Giugno 2000 - © Blumedia Art

Tutte le più grandi religioni hanno da sempre sentito il bisogno di istituire un rapporto più vicino ed esclusivo con Dio, da attuarsi mediante la meditazione, la dedicazione a Lui della propria vita e l’allontanamento dal mondo troppo denso di tentazioni e di distrazioni. Così, già dai primi secoli del cristianesimo, sorsero uomini che divulgarono un nuovo ideale di vita. Un grande anacoreta, ovvero eremita, fu Sant’Antonio Abate che scelse di allontanarsi dal mondo per vivere in solitudine, nel deserto, in assoluta povertà. Altri grandi uomini guidati dallo Spirito Santo, decisero invece di vivere il messaggio evangelico insieme ad altri confratelli e costoro diedero

impulso al monachesimo cenobitico. Tale forma, istituita in Oriente da S. Pacomio e perfezionata da S. Basilio, fu in Occidente esportata e perfezionata da S. Benedetto da Norcia (480-553) che impose nella sua regola, oltre i voti di povertà e di castità, quello di rimanere sempre in un determinato monastero (loci stabilitas) dando grande importanza, oltre che alla preghiera, anche al lavoro nella vita collettiva. Non dimentichiamo infatti la famosa formula che riassume la sua Regola, ora et labora, ovvero prega e lavora. L’ordine fu fondato nel 529 circa da San Benedetto da Norcia, nel monastero di Montecassino. I Benedettini si sparsero rapidamente in tutta Europa, promuovendo ovunque la rinascita della civiltà dopo le invasioni barbariche. Indossavano un abito nero. Fin dal VII i benedettini ebbero il grandissimo merito di copiare e conservare nei loro conventi i capolavori della letteratura classica e le opere dei Padri della Chiesa, facendo così divenire le abbazie importanti centri culturali. I monaci incoraggiarono le popolazioni sgomente dalla nuova situazione di incertezza che si era venuta a creare in seguito alla caduta dell’impero romano ed alle invasioni barbariche ed infusero loro una nuova fede nelle risorse vitali. In Francia presso l 'abbazia benedettina fondata da Guglielmo duca di Aquitania nel 910, ebbero una riforma importante attuata da Oddone di Cluny nel X sec., che riunì i vari monasteri in congregazioni dirette da un Abate generale. Primo abate fu San Bernone, già abate di Baume. I principali doveri dei cluniacensi furono la mortificazione, l'obbedienza ed il silenzio. Ovviamente dovevano prestare grandissima attenzione al lavoro manuale, allo studio e all'ospitalità verso i viandanti. Da Cluny uscirono Ildebrando da Soana, futuro papa Gregorio VII e i papi Urbano II e Pasquale II. La biblioteca dell’abbazia era densa di tesori della letteratura patristica. Una nuova riforma, fra le più importanti fu, nel XII sec., quella di Citeaux da cui ebbero origine i Cisterciensi, dal nome latino della città di Citeaux, ovvero Cistercium. I Cisterciensi, detti anche Cistercensi furono riformati nel 1098 da san Roberto di Molesmes , che si ritirò a Citeaux con 20 monaci ed elaborò la riforma della Regola di San Benedetto. Questa, altro non era se non un ritorno all'antico spirito della Regola benedettina, ebbe subito largo seguito, e sorsero in breve molti monasteri. I frati riformati scelsero di indossare un abito bianco, senza alcuna tintura, in linea con la filosofia di austerità e semplicità che si erano prefissati. Uno degli esponenti di maggior spicco dei benedettini riformati fu San Bernardo da Chiaravalle, uomo dinamico e vitale, che promosse in prima persona la seconda crociata ed esaltò la figura del monaco-guerriero, che, mosso dalla fede, andava a liberare, anche con la forza, il sepolcro di Cristo. In Italia fra i secoli XII e XIII sorsero 83 abbazie cistercensi. L'architettura di questi monasteri è tipica, semplice, austera, con gli interni spogli e bianchi, i cui campanili, addirittura, venivano costruiti cercando di non elevarli troppo, in modo immodesto, ed ha uno stile suo particolare, tanto che è