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La leggenda del grillo del deserto

di Paolo Copello

C'era una volta il signor Giuseppe.

Era un uomo anziano ma non troppo, uno scapolo d'oro, anzi, di platino (pur essendo genovese, non badava a spese), ormai in pensione da parecchi anni, e con alle spalle un passato misterioso:

"Eh, sapete, una volta lavoravo nel mondo dello spettacolo...".

Probabilmente faceva la maschera nei cinema, dico io...

Il suo hobby? La pesca, ovviamente (perché ovviamente? Boh!). Obiettivo delle battute di pesca? Non certo prendere pesci (tutto l'Hotel de le Chateau in coro: "Giuseppe... BUONA PESCA!!!", nota formula magica porta-sfortuna), ma utilizzare l'occasione per infilare le gambe sotto la tavola di qualche rifugio/osteria/trattoria/malga/ eccetera per riempirsi lo stomaco ed "aggregarsi" (leggi: ubriacarsi) con gli amici.

I suoi amici? Tutte personcine "bellissime, stupende, m'hanno affascinato". Soprattutto il mitico Salvo, il più famoso cantautore genovese buddista... del quartiere - stavolta uno che SA usare la canna da pesca.

Giuseppe invece fa lavorare molto le corde vocali, ma non per cantare (grazie a Dio!), bensì per raccontare... Storie vere? Oh, questo nessuno può saperlo... Per esempio, l'avventura del misterioso grillo nero africano... nulla di speciale, in verità, probabilmente un grillo qualunque, che per sua sfortuna quel giorno si trovava a passeggiare nella stanza di Giuseppe (dove? in Marocco, naturalmente!). Il povero ed innocuo insettino (sigh!) finì i suoi giorni annegato dal getto d'acqua della doccia di Giuseppe, che era fiero di aver eliminato l'intruso. Ma mentre tutto l'Hotel de le Chateau ride, Salvo diventa serio. Dice a Giuseppe che quello non era certo un grillo normale, bensì un terribile Grillo Sacro del Deserto... ovviamente mi pare superfluo aggiungere che una terribile Maledizione colpisce per sempre colui che uccide uno di quegli animali...

Giuseppe non ci crede, è chiaro... o forse... ma no... e se... nah, impossibile...

... E SE FOSSE VERO ?

... ma non sono certo cose di cui preoccuparsi. Questo pensa Giuseppe mentre apre la porta della sua camera. Ma sul suo volto si disegna una maschera d'orrore quando vede comparire, tra le pieghe del suo pigiama, un'antica pergamena, sicuramente stregata, con tenebrose scritte:

Il grillo del deserto
colpisce in casa e anche all' aperto
ti assicuro non potrai fuggire
del grillo le funeste ire

E così il coraggioso pescatore si infila sotto le coperte, ma sarà una notte d'atroci tormenti...

... e le successive non si preannunciano certo migliori. Giuseppe trascorre la giornata ascoltando Salvo cantare grandi successi dei Gipsy King o di Frank Sinatra, insieme ad altri brani di cui è lui stesso l'autore, quali ad esempio "Milena, grossa come una Balena", oppure "L'Allegro Agliaro"...

... ma nel profondo del suo cuore non è tranquillo. E infatti la maledizione africana non perde tempo, e la sera dopo nella camera di Giuseppe si materializza dal nulla un papiro con l'effigie del tanto temuto insetto, sul retro del quale sono vergate queste parole:

Grilli     
Rabbiosamente     
Indignati     
Laveranno     
L'     
Onta 

Gli occhi dell'uomo si riempiono di terrore e raccapriccio, quando scopre che il messaggio è in realtà un acrostico, e che le parole formano il nome della più pericolosa e vendicativa bestia che abbia mai solcato i cieli del deserto!

Questa notte gli incubi perseguiteranno ininterrottamente il nostro eroe, inseguito da grilli famelici attraverso un mare di dune, torturato senza sosta da una gigantesca doccia assassina...

Il giorno dopo, Giuseppe esce di malavoglia dalla sua stanza, e controlla che la porta sia chiusa accuratamente a chiave, onde evitare la presenza di qualche entità malvagia. Vorrebbe potersi sottrarre ai suoi impegni, ma non può. Lui è il G.O., il gentile organizzatore (sarebbe più affascinante dirlo in francese ma non mi ricordo come si scrive, e in fondo è meglio così). A-ehm... veramente non lo è, però è come se lo fosse. E quindi dovrà fare buon viso a cattivo gioco, e sorridere agli amici della compagnia dell'Hotel de le Chateau. C'è Tuccio che crede di essere un regista perché sa fare gli stacchi a effetto con la telecamera (ha anche fondato un giornale, e gli ha dato un nome originalissimo: Lo Stampo), c'è Lorenzo che sniffa la resina, c'è Nane che critica tutto e ascolta solo lirica (ma questa è un'altra storia), ci sono i pesci che non vogliono farsi prendere (come al solito), e ovviamente c'è lui, il mitico Salvo, che viene riconosciuto (Non ci posso credere!!! è lui! è LUUUUIIIII !!!) da una comitiva tedesca. E alla sera...

... quando il nostro eroe, stanco, entra nella sua stanza, la bestia lo assale. È grande, molto più grande di un grillo normale, è forte e molto, molto aggressivo. Dopo essergli saltato addosso, digrigna le mandibole affamate e agita minacciosamente le antenne, poi fissa il nemico dritto negli occhi. Tra l'uomo e l'animale avviene un dialogo senza parole, ma entrambi sanno bene che cosa significa quell'incontro. Finalmente, dopo alcuni attimi che durano un'eternità, l'insetto allenta la presa sul povero pescatore, in quale è ormai sicuro che sia giunta la sua ultima ora. Giuseppe chiude gli occhi, preparandosi a ricevere il colpo di grazia...

... e invece, in maniera del tutto inaspettata, il mostro spicca un balzo e si allontana da lui. Prima di dileguarsi nella notte, gli lancia un ultimo sguardo, dove il nosro eroe legge un messaggio di intesa e minaccia insieme.

Giuseppe, ancora scosso per l'incredibile esperienza, scivola lentamente in un sonno profondo e senza sogni, e prima di abbassare le palpebre giura a se stesso che mai più oserà molestare il Sacro Grillo...

 

... da allora, molto tempo è passato, e il grillo del deserto non è mai più tornato a terrorizzare alcun mortale. Ma il papiro stregato, quello che Giuseppe trovò la seconda notte, è ancora nelle mie mani, pronto a risorgere dall'oblio quando un altro uomo oserà sfidare l' Insetto Millenario. Riposa, Signore delle Dune, riposa sotto le sabbie dell'Africa... il tuo servo, l'ultimo adepto della confraternita del Grillo Nero, veglierà per te, fino al giorno in cui il mondo intero ascolterà nuovamente il tuo frinire nelle tenebre...

 

 


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