senza posa

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