Terzo Millenio di certo non può mancare sulle nostre
tavole un pezzo di formaggio e allora chi meglio di
"Parmigiano-Reggiano" può dare sapore e gusto ai
nostri piatti.

Non occorre compiere laboriose e defatiganti ricerche nelle nostre numerose biblioteche per radunare documenti sull'antica origine del Parmigiano-Reggiano. Una delle citazioni più significative si trova addirittura nel Decamerone e - per le parole stesse con cui è espressa - non lascia dubbi che il Parmigiano, a cui Maso si riferisce nel descrivere al credulo Calandrino, il paese di Bengodi, è esattamente lo stesso formaggio che oggi si fregia del nome di Parmigiano-Reggiano: "et eravi una montagna di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli", con l' altra bella trovata che, una volta cotti, li facevan rotolare sul formaggio per condirli meglio.
Lo stesso formaggio, la stessa denominazione, così diffusa anche oggi, a condimento della pastasciutta (Cfr. Frate Salimbene "Le Cronache").