Galatina
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Il canile? Deve tacere.
da "Il Quotidiano" di venerdì 29 dicembre 2000

Il canile deve essere insonorizzato: rigettata dal Consiglio di Stato la richiesta di sospensiva connessa al ricorso presentato da Giorgio Ferramosca, il veterinario responsabile del canile sanitario di Noha.
Il provvedimento di rigetto era stato già adottato dal tribunale amministrativo regionale. Il ricorso era stato presentato dai responsabili del canile dopo che alcuni abitanti della popolosa frazione galatinese, nel denunciare l'insostenibile inquinamento acustico derivante dall'incessante abbaiare dei cani, chiedevano ai gestori della struttura l'adeguamento ai parametri stabiliti dalla legge in vigore..
Il disturbo diventava ancora più insopportabile nelle ore notturne, quando il latrare dei cani risultava amplificato dal silenzio circostante. L'esistenza di un problema di inquinamento acustico era stata accertata da rilevamenti effettuati dal Presidio multizonale di prevenzione, settore fisico- ambientale dell'Azienda USL LE/1. Con il rigetto diventa inevitabile per i gestori del canile eseguire tutti gli accorgimenti necessari ad attenuare le emissioni rumorose nell' ambiente esterno.
Dopo che il provvedimento di rigetto era stato reso noto, alcuni abitanti di Noha si erano rivolti ai dirigenti comunali per chiedere l'immediata applicazione della legge in materia di inquinamento acustico.
Ieri l'on. Antonio Rotundo, parlamentare dei Democratici di sinistra, insieme ad una delegazione di cittadini di Noha, ha incontrato il commissario prefettizio Beniamino Margiotta per caldeggiare il rispetto della sentenza del Consiglio di Stato: "Abbiamo chiesto che il Comune vigili affinchè siano rispettati i parametri stabiliti dalla legge - afferma Rotundo - e vengano attuati dai gestori del canile gli idonei accorgimenti per ridurre immediatamente l' inquinamento acustico derivante dall'elevato numero di cani randagi ospitati nella struttura in questione".
Ampia disponibilità circa la risoluzione del problema è stata data dal commissario straordinario. Entro sessanta giorni il canile dovrà adeguarsi alle norme stabilite dalla legge; trascorso questo tempo la struttura rischia la chiusura. Un fatto è certo, che da ora nel ricovero sanitario situato in località Turchio non sarà possibile ospitare nessun altro animale.
Il canile sanitario di Noha era finito qualche mese fa nell'occhio del ciclone, dopo che un servizio di RAI 2 aveva denunciato inaudite violenze subite dagli animali: secondo le accuse, con un laser sarebbero state bruciate le corde vocali degli animali, un trattamento che di fatto li rendeva afoni.
GIANFRANCO TUNDO
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da "IL QUOTIDIANO " di martedì 3 ottobre 2000
Altri cani randagi uccisi col veleno.

Galatina terra di inciviltà. L'Enpa (ente nazionale per la protezione degli animali), delegazione di Galatina, per bocca della sua Presidente, Maria Rosaria Pascali, diffonde la notizia di un altro grave caso di intolleranza nei confronti dei cani randagi: tre cani ieri sono stati barbaramente uccisi con dei bocconi avvelenati in via Salvo D'Acquisto. "Chi li ha avvelanati - spiega la presidente Pascali - voleva essere sicuro di farli fuori immediatamente e per questo ha usato un veleno potentissimo che nel giro di poche ore ha portato alla morte quelle povere bestie". I cani si sono trascinati alle porte di alcuni residenti che li accudivano: prontamente è stato chiamato un veterinario, ma non c'è stato nulla da fare e, tra guaiti che strappavano il cuore, i poveri animali sono morti. Sul posto sono anche intervenuti i vigili urbani e le forze dell'ordine: ma naturalmente dei responsabili nessuna traccia. Un episodio purtroppo non isolato: la stessa sorte pare sia toccata ad altri cani nel Rione Italia dove è stata fatta piazza pulita dei randagi che circolavano per quelle strade. "Al randagismo è stato posto un argine - continua Pascali - grazie alla presenza di due canili in città gestiti dall'Enpa. È davvero sconcertante assistere all'inasprirsi dell'intolleranza dei cittadini verso i pochi randagi rimasti.
G.Tun.

