Sonata in Jobs maggiore

di
Matteo Fulgheri

 

Dopo alcune incertezze iniziali, di sviluppo e denominazione (prima si chiamava Mac OS 8.7), prende ora forma quella che sarà la prossima major release del sistema operativo mainstream targato Apple: Mac OS 9, nome in codice Sonata.
Già nella sua attuale incarnazione di beta 4, Sonata si presenta come un sistema operativo non rivoluzionario (questo compito lo lasciamo a Mac OS X) ma sicuramente innovativo, tanto da giustificare pienamente il cambio di denominazione da 8.7 a 9.
Le novità introdotte con questa nuova versione del System sono molteplici, e tutte volte a rendere il Mac OS un sistema operativo più moderno, utile e funzionale. Come a volte accade però, la folle genialità di Steve Jobs (e Mac OS 9 è la prima versione del sistema così fortemente condizionata dalla volontà e dai gusti dell’iCEO di Apple) ha in alcune cose “mancato il bersaglio”, con innovazioni che in effetti di innovativo hanno ben poco, oltre ad essere incoerenti ed, onestamente, di nulla utilità, se non appunto la soddisfazione dei gusti, a volte perversi, di questo folle ed al contempo geniale direttore d’orchestra.
Ma andiamo con ordine.

starting up…
Come già nel Mac OS 8.6, anche in Sonata appare il numero di versione del sistema nello splash screen iniziale. Una differenza importante tra Mac OS 8.6 e Sonata, almeno da un punto di vista estetico, consiste nel modo in cui viene inizializzato il video, che ora conserva il pattern di sfondo durante tutte le fasi del caricamento.

loggin’ in
Prima e forse più importante novità, Mac OS 9 è un sistema multi-utente: è infatti possibile, tramite un apposito pannello di controllo, configurare il proprio Mac di modo che consenta a diverse persone, con diversi privilegi d’accesso e diversi ambienti di lavoro, di condividere agevolmente lo stesso computer. Non si tratta però di un vero sistema multi-utente (si pensi a Linux o a Mac OS X Server) in quanto non consente il login contemporaneo di più utenti. Più simile forse (ahimè!) a Windows. Caratteristica molto interessante di Sonata (che nessun OS Microsoft possiede) è la possibilità di effettuare il proprio login via voce, senza toccare con un dito la tastiera e con un notevole aumento della sicurezza, in quanto la “password” vocale altro non è che una frase prestabilita che serve al computer per riconoscere la vostra impronta vocale.

novità, novità e novità
Quando Jobs annunciò che Sonata avrebbe contenuto più di 50 nuove funzioni e caratteristiche, evidentemente, non scherzava (nuova caratteristica in più o meno!): Sonata è davvero colmo di novità, forse non molto vistose (alcune) ma di sicuro impatto quotidiano. Vediamo nel dettaglio di vedere che c’è di nuovo nel “cuore” del nostro Mac.

system folder
Fanno la loro comparsa in Cartella Sistema alcuni nuovi files: Panels e Login, e la cartella Multi-User Items, evidentemente necessari per le nuove procedure di login e personalizzazione dell’ambiente di lavoro per utenti diversi.

control panels
ColorSync giunge alla versione 3.0 promettendo maggiore integrazione col Mac OS e le altre applicazioni, una maggiore scriptabilità via AppleScript ed una maggiore semplicità d’utilizzo e di configurazione.
Una nota negativa per quanto riguarda i pannelli di controllo Internet (di Mac OS 9) e Configuration Manager (di Microsoft Internet Explorer ed Outlook Express): molte delle loro funzioni si sovrappongono, e confondono inutilmente gli utenti creando dubbi ed incertezze su “quale dei due serva e quale no”. Visto che gli applicativi di rete Microsoft sono inclusi di default nel sistema operativo, sarebbe logico attendersi una maggiore integrazione.
Altra interessante novità di Mac OS 9 è rappresentata dal Keychain Access, un pannello (corredato da relativo modulo Control Strip) che permette di memorizzare tutto un set di password usate di frequente da uno stesso utente. Queste password possono essere “sbloccate” o “bloccate” dall’utente, e i servizi internet o le applicazioni che ne hanno bisogno possono accedere a questo “mazzo di chiavi” senza problemi.
Come prima e più di prima, i pannelli di controllo Monitors e Sound sono nuovamente due entità separate. Il pannello Monitors ha mantenuto una struttura in tutto e per tutto simile a quella del precedente Monitors & Sound, mentre il pannello Sound è forse un po’ troppo spartano. Ma questi sono tutto sommato dettagli che verranno ritoccati.
Novità minori anche per il pannello Mouse, che ora memorizza i settaggi in un file di preferenze e non più in RAM parametrica; aggiornata (e finalmente!) l’interfaccia, e sparito anche il vecchio mouse in favore (purtroppo) dello sgorbio tondo. Speravamo di trovare qualche accenno al tanto rumoreggiato mouse professionale a due tasti la cui uscita sembra sempre imminente, ma purtroppo…
Il pezzo forte è sicuramente il nuovo pannello Multiple Users, che consente di gestire in modo pratico, semplice, ma estremamente funzionale, gli accounts di tutti gli utenti. Interessante è la possibilità di creare account per co-amministratori, capaci di creare loro stessi degli altri user accounts. Un’altra caratteristica importante permette di limitare, per un certo utente, le applicazioni, i titoli CD o DVD e le aree del sistema a cui gli è consentito l’accesso.
Parallelamente agli account per i co-amministratori è inoltre possibile creare dei tipi di account, detti panels, che limitano fortemente le possibilità dell’utente in termini di possibilità di intrusione o manomissione (accidentale o meno) delle componenti vitali del sistema. L’interfaccia peculiare di questi account è sicuramente ancora da rifinire, ma già così ricorda il vecchio AtEase.
In una nota a parte: la connessione a internet via modem, nel momento in cui si esce dal sistema per rientrare con un altro account, non cade, ma si mantiene. Sarebbe forse più utile se questa fosse un’opzione disabilitabile da parte dell’amministratore di sistema. Utile ed interessante anche il nuovo Software Update, un pannello che permette di andare a cercare su internet (anche automaticamente in giorni e ore prestabiliti) componenti di sistema più recenti di quelle installate. Un’idea forse presa in prestito da Microsoft, ma che indubbiamente in molti apprezzeranno.
In una nota a parte, nelle vecchie beta e alpha di Sonata, i pannelli di controllo Modem, Remote Access, AppleTalk e TCP/IP erano riuniti in un unico e mostruoso pannello, non dissimile dagli indecifrabili e ridondanti “pannelloni” tipici del mondo Windows. Ebbene, siamo felici di constatare che la situazione sembra tornata alla normalità!

