Nacque a Carini da Francesco
e da Mannino Giuseppina. |
Venne consacrato sacerdote
il 24 dicembre 1932 nella Cattedrale di Monreale. |
Terminato il corso
teologico a 21 anni, non avendo l'età per la dispensa, l'Arcivescovo
chiese personalmente una dispensa speciale che il Papa Pio XI gli concesse
dicendo : "è il prete più piccolo di tutto il mondo!". |
Insegnante di lettere
nella scuola media del Seminario Arcivescovile di Monreale (1932-1933). |
Accanto allo zio
Mons.Tommaso Mannino, arciprete di Carini, lo aiuta nella predicazione,
nel catechismo. nell'amministrazione dei Sacramenti, nell'assistenza
all'Azione Cattolica 1934-1935). |
Arciprete di Altofonte
(1935-1946) |
Direttore spirituale del Seminario Arcivescovile di Palermo e cappellano e
confessore del monastero della Visitazione (1946-1948).
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Collaboratore del parroco della Cattedrale di Palermo e per un certo tempo
anche aiuto agli anziani parroci della Zisa e di Valdesi (1949-1956).
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Durante questo periodo, insegnante di lettere nella scuola media del
Seminario di Palermo, insegnante di Religione nelle scuole medie Verga e
Vivona e nel liceo Garibaldi; prefetto di Sagrestia della Cattedrale,
cerimoniere, assistente diocesano e regionale della G.I.A.C., canonico
penitenziere, incaricato diocesano per l'Unione Apostolica del Clero e per
l'Associazione dei Sacerdoti Adoratori. Aiuta mons. Ignazio Arena
nell'assistenza alla FUCI e nella direzione del Convitto Ecclesiastico.
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Parroco della Cattedrale di Palermo (1956-1977)
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Arcidiacono del Capitolo Metropolitano (1977).
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Ciantro dello stesso Capitolo (1979).
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Dal 1963 assistente regionale delle Familiari del Clero e negli anni
1969-1973 anche assistente nazionale per l'Italia Meridionale.
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Dal 1969 ministro straordinario della Cresima.
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Negli anni 1979-1982, ha fatto parte del gruppo di responsabili ed esperti
dell'Associazione Nazionali delle Familiari del Clero.
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Scrisse un libro di poesie
dedicate tutte a quella Carini che tanto amò e dove ritornava ogni
qualvolta poteva.
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14
settembre
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Il Castello
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Quanto atteso quel giorno di settembre
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Il vecchio maniero accovacciato
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che Tu esci dalla Chiesa
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sulla rupe scoscesa
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in artistica bara adorna di luci e di fiori,
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non fa più paura a nessuno.
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e, con le braccia a tutti spalancate,
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Il tempo ed i fulmini
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offri il cuore squarciato.
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ne portano via a poco a poco
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Ti
spingi fino alle porte del paese
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i merli e le pietre.
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a
benedire la campagna ed il mare.
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Ma tanti fiocchi d'erba
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Ascolta,
o Crocifisso di Carini, le suppliche
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sparsi sui muri e sui tetti
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Consola
tante anime afflitte.
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lo rivestono come per una festa;
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Insegnaci ad amare
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la strada che sale dolcemente all'ingresso
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è tutta un tappeto verde;
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e colombi bianchi e neri svolazzano sulle
torri,
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mentre gli uccelli cantano senza posa
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