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da "IL QUOTIDIANO" di domenica 1 ottobre 2000
IL CANILE DELLO SCANDALO. SCONCERTO IN CITTA' E IN PROVINCIA Cani zittiti col bisturi: si cerca il complice veterinario.
Nei prossimi giorni i magistrati della Procura della Repubblica di Lecce dovrebbero interrogare Silvio Giorgio Ferramosca, 54enne farmacista di Maglie, ed il figlio Francesco di 24 anni, titolari del canile "Parco Rifugio" di Noha di Galatina accusati di aver fatto "bruciare" le corde vocali di duecento cani perchè abbaiavano troppo.
Sarà "sentita" anche Maria Cristina Gallo, 36 anni, una delle addette del canile accusata degli stessi reati contestati ai Ferramosca. La donna deve chiarire anche le minacce che le avrebbe rivolto Silvio Giorgio Ferramosca per impedirle di denunciare i presunti maltrattamenti ai cani che avvenivano all'interno della struttura di Noha di Galatina.
Gli inquirenti intendono anche scoprire l'identikit del veterinario che avrebbe operato gli animali. Nell'inchiesta sono rimasti coinvolti anche i sindaci di undici Comuni salentini i quali avrebbero utilizzato il canile dei Ferramosca per la custodia degli animali trovati nelle loro strade. A questo proposito il sindaco di Vernole, Nando Pedaci, fa sapere che il suo Comune ha allestito un canile da circa un anno e che da tempo e in corso un procedimento giudiziario contro i Ferramosca per la restituzione di ottanta animali che erano stati affidati al "Parco Rifugio". L'inchiesta scattata, infine, anche grazie ad un esposto dell'Enpa di Campi Salentina e di Galatina, dell'associazione per i cani abbandonati, dell'associazione "Nuova Arca" di Galatone e di Lecce, e dell'associazione "Nuova Lara" di Lecce.



da "IL QUOTIDIANO" di giovedì 14 settembre 2000
Cani "zittiti" col laser? Una guerra di carte bollate
La denuncia è da shock. A circa 200 cani sarebbero state bruciate le corde vocali. Facevano troppo rumore e disturbavano i vicini. Rimbalzata sui giornali nazionali, la notizia ha messo a soqquadro il mondo del volontariato che si occupa dei randagi e che forse - a vedere il lungo elenco di denunce e querele - col volontariato vero e proprio ha ben poco da spartire. Sul banco degli accusati questa volta è Giorgio Ferramosca, veterinario, titolare di un canile-rifugio a Noha (Galatina). L'ente protezione animali lo accusa - ma è tutto da dimostrare - di aver effettuato, sugli ospiti del canile, dalla scorsa primavera ad oggi, degli interventi di elettrocoagulazione delle corde vocali per rendere i cani afoni e impedire loro di abbaiare. L'Enpa è stata la prima a presentare denuncia nei confronti di Ferramosca e delle persone che sarebbero state coinvolte in questa operazione. Stamattina un gruppo di 10 associazioni presenterà un esposto alla magistratura con la stessa accusa. Dietro queste denunce, una storia di ordinanze, perizie, autorizzazioni, petizioni, e - mormora qualcuno - anche interessi oscuri. Tutto inizia dalla protesta degli abitanti delle case situate vicino al canile, in località "turchino" a Noha. Nell'ottobre del '99 si costituisce un comitato di "tutela dell'ambiente" che presenta al comune di Galatina una petizione in cui si lamenta il continuo rumore provocato dall'abbaiare dei cani e gli odori nauseabondi provenienti dal seppellimento delle carcasse. A dicembre viene effettuata una prima perizia fonica per verificare il livello di inquinamento acustico provocato dall'abbaiare dei cani dalla quale non risulta nessuna violazione dei limiti di legge. Ma, a gennaio, una seconda perizia dimostra il contrario. Ne consegue un'ordinanza del sindaco con la quale si ordina a Ferramosca di trasferire i cani entro 90 giorni in altre strutture o "di eseguire gli interventi necessari ed adeguati per rendere conforme alla normativa vigente le emissioni sonore". Ferramosca ricorre al Tar contro l'ordinanza e il trasferimento dei cani viene bloccato. A maggio un'ulteriore perizia fonica non rivela rumori "nocivi" e, di conseguenza il 10 maggio 2000 il sindaco revoca l'ordinanza anche perchè Ferramosca dichiara di aver eseguito gli interventi "strutturali e gestionali" necessari a ridurre l'inquinamento acustico. Su richiesta del presidente del comitato di Noha, il dirigente del dipartimento dei lavori pubblici di Galatina, il 23 maggio dichiara che nel canile sono state effettuate solo modifiche gestionali ma nessun tipo di lavoro per abbattere i valori fonometrici. Come mai allora i controlli dimostrano che i cani non fanno rumore? Risale al 27 luglio l'ultima perizia fonica. Questa volta i valori acustici superano i limiti legali. E , secondo l'accusa, proprio a seguito di questa perizia, per evitare un'ulteriore ordinanza di chiusura, il Ferramosca avrebbe eseguito in settembre un intervento di cauterizzazione delle corde vocali su alcuni cani. Questi i fatti e le supposizioni, ma possibile che si arrivi a tanto? Quale business si nasconde dietro la gestione dei canili? Giorgio Ferramosca nega ogni cosa. "Non ho mai fatto nulla contro gli animali, io amo i miei cani e li custodisco in maniera dignitosa e decorosa", dice. E per avvalorare la sua tesi ha già presentato denuncia contro l'Enpa.
Alessandra Greco

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