Essere digitali?

di
Pierpaolo Pappalardo

 

“We invented the personal computer, we created a man-machine partnership”. Così recita il testo di una campagna pubblicitaria del 1977, dove Steve Jobs, presidente della Apple Computer Inc., illustrava le potenzialità della nuova creatura: l’Apple ][.
Dal 1977 ad oggi sono passati più di vent’anni e tanta strada è stata fatta da quelle curiose scatolette che ormai occupano inevitabilmente le nostre scrivanie sia al lavoro che a casa. Il principio di fondo però non è affatto cambiato: il computer ha generato una partnership (associazione, collaborazione) tra l’uomo e la macchina. E’ stato creato per aiutare l’uomo, per facilitarne i compiti, ed eventualmente per offrirgli maggiori possibilità produttive. Ma (c’è un ma!) la creatura, da ligio aiutante, spalla, realizzatore di sogni, infaticabile e coriaceo stacanovista, potrebbe diventare un mostro? Soggiogarci? Dominare il mondo?

Poi c’è la robotica, si, quella dei cartoni e dei libri di fantascenza. Ci crediate o no (ormai lo sanno tutti) i robot esistono e fanno strane cose. Uno gioca a pallavolo. Un altro fatto in Giappone cura i neonati e balla il Flamenco; purtroppo il cattivo gusto del costruttore l’ha reso simile, anzi identico, ad un terminator spellato (poveri bimbi!). E ancora, uno a forma di formica che scorrazza nei tubi delle centrali atomiche (Atom la formica atomica!), quindi attenti se in campagna vi capita di scorgere, nell’oblio di una soleggiata giornata primaverile, una farfalla su un ramo in fiore: potrebbe essere un robot-insetto dedito allo spionaggio industriale (li usa, pare, anche l’FBI). E i mass-media cosa dicono, o meglio cosa fanno? Naturale, fanno ciò che hanno sempre fatto: si prostrano.
Ricordate i telegiornali di qualche anno fa? Notizie a raffica. L’Internet di su il boom dell’Internet di giù. E qualcuno verso Natale vendette un paio di abbonamenti come provider (inizia per “t”, ha tre lettere e non è Babbo Natale). Poi? A chi tocca? Il turno dei telefonini è già passato (ma è un giro vizioso: sta arrivando il WAP). Chi sta sotto adesso, Robot? Un pupazzetto di certo arriverà ad allietare le nostre case in sostituzione del Tamagochi. Ma ancora cosa ci aspetta?

Sere fa al TG hanno mostrato la foto di un cane a due teste. Un esperimento cinese di biogenetica degli anni ’30 che fu l’unico però. Così hanno detto, ma chi ci crede. Dopotutto natale è vicino ed un cane bitestuto con una zampa robotica, comandato da un microprocessore che riceve segnali a distanza dal telefonino potrebbe essere una buona idea regalo (voi tagliate… lui squarta: il migliore amico del serial killer).
Se pensate che sia finita vi sbagliate. Uscite per la strada e fate un giro. Al bar dello sport, al parco, dove volete. Se cercate i cani a due teste o i robotici pallavolisti non li troverete. Però basta tendere le orecchie per sentire frasi del tipo: “È una bestia! ”. “Overklokkato a 1200 MHz, a parte le fiammate, mantiene un’ottima stabilità”. “Domani gli compro una scheda Hag così mi può fare anche il decaffeinato”. Cosa significa? Chi sono questi pazzi furiosi? Di chi parlano? Lo sapete anche voi, no?
La tecnologia ci rende pazzi e bramosi di avere l’ultima versione, l’ultimo aggiornamento, l’ultimo ritrovato. Hardware, software, frullatore: tutti vogliono tutto. In questo XX° secolo che si ostina a non voler finire, soprattutto in Europa, è difficile non voler essere digitali. È difficile non lasciarsi contagiare da questo secolo di transizione (qualcuno lo chiama “il secolo del G4 a 400 MHz”): prima o poi ci cascano tutti, grandi e piccini. Questa corsa all’innovazione tecnologica genera anche vere e proprie patologie. L’uomo, si sa, è debole e spesso si lascia andare, si ammala. Non avete mai visto nessuno affetto, per esempio, da faxite acuta? Si tratta di una malattia contagiosa: chi ne è affetto comunica col mondo esterno solamente tramite fax. I soggetti più colpiti sono, naturalmente, i neo possessori di fax; essi tendono ad isolarsi con il nuovo marchingegno decisi a sfruttarne tutte le potenzialità. In genere la malattia esaurisce il suo morbo dopo la terza cartuccia di inchiostro.
Allora qual’è la conclusione? Semplice, le macchine non domineranno mai il mondo, perché lo fanno già. E vada al diavolo chi non capisce le battute!


TEST: giudicate l’articolo e vi diremo chi siete.

A - Però il cagnolino a due teste con la zampina d’acciaio mi piacerebbe…
B - Più che esseri digitali mi sembrate cabarettisti… ecco un bel contrattino con la Sony Entertainement!
C - Ma i cani a due teste non mangerenno mica carne?
D - Uff… sempre le solite palle!
E - Bau, bau! Bau, bau!

Risposta A - Sei un serial killer.
Risposta B - Sei l’ex marito di Mariah Carey.
Risposta C - Sei un vegetariano o Red Ronnie.
Risposta D - Sei un Power Macintosh G4 a 400 MHz.
Risposta E - …

 

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