Firewire e la selva delle videocamere DV

di
Pierpaolo Pappalardo

 

Con l’introduzione dei nuovi modelli della serie G3, denominati Yosemite, Apple ha anche introdotto di serie la famigerata porta Firewire, che nei piani di Steve Jobs dovrebbe sostituire la scomparsa porta SCSI. La velocità potenziale di Firewire è indiscussa e indiscutibile (400 Mbps), ma per molti un suo piccolo difetto è tuttaltro che trascurabile: le periferiche Firewire ad oggi disponibili sul mercato si contano sulla punta delle dita e non sfruttano in pieno le potenzialità offerte da questa interfaccia. Perché tanta fretta, allora, di mettere in pensione la gloriosa SCSI? In effetti le tanto attese periferiche non dovrebbero tardare ancora molto, la versatilità dell’interfaccia permette la “hot connecition”, ovvero di collegare le periferiche a Mac acceso e se non bastasse Firewire ha un altro asso nella manica: l’editing video.
Per poter editare immagini video su un Mac (trasferendole da videocassetta ad hard disk) prima della standardizzazione dell’interfaccia Firewire erano necessarie costose schede di acquisizione e veloci quanto cari dischi SCSI. Adesso per poter trasferire le immagini da una videocamera DV ad un Mac dotato di porta Firewire basta un semplice cavo, il cavo Firewire appunto. In pratica, dando per scontato un Mac dotato di porta Firewire, serviranno almeno 192 MB di memoria RAM, un disco rigido molto capiente (un ora di video con audio stereo occupa 12 Gb circa) con una velocità costante di 3,6 MB per secondo (è quindi sufficiente un disco ATA/33), il cavo per la connessione 6/4 pin (cioè da Mac all’apparecchiatura video), un software di editing video a scelta tra Final Cut Pro di Apple, EditDV di Digital Origin e Premiere 5.1 di Adobe ed infine la videocamera.

Anche in questo idillio, purtroppo, esiste una nota dolente: il DV-in. Tutte le videocamere DV hanno un uscita video (DV-out) che permette, come abbiamo detto, di “portare” le immagini sul Mac. Solo poche, anzi pochissime, hanno un entrata video (DV-in) necessaria per riversare le immagini, una volta editate, dal Mac ad un supporto video (cassetta DV) e poterle quindi archiviare, duplicare, vedere ecc.
A prima vista potrebbe sembrare un complotto monopolistico finalizzato a farci spendere più soldi (3 dei 4 videoregistratori DV attualmente in commercio sono marcati Sony), ma é così solo in parte. In verità esiste una tassa che viene aggiunta al prezzo finale delle videocamere, se la videocamera é anche un videoregistratore (se ha, cioè, il DV-in abilitato), bisognerà aggiungere al prezzo finale anche la tassa sui videoregistratori, per questo motivo la maggior parte dei produttori ha in catalogo videocamere con DV-in disabilitato. Col passare del tempo e quindi con la diffusione di questo standard, i prezzi delle videocamere DV si abbasseranno, conseguentemente vi sarà una maggiore offerta di modelli con DV-in abilitato. Per ora, se non vogliamo spendere svariati milioni per un videoregistratore DV, dobbiamo logicamente scegliere tra le videocamere con DV-in abilitato presenti sul mercato. Se abbiamo già una videocamera sprovvista di ingresso DV, o se il modello che risponde alle nostre necessità ne è sprovvisto, nulla è perduto: si può sempre ricorrere ad un DV Widget. Il DV Widget é un dispositivo di terze parti (dal costo di circa 400.000 lire iva inclusa variabile a secondo del modello di camera da abilitare) che, collegato alla videocamera, permette, manipolandone il software, di abilitare l’ingresso DV in modo semplice e veloce.
Negli ultimi due anni l’espansione del mercato video consumer ha generato un esponenziale aumento dei modelli di videocamere digitali con interfaccia IEEE 1394 compatibile (cioè Firewire), questo grazie ad un accordo tra i maggiori colossi che operano nel video amatoriale. Ad oggi chi volesse acquistare una videocamera digitale si troverebbe a scegliere tra circa 40 modelli differenti. Abbiamo quindi deciso di effettuare una prova comparata (con tabella riassuntiva delle caratteristiche tecniche che realmente importano nella scelta di un camcorder per editing via Firewire) tra i modelli di maggior interesse, al fine di fornire un aiuto concreto a tutti gli utenti di EuroMac che volessero dedicarsi all’editing video. Nella scelta dei modelli in prova abbiamo tenuto conto di molti fattori, tra cui: la qualità costruttiva, la versatilità, gli elementi innovativi ed il prezzo. Naturalmente queste pagine verranno aggiornate con l’uscita di nuovi modelli.

