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Biancaneve e il Nano

di Laura Mensi

 

C'erano una volta sette nani, e poi ne rimase uno solo: il più piccolo - di statura - per impadronirsi di tutti i diamanti, provocò una frana nella miniera, in cui rimasero uccisi gli altri nani.

Nello stesso momento, poco lontano, la Regina cuciva; si punse un dito e disse << La bambina che ho appena partorito ha la carnagione bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come l'ebano della mia finestra: la chiamerò Biancaneve >>. A quei tempi però l'igiene non era tenuta in gran conto, così la Regina non si disinfettò il dito, si prese il tetano e morì in pochi giorni.

Da poco il suo corpo aveva raggiunto la sua ultima dimora terrena, che il Re rimase vittima del fascino di una straniera, una certa Carolina Bovina, che molti ritenevano una strega. Possedeva uno specchio magico che era in grado di rispondere con voce umana alle sue domande, ma lo teneva coperto da un drappo - in modo che non potesse frantumarsi alla vista di Carolina. Era infatti di una bruttezza spaventosa, ma nonostante questo era superba e invidiosa. Si diceva anche che, trasformata in mucca, facesse visita alle donne più belle del regno e le uccidesse a cornate.

Divenuta la matrigna di Biancaneve, rese la vita molto difficile alla bambina, che già in giovanissima età possedeva una grande bellezza.

Passarono così molti anni, finché Biancaneve, ormai cresciuta, non sopportò più le angherie della matrigna e scappò lontano. Per la perfida Regina era l'occasione di eliminare per sempre l'odiata ragazza. La fece inseguire dal miglior Cacciatore di taglie del regno, che avrebbe poi dovuto portarle lo scalpo della ragazza come prova di averla uccisa. Infatti Carolina soffriva di calvizie precoce e collezionava parrucche; ecco come unire l'utile al dilettevole... veder morta Biancaneve ed avere i suoi capelli!

Il Cacciatore di taglie, tipo davvero sinistro e poco incline alla pietà, non aveva alcuna intenzione di risparmiare la fanciulla, ma quando la raggiunse in un fitto bosco lei rimase colpita dal suo aspetto così selvaggio ed affascinante e gli si offrì; anche per non venire uccisa, naturalmente... anche lei sapeva unire l'utile al dilettevole!

Dopo aver trascorso insieme alcune piacevoli ore di intimità, Biancaneve continuò il suo viaggio senza meta e il Cacciatore strappò alcuni peli ad una puzzola di passaggio per portarli a Carolina - tra le altre cose, la Regina era anche molto miope.

 

Biancaneve cominciava a sentire la mancanza di una compagnia umana, fino a quando non capitò in una radura dove si trovava un lussuoso palazzo. Indovinate chi ci abitava? Il famoso nano di cui si è parlato prima; certo non sembrava molto umano, ma era pur sempre meglio che niente! Egli, conosciuto come El Barattolo, ascoltata la storia della ragazza, le propose un patto: << Sono molto ricco, ma mi sento solo; se mi sposerai, avrai tutto ciò che vorrai, e dovrai solo badare alla casa >>.

Biancaneve pensò che aveva solo da guadagnarci, ed accettò. Ma mai avrebbe immaginato che El Barattolo avrebbe anche preteso che adempisse ai suoi doveri coniugali...

Per fortuna, un giorno che stava cercando di difendersi dalle brame del nano, irruppe nella radura un giovane affascinante e tutto vestito d'azzurro, inseguito da una mucca - che altri non era che Carolina, incapricciatasi del ragazzo.

Prince Charming, questo era il suo nome, fece salire Biancaneve sul suo bianco destriero e la portò via al galoppo.

E che fu di Carolina ed El Barattolo? Rimasti soli, si consolarono insieme, finché il nano non ebbe un infarto vedendo Carolina riprendere sembianze umane.

 

 


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