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  CORITO -TARQUINIA

e

LA LEGGENDA TROIANA IN ETRURIA

(Mito e Archeologia)

di

ALBERTO PALMUCCI

   

L'autore durante la sua relazione su "La figura di Tarconte, un ponte mitostorico fra Tarquinia e Troia" tenuta al Colloquio della Indogermanische Gesellschaft (Anatolico ed Indoeuropeo) presso il <<Dipartimento Scienze dell'Antichità dell'Università di Pavia>>.

I N D I C E

Autore: vita ed opere

Virgilio e Corito-Tarquinia

Tarquinia e i Pelargi

La leggenda troiana in Etruria

Ulisse e Corito-Tarquinia

La diaspora etrusca

Lucumone (Tarquinio Prisco)

Gli "Elogi" degli Spurinna

Lemno e Tarquinia

Le strade centrate su Corneto

Corneto (Tarquinia) etrusca?

La Padania, Tarquinia e Roma

Tagete e Tarconte

Territorio e confini

A P P E N D I C E

Opere letterarie di A. Palmucci

OPERA PRESENTE AL PRIMO POSTO IN "GOOGLE" ALLA CATEGORIA "OPERE LETTERARIE DI POESIA/PROSA - 31/05/2001

L'Ultima Muraglia 

(I Premio di Poesia "Janua 1997" sez. B)

 

Prose dal volume 

L'Ultima Muraglia

 

Poesie da Stelle e zanzare

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               Grazie

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                Buona

           lettura              

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              Buona

         permanenza

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Secondo il tragediografo greco Licofrone (IV-III sec. a. C.), Enea, dopo la rovina di Troia, condusse i superstiti Troiani a sbarcare alla foce del fiume Linceo (il Mignone presso Tarquinia?) in Etruria dove convisse con Tarconte (re di Tarquinia e capo della Lega Etrusca). Qui arrivò pure Ulisse che chiese perdono ad Enea ed ottenne da lui di stanziarsi in un'isola o località marina chiamata Gortina (Corito?). Enea, poi, dall'Etruria, andrà a colonizare la valle del Tevere dove fonderà Lavinio. Egli, secondo lo storico greco Plutarco (I sec. d. C), aveva sposato una sorella di Tarconte, di nome Roma che diede il nome alla città di Roma fondata anch'essa da Enea. Per Alcimo Siculo (IV-III sec. a. C.), altro storico Greco, la moglie di Enea si chiamava Tirrenia: da lei nacque Romolo, da questi Alba, e da qust'ultimo Romo che fondò Roma.

La tradizione greca filoetrusca (o etrusca?) fu rielaborata da Virgilio nell'Eneide. Secondo lui, Dardano, il capostipite dei Troiani era nato nella etrusca città di Corito (oggi Tarquinia). Da qui emigrò nell'isola di Samotracia dove introdusse la religione etrusca dei Misteri; e da qui si spostò poi in Asia Minore dove i suoi discendenti fonderanno Troia. Quando poi questà città verrà distrutta dai Greci, gli dèi imporranno ad Enea di ricondurre i superstiti Troiani a Corito-Tarquinia perché questa era la loro antica madre terra.

Questo narrava Virgilio nel terzo libro dell'Eneide. Egli si vantava di avere origini etrusche, ma viveva alla corte dell'imperatore Augusto; così nel proseguo del poema non farà sbarcare Enea in Etruria alla foce del fiume Linceo (il Mignone?), come voleva la tradizione, bensì a quella del Tevere. Il poeta, tuttavia, cercò di compiere in qualche modo un atto di riparazione verso gli Etruschi. Enea, sbarcaco alla foce del Tevere, è respinto dai Latini del luogo, così si reca a Corito-Tarquinia, presso la foce del Mignone (il Linceo?) per chiedere aiuto a Tarconte.

La posizione di Virgilio trova riscontro nella dedica <<Agli dèi Dardani>>, scritta sui cippi di confine di una colonia condotta in Africa da un gruppo di Etruschi provenienti dall'Etruria meridionale.

Secondo una tradizione inversa a quella vilgiliana, riferita da Elio Donato (IV sec. d.C.) nel commento all'Eneide, la città di Corito (Tarquinia) sarebbe stata fondata da Corito, figlio di Paride figlio di Priamo re di Troia. Questa leggenda trava qualche riscontro in sede etrusca nelle figure graffite sul retro di uno specchio, nelle quali si vede un personaggio di nome Tarquinio o Tarconte insieme a Paride ed a Priamo.

Corito era anche il nome del nonno di Tarconte. Ora, tutti questi personaggi di nome Corito erano chiamati anche Corinto; e forse non è un caso che Corinto, detta anche Corito, era il nome della città greca donde veniva Demarato Corinto che, secondo Strabone (VII, 6,20), divenne re di Tarquinia , e padre di Tarquinio Prisco.

Che la città di Corito sia l'odierna Tarquinia trova conferma negli antichi commenti all'Eneide di epoca romana, nella tradizione medioevale e nei documenti archeologici dell'Etruria meridionale, come vedremo nel nostro trattato.

       Autori citati nel sommario: (clicca qui)

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