Mons. Matteo Orlando

  
vescovo

 
 
nato a Carini del 1610
deceduto a Cefalù nel 1695
 

 Biografia

    Nel sepolcro erettogli nella Cattedrale di Cefalù si legge : "Illustrissimus Praesul Matthaeus Orlando, cognomento ac mente virilis, Patria Hiccarensis, ne suus Trinacriae deesset Elias, progressus est ad Carmelum..."

    E' la prima e più nobile figura che si incontra nella storia della cultura carinese.

    Il Sac.Buffa Armetta nel suo libro "Carini, note storiche" ed il prof. Collurafici nel libro "Le tre Iccari" non citato la fonte donde apprendono che Matteo Orlando da fanciullo fosse stato ladruncolo di arance, sfuggito fortunosamente alle grinfie di un servo in livrea del Barone, e si fosse rifugiato nel convento del Carmine dove, prima come famulo di cucina, poi come ragazzo di vivace intelligenza, fosse stato avviato agli studi.
      Invece è nella tradizione popolare, quanto è citato dal P. Nicotra nel suo libro "Il Carmelo Palermitano" a pagina 441 che cioè Matteo Orlando, nella sua adolescenza, per sottrarsi ai furori di un tale cui per caso Matteo aveva ucciso un cagnolino, si recò al Carmelo di Palermo, ove assunse l'abito carmelitano e il 20 ottobre 1628 emise i voti solenni.
     E' importante subito rilevare, la sua versatilità in ogni campo della cultura. fu filosofo e teologo, fu amante della musica e seppe conciliare la sua piena dedizione allo studio, con la preghiera e l'impegno apostolico.
     Dice il Sac. Buffa Armetta che la sua carriera nell'Ordine dei Carmelitani fu rapida e brillante; fu due volte Priore Generale dell'Ordine e fu caro ai Papa Alessandro VII e Clemente X, nonchè a Carlo II Re di Spagna.
     Fu reggente degli studi e insegnò teologia nelle cattedre più importanti dell'Ordine, cioè a Napoli, a Firenze e nel Collegio Internazionale di S. Maria in Traspontina di Roma. Resosi celeberrimo per la sua dottrina ed accresciutasi la fama della sua sapienza, fu annoverato tra i teologi e i consultori della Sacra Congregazione di Propaganda Fide e designato come deputato teologo nella versione della Sacra Bibbia in lingua arabica (P.Nicotra).
     Dice Antonio Mongitore (1663-1743) nella sua opera "Biblioteca Siciliana" che Matteo Orlando, eletto Vescovo di Cefalù, illustrò quella sede con la sua vita austera e con la sua dottrina e si distinse "nella santità dei costumi....", e continua, "per la sua immensa bontà il 20 maggio 1687, m'insignì del sacro carattere sacerdotale, dopo aver precedentemente ricevuto gli altri ordini minori; e ciò ho voluto qui ricordare con grato animo, per testimoniargli la mia gratitudine".
     Lo storico carmelitano Padre Daniele della Vergine Maria segnala di Mons. Orlando le seguenti opere:
          1) Cursus Theologicus in 3 volumi;
          2) Costituzioni sinodali per la Diocesi di Cefalù secondo i decreti dei Sommi Pontefici, dei  Concilii Generali e di altri sacri canoni.
     Scrisse molte altre opere filosofiche, teologiche e pastorali rimaste inedite.
     Nella Biblioteca di Carinesi conserva il libro edito a cura di Mons. Matteo Orlando : "Directorium chori iuxta ritum Ordinis Fratrum Beatae Mariane Virginis de Monte Carmelo"
 

(da "CARINI NELLA CULTURA" di Mons.Vincenzo Badalamenti)

 
          Il massimo splendore del Convento del Carmine di Carini si raggiunge sul finire del 1600, quando Matteo Orlando, Vescovo di Cefalù e Superiore Generale dei Carmelitani, in segno di riconoscimento e rispetto delle sue origini, decide di arricchirlo ulteriormente: il convento è ampliato con la realizzazione del chiostro al cui centro viene posta un’elegante fontana barocca.

          Viene ampliata anche la chiesa, che riceve tele di prestigio, paramenti sacri in broccato e filigrana d'oro e d'argento, reliquie di molti Santi, preziosi argenti e, infine, viene realizzato uno splendido organo con cassa lignea alle spalle dell'altare maggiore.