REIDRATAZIONE
E CONSERVAZIONE
DEI LIEVITI SECCHI ATTIVI
L'essicazione del lievito consiste nel ridurre dal 70 % al circa 8 % il contenuto dell'acqua nella cellula, mediante la tecnica dell'essicazione su letto fluido. Durante l'essicazione le cellule si rimpicioliscono e si disidratano, arrivando a condizioni limite della loro vita.
Per ripristinare le proprie funzioni vitali, la cellula deve riacquistare tutta la sua acqua cellulare. Questa fase è la più critica, quindi è necessario che la reidratazione sia eseguita con la dovuta cura per assicurare il ripristino ottimale delle cellule sane.
Quando il lievito secco viene a contatto con l'acqua, le cellule si reidratano, assorbendo l'acqua loro necessaria in alcuni minuti. Se la reidratazione non viene effettuata con cura si può assistere ad una perdita importante di costituenti cellulari attraverso la membrana cellulare che in questa fase è estremamente permeabile. Come conseguenza il lievito perde vitalità e la popolazione che rimane non è in grado di iniziare rapidmente la fermentazione.
Un altro effetto è lo shock termico. Se il lievito viene riattivato in acqua fredda (15-20° C) la popolazione scende del 60 % circa.
REIDRATAZIONE
La reidratazione è l'operazione indispensabile per ripristinare il metabolismo della cellula del lievito. La sperimentazione e l'osservazione pratica suggeriscono di adottare la seguente procedura:
RACCOMANDAZIONI
Durante la reidratazione del lievito bisogna tenere conto delle segenti raccomandazioni:
INOCULO
Inoculare i mosti quanto prima possibile, per agevolare la predominanza del ceppo di lievito selezionato. E' importante che la temperatura del mosto da inoculare sia superiore ai 15° C. Per assicurare un buon avvio della fermentazione bisogna aggiungere circa 2-4 milioni di cellule attive per millilitro, ciò significa 20-30 g/hl di lievito secco. Nel caso di inoculo dei mosti con l'arresto di fermentazione è consigliabile aggiungere quantità di lievito secco anche di 50 g/hl.
Il momento del inoculo viene scelto in base al metodo di vinificazione:
CONSERVAZIONE DEI LIEVITI SECCHI
Il lievito secco può essere conservato a lungo se confezionato sotto vuoto al riparo da umidità, calore e ossigeno, infatti contiene solo il 7-8 % di umidità, un contenuto che non permette alcuna attività metabolica, sufficiente però a preservare la vitalità. La cellula si trova quindi in uno stato di minimo vitale, che può mantenere per moltissimi mesi senza morire.
Una confezione integra garantisce una perdita di vitalità inferiore al 10 % annua, conservando il lievito a temperatura ambiente (media di 20° C). Dal punto di vista microbiologico la perdità del 10 % di cellule è del tutto insignificante ai fini dell'effetto dell'inoculo. E' chiaro quindi che i lieviti secchi possono essere utilizzati comodamente anche dopo 3 anni o più dal loro confezionamento. La data di scadenza riportata nelle etichette è una imposizione della legge con valore tecnico poco indicativo.
Le cellule di lievito non modificano assolutamente le loro caratteristiche con il passare del tempo: possono morire, ma le cellule vive hanno lo stesso patrimonio genetico e le stesse potenzialità enologiche. Per una giusta conservazione si consiglia:
In riferimento ai motivi sopra descritti si sconsiglia di conservare il lievito in confezioni aperte, o comunque con presenza di aria, per periodi lunghi, tuttavia se ciò è inevitabile bisogna cercare di chiudere nel miglior modo la confezione, eliminando l'aria contenuta e obbligatoriamente conservare nel refrigeratore alla temperatura di 4° C. Prima di utilizzarlo è necessario verificare la condizione vitale del lievito.