A Livia Turco

 

La Coalizione del Centro Sinistra nel presentarsi alle prossime elezioni regionali non dovrebbe perdere l’occasione di dare il giusto rilievo alle tematiche ambientaliste ed animaliste.

Da tempo, come ha ammesso la stessa Corte costituzionale in un sua sentenza, i temi della tutela degli animali sono entrati a far parte del patrimonio comune della grande famiglia ambientalista.

Occorre però riconoscere che l’impegno della difesa dei diritti degli animali non può essere una semplice presa di posizione ma una scelta da valorizzare sia come valenza etica sia per le ricadute sul piano sociale e ambientale.

In fondo il senso di giustizia trova una sua significativa espressione proprio nel porsi l’obiettivo di tutelare i diritti dei "senza diritti" e gli animali sono certo, finora, sui gradini più bassi di questa ipotetica scala. Però il movimento animalista ha rappresentato, negli ultimi anni, la novità etica forse più significativa, ponendo sotto gli occhi di tutti l’importanza della tutela dei diritti degli animali, almeno quello fondamentale alla non sofferenza. Per molto tempo si può dire che la stessa sinistra ha sottovalutato queste tematiche , pur se tra le fila dei movimenti protezionisti erano molte le persone il cui impegno nasceva proprio in quella parte dello schieramento politico.

Per questi motivi si chiede alla candidata alla presidenza della regione Piemonte una chiara e netta presa di posizione a favore proprio delle tematiche animaliste non nel segno dell’utopia ma del possibile. In questo senso, dopo l’ultima legislatura, con una gestione politica che si è caratterizzata per una scarsa attenzione ai problemi degli animali, fino a chiudersi con una pessima legge sulla caccia che regala spazi di territorio e tempi ai cacciatori, aprendo a loro anche i parchi, le forze del centro sinistra devono porre nei loro programmi elettorali anche i temi legati alla difesa degli animali. Così oltre alla revisione della legge sulla caccia, si dovranno prevedere interventi per la riconversione degli allevamenti intensivi più dolorosi per gli animali, quali quelli dei vitelli a carne bianca e delle galline ovaiole in batteria, per la diffusione dell’allevamento biologico, per una revisione delle leggi sulla tutela degli animali d’affezione e di quelli esotici.

La scelta di inserire a pieno titolo la difesa degli animali nel programma di governo ha una sua grande dignità, proprio perché va a proporre la tutela di esseri indifesi e perché insegnare la giustizia e la convivenza è utile per la società, in un momento in cui alcuni valori corrono il rischio di apparire desueti a favore di una visione della vita tutta basata sul semplicismo e sulla prospettiva economicistica. Così l’occuparsi di animali non toglie forze ed energie agli altri pur pressanti problemi che sono motivo dell’intervento politico, ma anzi ne rafforza la validità, perché la tutela dei diritti dei più deboli contribuisce ad accrescere convinzione e partecipazione.

La scelta richiede non solo però affermazioni e obiettivi condivisi e condivisibili da tutte le forze del Centro Sinistra ma anche scelte conseguenti che, nel rispetto delle varie anime della coalizione, portino ad inserire i temi della tutela degli animali e che questi non vengano prevaricati o ignorati, o sacrificati per un altro e superiore bene. Sono altresì necessarie azioni conseguenti anche negli incontri politici pubblici, durante i quali occorrerà prevedere di rispettare la sensibilità di quanti hanno deciso di non cibarsi con animali; pertanto l’opzione vegetariana, in tali momenti, potrebbe apparire come un segnale importante e interessante.

I movimenti animalisti hanno più volte manifestato perplessità e insofferenza verso gestioni politiche che non hanno saputo vedere questi problemi, fino al punto da diventare una parte consistente del fenomeno dell’abbandono del voto. Una giusta politica pertanto potrebbe apparire interessante e restituire la voglia dell’impegno.

 

Enrico Moriconi
Candidato nelle liste Verdi alle elezioni regionali