Canon XL-1
Cominciamo il nostro excursus tra le videocamere DV con il top della gamma Canon: XL-1, lo stato dell’arte per il professionista. Il telaio in lega di magnesio fonde robustezza e leggerezza (meno di 3 Kg obbiettivo e batteria compresi) in un condensato di ergonomia (è compreso tra gli accessori in dotazione il supporto a spalla). Fornito di serie l’obiettivo zoom 16X di alta precisione (può arrivare ad una risoluzione di 600 linee!) equivale ad un’escursione focale di 39-624 mm nel formato 35mm.
L’innesto XL permette l’intercambiabilità con uno zoom grandangolare 3X opzionale (corrispondente ad un 24-72 mm nel formato 35mm) e, come se non bastasse, grazie all’adattatore opzionale EF/XL, è possibile utilizzare tutte le ottiche fotografiche Canon Eos EF. Ricordiamo comunque che esiste un fattore di moltiplicazione fisso di 7,2X quando si utilizzano ottiche fotografiche (un obiettivo fotografico 100mm diventa un 720mm se montato su una videocamera digitale). La XL1 è dotata di 3 sensori CCD da 1/3 di pollice (uno per ogni colore RGB), l’eccellente qualità dell’immagine é generata dal sistema pixel shift, cioè uno spostamento intenzionale del CCD del verde (in modo da fornire una maggiore sensibilità alle basse luci, una più ampia gamma dinamica e fermi immagine più nitidi).
Lo stabilizzatore ottico d’immagine super range analizza l’immagine anche dopo che questa è stata ricevuta dal CCD, in modo da operare ulteriori rifiniture. E’ presente un poderoso microfono che offre, per la prima volta, 4 canali audio indipendenti. Si può scegliere tra tre modalità audio differenti: 16 bit (48 kHz, 2 canali); 12 bit stereo 1 (32 kHz su 2 canali, lascia liberi gli altri 2 per eventuali aggiunte); 12 bit stereo 1 + stereo 2 (32 kHz su 4 canali). Se il microfono di serie non dovesse bastare é possibile, tramite un adattatore opzionale (il costoso MA100), collegare un radiomicrofono. Il mirino a colori da 180.000 pixel può adattarsi all’occhio destro o al sinistro, permette, inoltre, di filmare con la camera lontano dagli occhi (modalità “sport”). In effetti il mirino a colori pregiudica la messa a fuoco in manuale, quindi sarebbe stato meglio un mirino in bianco e nero visto la vocazione semi-pro del prodotto.
Questa DVcam é dedicata (come abbiamo detto) ad un’utenza semi-professionale, pertanto dispone di una serie completa di funzioni manuali (lo Zebra pattern segnala le zone di sovraesposizione che devono essere corrette), non mancano, comunque, sei modalità di esposizione programmate. In dotazione, oltre al supporto a spalla e allo zoom 16X, sono forniti batteria, carica batterie, paraluce, tracolla, telecomando, una cassetta mini-DV, il cavo S-video, ma non il cavo DV. L’apparecchio, come tutti quelli della gamma Canon, è coperto da 3 anni di garanzia con sostituzione durante il primo anno. Questo gioiello di tecnologia, lo ribadiamo, è dedicato espressamente agli amatori molto evoluti ed ai professionisti, anche per il suo prezzo conseguentemente professionale (circa 9 milioni iva inclusa), ma ampiamente giustificato dalle caratteristiche offerte. Per tale motivo siamo tentati di escludere la XL-1 dalla tabella riassuntiva delle caratteristiche salienti: le sue caratteristiche sono su un livello superiore rispetto alle videocamere consumer di qualsiasi marca.

