Enza di Pentima
Oasi al tramonto (1980)
olio su tela (80x60)
particolare

Enza di Pentima - pittrice

Presentazione
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Volere ad ogni costo inquadrare un artista in una determinata corrente o scuola ? un errore; ancor pi? grave sarebbe, se ci? si facesse, parlando della pittura di Enza di Pentima.
Ogni artista, degna di questo nome, ha un suo mondo interiore, un mondo sollecitato dalla natura che lo circonda, per cui, quasi sempre ci? che l'artista ritrae non ? quello che realmente vede, ma quello che in lui ?, o quello che in lui si ? trasformato del reale.
E' chiaro quindi che il discorso non pu? tenersi in termine di scuola o di corrente di maniera totale e resta solo valido per acquisizioni tecniche.
Chi conosce, come conosco io, Enza nei suoi entusiasmi, nella "fede", nella sua esplosivit? emotiva, nella sua assoluta sincerit? espressiva e di vita, cos? scevra di forme egoistiche e, in un certo senso di crudezza, non pu? non ritrovarla nei suoi dipinti.
In essi ? la sua parte vitale che si fa colore a trasformare il mondo che ritrae, a mostrarlo come ? in lei.
Certi suoi fiori sono una esplosione di gioia, la sua gioia, e le case, anche quando non sono quelle abitate dagli umili, non hanno pi? alcun fasto, diventano umanit? dolorosa, svettano in cieli che portano ancora il segno di bufere passate, che anelano alla calda pace del sole e vivono sempre tra alberi vigorosi messi l? a proteggerle.
Tutto ? come un simbolo di fede, appunto la sua "fede" in tutto e in tutti, anche se proprio questo suo credere spesso le porta amarezza.
Solo sotto questo profilo umano ? possibile entrare nel suo mondo pittorico, capirlo ed accettarlo. Allora non sar? pi? la validit? artistica nel tempo o fuori del tempo. La validit? senza tempo rester? quella della sua emozione per il "Creato" che non pu? essere n? nello stile, n? nella corrente, perch? ? solo umano discorso per l'uomo d'ogni tempo.

A. DIONIGI

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