Veduta di Escolca

Il paese

Escolca è un paese in provincia di Nuoro che appartiene al Sarcidano e ha sui 700 abitanti. E’ situato presso la falda meridionale di un piccolo altopiano nella valle di Gergei, centro che dista appena 1500 metri. Originariamente, si presume che la zona fosse occupata dal mare e a testimoniarcelo sono i fossili rinvenuti e alcune rocce sedimentarie che si trovano nella zona "de sa grutta". Escolca confina con quattro paesi: a nord con Isili, a sud con Mandas, a est con Serri e ad ovest con Gergei. Intorno a Escolca ci sono numerosi Nuraghi: a Isili il Nuraghe Is Paras, a Orroli il Nuraghe Arrubiu, a Nurri Pitzu e Ogu, poi a Serri c'è il villaggio nuragico di Santa Vittoria. Distante circa 10 Km da Escolca c'è un villaggio chiamato S. Simone, chiamato anche dei "nuraxis", perchè in quella zona ci sono tanti nuraghi e perchè sembra che nella chiesa di San Simone sia stata costruita sulle rovine di un nuraghe, su Nuraxi Mannu. Originariamente era abitato dai Mori ma a causa della peste gli abitanti furono costretti ad abbandonare il villaggio cercando ospitalità nei paesi confinanti. L'unico paese che gli ospitò fu Escolca, tutti gli altri gli rifiutarono.

Un po' distante dal centro abitato sorge una chiesetta immersa nel verde ristrutturata recentemente, chiamata la Madonna delle Grazie. Ma la chiesa principale è quella di S. Cecilia, la patrona, ed è una parrocchia in stile tardo gotico. Le feste principali sono S. Simone, S. Sebastiano, S. Liberato, S. Antonio, S. Cecilia e la Vergine delle Grazie.

A Escolca si coltivano la vite, l'ulivo e cereali, è abbastanza diffuso l'allevamento del bestiame, soprattutto quello ovino molto ricercato.In antichità la popolazione contava più 3000 abitanti, ora ne conta solamente sui 700.

Abitazioni di un tempo

Le abitazioni di Escolca erano costruite con strutture portanti in pietra locale e murature di tramezzo in terra cruda e paglia (ladri). Le case più semplici, di tipo monocellulare, erano costituite da un ampio vano in cui si potevano addossare le altre strutture: la cucina e una e piu'camere. I contadini inoltre avevano un pagliaio, un alloggio per il bestiame, un solaio per riporvi il raccolto, una stanza contenente il torchio, il frantoio e la macina. Quasi tutte avevano un cortile molto grande, lastricato in pietra, che serviva per mettere gli animali, le attrezzature da lavoro e la cosidetta "lolla", un pezzo di cortile riparato in cui lavoravano i braccianti. I grandi proprietari terrieri e di bestiame, invece avevano case molto piu grandi e spaziose dette pluricellulari. Prima le case erano fatte con mattoni di fango e paglia e con pietre. La copertura, realizzata su travi di legno, incastrati nelle mura, era composta da canne, spesso intrecciate, ricoperte nella parte superiore da un impasto di paglia e fango in cui si poggiavano le tegole. Il pavimento era spesso fatto con terra bianca, con paglia e fango, oppure per chi se lo poteva permettere con piastrelle. La cucina costituiva la stanza più importante perchè era il punto di ritrovo della famiglia; poi c'erano due o tre camere da letto. In queste abitazioni non c'era il bagno ma esisteva il cosidetto "murtonaxiu". Le abitazioni avevano anche degli archi che, a seconda della condizione economica, erano fatti con diversi materiali più o meno lavorabili. Negli archi venivano inseriti dei grandi portoni con maniglie particolarmente lavorate.

Ormai queste case sono scomparse e quelle rimaste presentano solo lo scheletro.