Sony DCR-TRV900
La Sony TRV900 è una videocamera consumer di fascia alta. I punti di forza sono quattro: i tre sensori CCD da 1/4 di pollice per una migliore risoluzione dell’immagine; la possibilità di effettuare regolazioni manuali per poter filmare in qualsiasi condizione; gli ingressi DV e S-video (l'ingresso S-video permette di riversare le vecchie videocassette di qualsiasi formato su DV oppure direttamente sul disco rigido usando la TRV-900 come “ponte”); le tecnologie proprietarie Stamina e Infolithium (Stamina ottimizza lo sfruttamento delle batterie al litio garantendo una maggiore autonomia e Infolithium permette di conoscere la durata rimanente della batteria espressa in minuti). Le altre caratteristiche, seppure innovative ed al top della gamma, non appaiono particolarmente rilevanti.
Una nota di merito per la staffa Intelligent Accessory Shoe (altra tecnologia proprietaria) che sincronizza allo zoom della telecamera (un 12X paragonabile ad un 41,3-496 mm nella focale 35mm) microfoni o luci video opzionali. E’ presente uno stabilizzatore ottico d’immagine (inferiore qualitativamente a quello offerto da Canon), la possibilità di scattare fotografie registrandole su un floppy ed un monitor LCD da 3,5 pollici. Per quanto riguarda l’audio é possibile scegliere tra stereo 16 bit 48 kHz e stereo 12 bit 32 kHz su due piste (PCM) con audio dubbing. In dotazione oltre al caricabatterie/alimentatore di rete, sono compresi il paraluce, la tracolla, una batteria, un cavo composito (niente S-video ne DV), il telecomando e il floppy drive. Design ed ergonomia sono più che buone, l’ingombro è minimo (880 gr senza batteria e cassetta).
Tutte queste caratteristiche in un solo apparecchio giustificano il prezzo che si aggira intorno ai 5.5 milioni. Ricordiamo, comunque, che per chi deve riprendere a scopo amatoriale 3 sensori CCD, considerando la qualità insita in questo formato (risoluzione orizzontale di 500 linee), ci sembrano uno spreco. Così come il floppy drive ci sembra una soluzione un po’ obsoleta (ed inutile considerando che su una cassetta DV possono alloggiare circa 500 foto). Superfluo il monitor LCD che, vista l’ottima fattura del mirino a colori da 180.000 pixel, si limita a diminuire drasticamente la durata della batteria. Gli effetti digitali (seppia, negativo, mosaico ecc) possono essere applicati una volta che le immagini si trovano sul nostro disco rigido usando un software appropriato. Per quanto riguarda l’ingresso S-video, se proprio non ne potete fare a meno per via delle vecchie videocassette, esistono soluzioni molto più economiche.

Sony DCR-TR7000E
Un discorso a parte va fatto per questa videocamera che non utilizza lo standard DV. Ebbene si, la TR7000E si avvale di una trovata “evolutiva” messa a punto dalla Sony: il Digital 8. Gli apparecchi che utilizzano questo formato registrano le immagini in formato digitale ma su un supporto analogico (normali cassette Hi-8) raggiungendo una qualità simile a quella DV.
I vantaggi evidenti sono una maggiore economicità (i prezzi dei modelli D8 partono da meno di due milioni), una maggiore reperibilità delle videocassette (le cassette DV non si trovano al supermercato!) e la possibilità di riversare su Mac anche le vecchie cassette Hi-8 che sono già in nostro possesso grazie al convertitore analogico/digitale interno.
Per la prova abbiamo scelto il modello base, una videocamera senza fronzoli che permette di editare tramite Firewire senza ricorrere ad un leasing. Per prima cosa lo stabilizzatore d’immagine è elettronico, offre quindi una qualità inferiore rispetto ad uno stabilizzatore ottico (a causa dell’interpolazione). L’obbiettivo zoom è un notevole 20X (paragonabile ad un 41-820 mm nel formato 35mm) e presenta una comoda ghiera per focheggiare manualmente.
Tra le caratteristiche salienti vi è anche il Night Shot, che permette di riprendere pressoché al buio senza dovere ricorrere ad una regolazione manuale dell’otturatore (per altro non possibile). L’audio é stereo PCM (lo standard audio per il formato DV) e non mancano Stamina, Infolithium, ed Intelligent Accessory Shoe. Purtroppo (ma visto il prezzo così basso era prevedibile) sono assenti gli ingressi video, rimane comunque la possibilità di attivare il DV-in utilizzando un DV Widget.

Canon MV-20i
Nonostante le dimensioni minime la Canon MV-20i offre prestazioni di tutto rispetto, sfruttando in pieno la pluri-decennale esperienza Canon in campo fotografico. E’ dotata di stabilizzatore ottico, obbiettivo zoom ottico 12X (dotato di 2 lenti asferiche per evitare aberrazioni cromatiche). Il sensore CCD da 1/4 di pollice utilizza il sistema progressive scan che garantisce un fermo immagine impeccabile e, di conseguenza, fotografie molto nitide (utilizzando la funzione photo mode).
Il design arrotondato e la cinghia regolabile offrono una presa salda e sicura e tutti i comandi sono a portata di pollice. Un punto a sfavore è sicuramente il mirino a colori da 113.000 pixel che, viste le dimensioni dell’apparecchio, è praticamente inutilizzabile (ci si ritrova con l’intera camera nell’occhio impossibilitati ad agire su bottoni e ghiere); fortunatamente è presente un monitor LCD da 2,5 pollici da 180.000 pixel che rimedia a questo inconveniente.
Non è possibile regolare manualmente l’otturatore, ma si può ovviare utilizzando i 7 programmi di esposizione che permettono riprese in ogni situazione. Inutili editando tramite computer gli effetti digitali a disposizione e l’audio dubbing. Per quanto riguarda gli ingressi video la MV-20i è dotata di DV-in (al contrario della MV-20), cosa incredibile per una telecamera di questa fascia di prezzo (3.700.000 circa iva inclusa). Considerando la qualità dell’immagine davvero sorprendente, lo stabilizzatore ottico, la garanzia di 3 anni e il DV-in abilitato questo modello ci pare quello con il miglior rapporto qualità prezzo tra quelli presenti sul mercato.