nata l’espressione “architettura cisterciense” per indicarla. Sorsero anche, dalla medesima radice benedettina, i Camaldolesi, ordine di monaci eremiti fondato da San Romualdo nel 1012, sul monte di Camaldoli . L'eremo principale è sul Monte Corona, presso Frascati. Vi sono altri monasteri Camaldolesi. in Toscana e nei dintorni di Napoli.In Italia le principali abbazie benedettine sono a Montecassino, Montevergine, San Paolo fuori le mura a Roma, Subiaco, Cava dei Tirreni e Monte Oliveto Maggiore. Sorsero altri ordini monastici in Italia ed in Europa, in quel periodo, autonomi dalla radice benedettina, anche se è innegabile, che tutto il monachesimo occidentale si è ispirato all’esempio del santo di Norcia. Alcuni di essi furono gli Agostiniani. E’ importante sottolineare che Sant’Agostino non fu mai “fondatore” di una regola monastica: per regola agostiniana infatti si intende solo l'insieme delle direttive suggerite dal Santo in vari scritti prendendo spunto soprattutto dall'epistola 211 inviata alle monache d'Ippona. I Canonici Regolari di Santo Agostino, sorti dopo il Concilio lateranense del 1059, furono di grande rilevanza religiosa e culturale in località di tutta Europa come ad esempio a San Vittore a Parigi e di altre parti del mondo allora conosciuto come il Santo Sepolcro a Gerusalemme. I Carmelitani, invece, furono eremiti che, verso la metà del sec. XII, seguirono l'esempio del crociato calabrese Bertoldo, ritiratosi in una grotta del Monte Carmelo. Scacciati dai Musulmani, costituirono nel 1224 un ordine mendicante, chiamato "di Nostra Signora del Carmelo". Fra gli ordini più conosciuti in tutto il mondo vi è quello dei Francescani, fondato nel 1210 da san Francesco d'Assisi. La regola, impone anche il voto della povertà evangelica. Nel 1212 nacque anche l'Ordine francescano femminile, che fu detto delle Clarisse dal nome della fondatrice, Santa Chiara. I frati indossano tonaca marrone, cappuccio, sandali e cordone. Hanno la custodia dei Luoghi santi. Infine, ma non ultimi i Domenicani, che furono così chiamati dal nome del fondatore San Domenico di Guzman che lo definì Ordine dei frati predicatori, affidando a questi suoi discepoli l'incarico di predicare la dottrina ortodossa della Chiesa e di contrastare le eresie allora dilaganti. San Domenico costituí l'Ordine nel 1215 a Tolosa, quando più ferveva la lotta contro gli Albigesi. Dato l'intento predicatorio perseguito dall'Ordine, i suoi membri furono prevalentemente ecclesiastici di elevata cultura; fra essi vi furono grandi pensatori come San Alberto Magno e San Tommaso d'Aquino. Ai domenicani furono affidati compiti rilevanti come missioni diplomatiche, la predicazione per le Crociate e nel 1232 furono incaricati di organizzare il famigerato tribunale dell'Inquisizione. Fra i molti illustri personaggi che vestirono l'abito domenicano si annoverano il Beato Angelico e Gerolamo Savonarola. Vestono tonaca e scapolare bianco e mantello con cappuccio nero. La vita dei monaci, di qualsiasi ordine, trascorreva tra lavoro e preghiera, all’insegna della massima sobrietà. Il tempo era regolato dal sorgere del sole. I monaci dormivano dalle otto di sera alle due di notte, quando si alzavano per il mattutino. Lavoravano dalle 4,30 alle sette del mattino, poi dalle due del pomeriggio alle sei, pranzavano alle undici e cenavano tra le sei e mezzo e le sette, ora di Compieta. Il resto della giornata era dedicata alla preghiera ed alle pratiche religiose. Non mangiavano carne, tranne quella dei volatili, ma pesce, cereali e verdure.

Chi ha voglia di partire per un magnifico viaggio virtuale, scoprire quale era la vita nel Medioevo e visitare i luoghi sacri e le strade che venivano un tempo percorse a piedi e oggi anche tramite un mouse, quali CD ROM non deve assolutamente lasciarsi sfuggire?

PER INFORMAZIONI ED ALTRO, SCRIVETE A: blueart@tin.it
Giugno 2000 - © Blumedia Art