FABI - Segreteria Nazionale                              

  

COMUNICATO

  

In merito allo sciopero generale del 18 ottobre - proclamato dalla CGIL a sostegno della reintegra dell’art. 18 e contro il Patto per l’Italia – riteniamo opportuno riassumere brevemente il nostro pensiero. 

Confermiamo il giudizio di netta contrarietà nei confronti di ogni ipotesi di modificadell’art. 18 stesso - seppure notevolmente attenuata rispetto alle intenzioni originarie – poiché viene incrinato un principio consolidato di garanzia dei dipendenti nell’ambito del rapporto di lavoro.

 Per quanto riguarda, poi, il disegno complessivo contenuto nel Patto per l’Italia, appare
ancora insufficiente il tempo trascorso dalla firma dell’Accordo per poter formulare un giudizio
diverso da quello già espresso a suo tempo.

Siamo ancora di fronte, infatti, a linee di tendenza, prospettive, impegni, che si qualificano più come “contenitori” che come provvedimenti concreti. Tutto ciò appare ancora più evidente se si vuole realizzare un legame tra il Patto stesso e la legge Finanziaria, la quale doveva essere anche una traduzione pratica di alcuni contenuti del Patto, e che si trova ancora in una fase di definizione.

A tale proposito, comunque, è il caso di richiamare, solo per accenni, almeno un paio di capitoli sicuramente centrali.

Il primo è quello della fiscalità, dove va registrato positivamente l’alleggerimento dell’IRPEF nei confronti dei redditi medio-bassi, poiché esso si muove nella direzione di una maggiore equità contributiva.

 Il secondo è quello degli aiuti al Mezzogiorno, i quali, pur in attesa di una verifica della congruità della Legge, rappresentano, da sempre, uno dei suggerimenti sindacali più ricorrenti.

 Confermiamo infine la nostra indisponibilità all’adesione allo sciopero organizzato da una sola sigla sindacale, così come espresso nelle precedenti occasioni, poiché introdurrebbe un ulteriore elemento di confusione e di spaccatura all’interno del mondo sindacale.

 

LA SEGRETERIA NAZIONALE

Roma, 11 ottobre 2002