Sony DCR-PC1E
Il Design squadrato accattivante e le dimensioni ultra-compatte rendono questa video camera palmare una vera e propria “videocamera da borsetta”, ma non solo per questo motivo la Sony PC1E si è guadagnata l’EISA awards (European Imaging and Sound Association) come miglior camcorder europeo per il 98-99.
La camera monta un obiettivo zoom 10X Zeiss Vario-Sonnar (corrispondente ad un 42-420 mm nel formato 35mm) ed il nome Carl Zeiss, nel campo dell’ottica, è una garanzia. Purtroppo le sorprese finiscono qui: a parte l’Infolithium (sistema proprietario che esprime in minuti la durata rimanente della batteria) di cui ogni modello Sony è dotato e il monitor LCD da 2,5 pollici (essenziale per una videocamera di queste dimensioni), non vi sono altre caratteristiche di rilievo. Il DV-in è disabilitato e lo stabilizzatore d’immagine è elettronico.Nonostante l’EISA awards e l’obbiettivo Zeiss ci sembra che il prezzo di oltre 3 milioni non sia del tutto giustificato.

Modello Canon XL1 Sony DCR-TRV900 Sony DCR-TR7000E Canon MV-20i Sony DCR-PC1E
Formato Mini DV Mini DV Digital 8 Mini DV Mini DV
Sensore d’immagine 3 CCD da 1/3' 3 CCD da 1/4' 1 CCD da 1/4' 1 CCD da 1/4' 1 CCD da 1/4'
Zoom Ottico 16x (intercamb.) 12x 20x 12x 10x Zeiss
Zoom Digitale 2x (dip. dall'obiett.) 48x 80x 48x 40x
Diametro Filtri 72 mm 52 mm 37 mm 30.5 mm 30 mm
Stabilizzatore Ottico (Super Range) Ottico Elettronico Ottico Elettronico
DV - in Si Si (anche S-Video) No (abilitabile) Si No (abilitabile)
Audio Stereo PCM Si (3 modalità) Si Si Si Si
Batteria Litio Si Si (Stamina) Si (Stamina) Si Si
Program AE Si (6) Si (5) Si (7) Si (7) Si (7)
Funzioni Manuali Si (con Zebra Pattern) Si No No No
Monitor LCD No Si (3.5' 184,000 pix) No Si (2.5' 180,000 pix) Si (2.5' 180,000 pix)
Mirino a Colori Si (180,000 pix) Si (180,000 pix) Si (113,000 pix) Si (180,000 pix) Si (180,000 pix)
Photo Mode Si Si Si Si (Progr. Scan) Si
Garanzia 3 anni 1 anno 1 anno 3 anni 1 anno
Telecomando Si Si Si Si Si
Peso “a vuoto” 1,700 g (senza obiett.) 880 g 790 g 590 g 460 g
Prezzo Ind. Lire 8,800,000 IVA inc. 5,500,000 IVA inc. 1,700,000 IVA inc. 3,700,000 IVA inc. 3,100,000 IVA inc.
Prezzo Ind. Euro € 4,545 € 2,840 € 878 € 1,911 € 1,601

 

Conclusioni
Sicuramente la miglior videocamera digitale in commercio è la Canon XL1, però non ce la sentiamo di esprimere un giudizio di questo tipo così categoricamente. In parole povere il camcorder migliore é quello che viene incontro alle nostre necessità, filmino delle vacanze pasquali o gran premio di F1 che siano. Se siete in procinto di acquistare un camcorder per editare su Mac e non avete fretta il nostro consiglio è quello di attendere almeno dopo lo SMAU dove, sicuramente, saranno presentati dei nuovi modelli. Considerando la politica aggressiva ed incalzante di Canon ne vedremo delle belle, e speriamo che anche Sharp, Panasonic e JVC si decidano ad abbandonare il ruolo di comparse che finora hanno avuto, dando del filo da torcere a Canon e Sony.

 

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