Il WEB dell'ASPIDE !?!

 

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Il Cavallo è un grande atleta!!!

Se non riuscite a "capire" il vostro "amico",

LEGGETE QUI SOTTO !!

 

1) homepage
2) il cuore del cavallo
3) la soglia anaerobica
4) lattacidemia
5) chi sono
6) casi clinici
7) risposte cardiache

            

I livelli di intensità nell'attività fisica :

la soglia anaerobica.

 

Nei programmi di allenamento sono contemplati cinque diversi range della frequenza cardiaca che corrispondono a cinque diversi livelii di intensità dell'attività fisica. Ogni range della frequenza cardiaca corrisponde a intensità di esercizi differenti che sfruttano diversi meccanismi energetici.

 

1) ATTIVITA' MODERATA (corrisponde al 50-60% della frequenza cardiaca massima (MHR)

Un programma di allenamento che permetta al soggetto di mantenere una frequenza cardiaca pari al 50-60% della MHR, consente di aumentare lentamente la velocità e di incrementare la forza dell'atleta utilizzando come fonte energetica prevalentemente i grassi. Per qualsiasi intensità di esercizio vengono impiegate, in proporzioni diverse, sia la fonte energetica rappresentata dai lipidi che quella dei carboidrati. Per basse intensità di esercizio la fonte energetica prevalente è rappresentata dai lipidi che, in presenza di ossigeno, tramite la beta-ossiddazione, bruciano lentamente e sono in grado di fornire la quantità di energia necessaria a compiere l'esercizio stesso.

2) CONTROLLO DEL PESO (corrisponde al 60-70% della MHR)

Un programma di allenamento che impegna il soggetto con frequenze cardiache pari al 60-70% della MHR viene anche conosciuto come " soglia del fitness aerobico" e viene condotto ad un'intensità che permette all'atleta di mantenere il suo già elevato stato di forma. In un cavallo in piena attività fisica rappresenta la tipica andatura da "treno".

3) AEROBICO (corrisponde al 70-80% della MHR)

Un allenamento che permetta di mantenere i valori di frequenza cardiaca in un range compreso tra il 70-80% della MHR permette di migliorare sia l'efficienza cardiaca che quella respiratoria. Questo tipo di allenamento consente quindi di aumentare le capacità aerobiche del soggetto.

4) SOGLIA ANAEROBICA (corrisponde al 80-90% della MHR)

Un programma di allenamento che comporta il raggiungimento di frequenze cardiache pari ad un 80-90% della MHR determina uno sforzo che si pone al limite tra il metabolismo aerobico ed anaerobico. Quando il cavallo raggiunge questi valori di frequenza cardiaca si avvicina e può anche superare la soglia anaerobica.

( Il concetto di soglia anaerobica è frutto di studi iniziati già nella prima metà del '900 in Medicina Umana e solo negli anni '80 è stata ripresa ed applicata nel campo ippico. La SOGLIA ANAEROBICA  è quel punto dell'intensità dell'esercizio nel quale l'organismo produce più acido lattico di quanto non sia in grado di eliminare. Questo valore si raggiunge per intensità di esercizio al di sotto della VO2 (capacità aerobica) massima, ma il punto dipende dallo stato di forma del cavallo (tra 2 e 4 mmol/l). Viene invece definita zona di passaggio aerobico - anaerobico quell'intensità di lavoro muscolare in cui il sistema di trasporto dell'ossigeno è attivato al massimo livello mentre l'accumulo di acido lattico nel muscolo non è ancora iniziato. Quando viene superato il punto di soglia anaerobica il metabolismo aerobico non è più in grado di provvedere alle richieste energetiche dell'organismo per cui si innescano i meccanismi relativi al metabolismo anaerobico, con conseguente accumulo di lattati. Il concetto di soglia anaerobica espresso da Mader, che si basa sulla rilevazione della lattacidemia, ha incontrato i maggiori consensi in campo veterinario. Mader dopo numerose osservazioni sperimentali ed il confronto con un'elaborazione analitica, fissa a 4 mmol/l il valore della soglia anaerobica, avendo constatato che carichi di lavoro inferiori a tale valore son ben tollerati dall'organismo mentre carichi superiori portano rapidamente all'accumulo di acido lattico, alla deplezione dei substrati ed all'instaurarsi della fatica. La soglia anaerobica, così come viene stabilita da Mader, rappresenta un valore fisso e costante e pertanto un'approssimazione di quello che in realtà accade nell'organismo di ciascun cavallo. Ogni animale ha un proprio valore, identificabile con la soglia anaerobica, che non necessariamente è sovrapponibile al valore di 4 mmol/l. Tale valore, pur riconoscendone l'approssimazione, viene considerato da molti ricercatori un parametro utile per la valutazione dello stato di forma del cavallo. La soglia anaerobica rappresenta quindi un valore tipico di ogni soggetto e variabile in relazione al livello di allenamento. Alla luce di queste considerazioni risulta evidente l'importanza di questa determinazione per valutare le condizioni basali dell'atleta e di conseguenza impostare e monitorizzare un programma di allenamento ).

Il vantaggio di questo allenamento ad una intensità pari al 80-90% della MHR è quello di impegnare l'organismo con un esercizio massimale che abitua l'organismo all'anaerobiosi e che permette di sviluppare quei meccanismi atti a smaltire l'acido lattico che viene prodotto. Il miglioramento nella metabolizzazione dell'acido lattico, indotto da questo tipo di allenamento, consente di sviluppare una forza maggiore e di raggiungere velocità più elevate.

Lo scopo dell'allenatore che impiega questo programma è quello di allenare il cavallo ad una frequenza cardiaca molto vicina o addirittura superiore alla sua soglia anaerobica in modo da determinare un innalzamento della stessa. Più la soglia anaerobica si avvicina alla MHR e migliori diventano le performance atletiche del soggetto.

5) ZONA ROSSA (corrisponde alla 90-100% della MHR)

Un allenamento che comporta il raggiungimento di frequenze cardiache pari al 90-100% della MHR è sostenuto essenzialmente dal metabolismo anaerobico poichè in questo range di frequenza viene oltrepassata la soglia anaerobica. Questo rappresenta un allenamento ad altissima intensità che può essere praticato solamente da soggetti in ottima forma fisica e permette di raggiungere alte velocità che possono essere mantenute però per brevi periodi.

Per concludere quindi si può affermare che una giusta miscela di questi diversi livelli d'intensità inseriti in un programma di allenamento preparato specificatamente  per ogni cavallo può portare un notevole miglioramento non solo atletico ma anche psico-fisico (aumento della muscolatura, maggior resistenza agli stress da corsa, aumento delle difese immunitarie, lucidità del pelo, aumento dell'appetito etc.).

 

 ettore ballardini