extensions
La cartella estensioni sta assumendo dimensioni sempre più mastodontiche: abbondano i driver USB, e tra ATI, QuickTime, QuickDraw 3D, OpenTransport e OpenGL (per non contare poi tutte le nuove librerie di Mac OS 9) si raggiungono ben 338 elementi, per un totale di 75 e rotti MB! Mettere ordine là dentro diventa sempre più difficile…!
Scherzi a parte, in Sonata troviamo installati di default QuickTime 4 e OpenGL 1.1, assieme alla versione 2.5 di OpenTransport; lieve ottimizzazione per OpenGL, mentre OpenTransport si prepara a Mac OS X. Gli Sprockets giungono alla versione 1.7, supportando più periferiche USB e migliorando le prestazioni grafiche e di rete.
Ottima quindi la dotazione standard di Sonata, e si spera (almeno per qualche mese) di evitare lunghi e costosi download come quelli che molti avranno effettuato per QuickTime 4 ed OpenGL 1.0 nei mesi scorsi.

l’intruso
In mezzo a questo carnevale di estensioni e pannellini colorati si nasconde un’estensione grigia e piatta, grossa meno di un mega: si chiama CarbonLib.
Mac OS 9 sarà infatti la prima versione del Mac OS a supportare le famose applicazioni che sfruttano le routines Carbon, ovvero le applicazioni native per Mac OS X. Ovviamente esse non potranno usufruire di vantaggi quali il multitasking reale e la memoria protetta, caratteristiche peculiari di X. Saranno comunque in grado di girare sotto Mac OS 9 senza alcun problema, convivendo pacificamente con le applicazioni tradizionali e facilitando in questo modo la transizione a X.

investigatore, parte seconda
Con Mac OS 9 fa la sua comparsa anche il tanto pubblicizzato Sherlock II: le sue potenzialità di rete sono state ancora migliorate, rendendolo uno strumento estremamente potente e versatile per ogni tipo di ricerca su internet. Nuovo il supporto per i server LDAP, che permettono di rintracciare persone fisiche tramite la rete; una specie di elenco del telefono on-line.
L’interfaccia grafica è purtroppo quella di QuickTime 4, con tutti i conseguenti fastidi e le conseguenti perplessità che essa comporta.

ancora qualche novità
Altre novità piuttosto importanti le troviamo in AppleScript, giunto alla versione 1.4: molti i bugs a cui è stato posto rimedio, anche AppleScript si prepara ora per Carbon e Mac OS X, introducendo anche alcune minori nuove funzioni.
Migliorato anche il supporto SMP: la Multiprocessing Library è ora integrata nel System, ed anche il nanokernel è stato ottimizzato per il Symmetric Multi Processing. Visto che l’ultima macchina multiprocessore targata Apple è stata il 9600/200 MP, nell’ormai lontano 1997, è logico pensare che Apple non sia interessata solo a migliorare il supporto per questa ed altre macchine (pensate ai cloni Umax ed al Genesis MP di Daystar) ormai piuttosto vecchie: com’è noto il PowerPC G3, trattandosi di un’evoluzione del PowerPC 603, è molto poco adatto a configurazioni SMP. Il PowerPC G4 sarà invece un’evoluzione del 604 (a grandi linee), e come tale sarà capace agevolmente di supportare configurazioni SMP a 2, 4 o più processori.
Sembra proprio che Apple abbia qualche piano in tal senso…

under the hood
Le novità molto vistose in Mac OS 9 sono poche. Molte sono invece le novità più piccole, i ritocchi. Innumerevoli sono invece i cambiamenti in profondità: va ricordato infatti che Sonata dovrebbe essere l’ultima major release del Mac OS tradizionale. Si tratta quindi di un release di transizione, per facilitare il passaggio a Mac OS X ad utenti e sviluppatori.
Per essere ancora una beta, la stabilità di Sonata è decisamente notevole; unica perplessità sul consumo di RAM: certamente il codice deve ancora essere ottimizzato sia in termini di prestazioni che in termini di richieste di memoria, in quanto il Mac OS sfonda tranquillamente il tetto dei 30 MB. Viene da chiedersi come faranno i possessori di iBook ed iMac con i 32 MB di RAM forniti loro in dotazione standard…

 

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