INTERVENTO AL CONGRESSO REGIONALE LEGAMBIENTE PIEMONTE
TORINO, 10.10.99

 

Si parla molto della salubrità dei cibi - biosicurezza - ma occorre non cadere nell’inganno di chi punta solo sui controlli successivi alla produzione. Vi sono ad esempio le leggi sulla qualità, oggi molto utilizzate anche come mezzo pubblicitario, ma è bene sapere che queste riguadagno la lavorazione e non la materia prima; se questa è inquinata, nessuna operazione successiva potrà disinquinarla La vera biosicurezza nasce dalla produzione, solo cibi meno chimici possono garantire i consumatori.

Negli utili anni si è visto quali danni possono provocare i sistemi di produzione dei cibi troppo industrializzati e troppo chimici, basati sulle monocolture. Questi sistemi producono anche una perdita di fertilità dei suoli e uno spreco dell’uso dell’acqua con una prevista futura diminuzione della sua disponibilità.

Inoltre l’aumento della popolazione ha ormai ridotto a pochi ettari pro capite la terra coltivabile disponibile per ogni abitante della terra, per strategie che permettano di combattere la fame nel mondo occorre incominciare a riconvertire l’agricoltura a partire dal pesi occidentalizzati.

Riconvertire vuol dire però anche insegnare l’alimentazione ai cittadini, finche si consumeranno troppi cibi e troppo industrializzati ci sarà un continuo ricorso alla chimica che sarà anche sempre più massicciamente introdotta dai consumatori.

Nella stessa direzione vanno le proposte di utilizzare gli OGM in agricoltura.

Come segni di carattere opposto vi è la proposta di legge per l’introduzione delle mense biologiche sui scala nazionale.

 

LE ATTIVITÀ SVOLTE

Si è operato soprattutto sui temi legate alle biotecnologie, così si è realizzata una mostra di 5 pannelli ( che viene esposta al Congresso) per la diffusione dell’informazione sulle nuove tecnologie; inoltre Legambiente ha dato il suo appoggio al Comitato di sostegno per la Carovana degli Indiani, che nella primavera ha visitato l’Europa, fermandosi anche a Torino, per presentare i problemi che si creano con le coltivazioni geneticamente modificate per le popolazioni autoctone.

 

LE PROPOSTE

 

1) RILANCIO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

 

2) CONTROLLO DEL TIPO DI AGRICOLTURA CHE SI EFFETTUA NELLE AREE PROTETTE

 

3) CONTINUARE LE INIZIATIVE DI ILLUSTRAZIONE DEI PROBLEMI LEGATI ALLE BIOTECNOLOGIE

 

4) CAMPAGNE DI INFORMAZIONE SULL’ALIMENTAZIONE

 

5) POLITICHE CULTURALI

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