Nel giugno 1948
nei laboratori della società telefonica Bell, tre ricercatori
americani, W. Shockley, W. Brattain e J. Bardeen, presentano il primo
transistor, col quale si sostituiranno le fragili e ingombranti valvole
termoioniche e si potrà così lavorare con tensioni molto basse.
Attraverso dei processi chimici, si era
riusciti a isolare il germanio (poi sarà la volta del silicio): una
sostanza che, resa impura da altri atomi che ne modificano le proprietà
semiconduttrici, poteva permettere al computer una velocità di reazione
di un centomillesimo di secondo. Praticamente
si era aperta la porta alla miniaturizzazione dell'elettronica, che
troverà un ulteriore sviluppo con i microcircuiti integrati. Ora radio
e computer diventavano molto meno ingombranti. Non solo, ma mentre la
vita media di una valvola era di 10.000 ore, quella di un transistor è
di circa un milione di ore. Il 12 settembre 1958, un ingegnere della
Texas Instrument, Jack Kilby, dopo mesi di lavoro chiama i giornalisti e
annuncia di aver inventato il circuito integrato (il chip). Afferma che
la sua invenzione inaugurerà la seconda generazione dei computer.
Già a partire dal '57
si era cominciato ad adottare dei linguaggi simbolici (lettere e
parole), ridimensionando le informazioni sotto forma numerica.
Ora col chip, che è un insieme di interruttori, i computer
agiscono seguendo una logica binaria, codificando le
informazioni in lunghissime sequenze di 0 e 1. Ma, non potendo
scrivere queste due cifre coi caratteri arabi, l'elaboratore
associa allo 0 l'assenza di corrente elettrica (circuito chiuso)
e all'1 il passaggio di corrente (circuito aperto). Es: la
lettera A è 1100001; la B è 1100010; la C è 1100011 e così
via. |
Il primo chip assolveva le funzioni di un
paio di transistor appena, ma fu rivoluzionaria l'idea di condensare in
un solo strumento di pochi millimetri quadrati un'intera unità
elettronica completa di resistenze, transistor, condensatori e diodi.
I primi a
sfruttare le potenzialità dei chip furono i tecnici della Nasa
che riuscirono a dotare le capsule Apollo di computer leggeri,
piccoli e potenti. Lo stesso Kilby realizzò la "Data-Math",
la trisnonna delle attuali calcolatrici: stava in una mano e
riusciva a compiere 4 operazioni in 5 secondi.Intanto, nel 1960
il New York Times trasmette via cavo, tramite computer, le sue
pagine a Parigi, prima dell'impaginazione. Nel
1961 l'inventore americano J. Engelberger presenta l'UNIMATE-1,
primo robot industriale della storia. L'automazione era stata
inserita nei processi produttivi. Nel 1967 la General Motors è
la prima industria automobilistica a introdurre i robot nelle
catene di montaggio. Nel 1962
il Wall Street Journal utilizza per la prima volta il FAX per
trasmettere le pagine a distanza per la stampa. Nello stesso
anno nasce il circuito stampato: una base di plastica coperta di
rame, che viene incisa con la luce. |
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