Appendice


Melatonina: fra realtà e "mito".

Quanto descritto in questo lavoro è un sommario di varie conoscenze, scientificamente provate, che danno un quadro sullo spettro delle attività correlabili alla melatonina. Di questa molecola tuttavia oggi molto si dice e, come di ogni cosa "alla moda", molto viene esagerato. A questo proposito ci piace riportare integralmente un articolo di John Arendt, professore di endocrinologia all'Università del Surrey, comparso su British Medical Journal nel maggio scorso (Brit. Med. J. (1996) 312, 1242-1243). Senza enfatizzare, né sminuire il valore delle recenti ricerche, il prof. Arendt fa il punto della situazione.

 

"MELATONINA

Le affermazioni diffuse dai mezzi di comunicazione spesso non sono corrette.

La melatonina, l’ormone della ghiandola pineale , è al momento oggetto di molta pubblicità male informata e di speculazione un po’ dovunque. Diversi libri ne hanno esagerato grossolanamente le proprietà ed il valore, dipingendola come una panacea ed un trattamento antinvecchiamento. Tali affermazioni nuocciono alla reale conoscenza delle funzioni fisiologiche della melatonina e del suo reale potenziale terapeutico.

Ciò che si sa è qui brevemente riassunto. La melatonina è normalmente prodotta di notte e la si può considerare come un "segnale" di buio per il nostro organismo. In tutte le forme di vita finora studiate sembra agire come un segnale temporale per la organizzazione dei ritmi giornalieri o stagionali, o entrambi (controllo dei ritmi circadiani). La melatonina sembra avere una parte importante nel regolare il ritmo opportuno dei cicli sonno/veglia nei mammiferi, nel periodo perinatale e nel seguente sviluppo puberale. Data agli umani, ha un rapido transiente e lieve effetto ipnoinduttore, abbassa la soglia di attenzione, la temperatura corporea e l’attività fisica per 3 o 4 ore dopo la somministrazione. Presa al momento opportuno, è in grado di spostare "l’orologio interno" sia più avanti che più indietro, per cui la melatonina ha un valore potenziale nel trattamento di problemi che riguardano il sonno o altre funzioni organiche che siano state "disordinate" dall’effetto del tempo.

I modi più comuni di disorganizzare i ritmi temporali includono i lunghi viaggi aerei, il lavoro notturno e certi tipi d’insonnia. Alcuni ciechi, ad esempio, non possono mantenere ritmi normali di sonno/veglia durante le 24 ore. Anche individui giovani e normali, comunque, possono avere la tendenza a "ritardare" l’orologio interno, che dice loro di dormire più tardi di quanto non sia socialmente o professionalmente desiderabile. Alcuni autori hanno descritto una sindrome da "deficienza di melatonina" correlata a deficienza di sonno in tarda età, ma è discutibile che questo sia un effetto specifico o semplicemente correlato al declino del ritmo circadiano.

Le concentrazioni ematiche di melatonina possono essere (sebbene raramente) molto basse in individui giovani, peraltro in buona salute. Il momento opportuno di somministrazione di melatonina può essere individuato qualora si conosca l’orologio interno, ciò che si può abbastanza bene approssimare conoscendo l’ora abituale di andare a letto, e la durata del sonno. Trovare il momento giusto non è sempre facile quando si attraversano più fusi orari e nei lavoratori notturni, e sbagliare la dose potrebbe inoltre portare a peggiorare i problemi della insonnia. Tuttavia vi sono varie evidenze che mostrano che una giusta dose di melatonina al tempo opportuno può migliorare i sintomi oggettivi e soggettivi del jet lag. L’unico effetto collaterale di una certa importanza che è stato riscontrato è un senso di assonnamento dopo la dose. Un miglioramento del sonno nelle ore diurne e della attenzione in quelle notturne è stato mostrato in una simulazione di lavoro notturno su un piccolo campione di persone. Altre ricerche comunque necessitano.

NESSUNA MISURA OGGETTIVA DI SUCCESSO

La melatonina si è provata piuttosto utile nei cicli sonno/veglia in individui non-vedenti, nella sindrome di fase ritardata del sonno, in bambini disabili per molte funzioni, e apparentemente nell’insonnia in tarda età. Può migliorare la qualità del sonno in adulti normali. Tuttavia, per nessuna di queste situazioni vi sono studi ripetuti e il sistema della polisonnografia ha dato risultati discordanti. La melatonina ha anche i suoi inconvenienti: data ad individui in certe condizioni ambientali (ad es. quelli che vivono continuamente a basse intensità luminose) causa frammentazione del sonno.

E’ stato riportato che la melatonina ad alte concentrazioni ha effetti antiossidanti ed immunostimolanti ma sono stati anche evidenziati effetti proossidanti ed immunosoppressori.

Si è detto che la melatonina inibisce la crescita di cellule tumorali in vitro, ma promuove la crescita di melanomi di hamster.

Trials clinici come adiuvante nella chemoterapia ed immuno-terapia sono ancora ad uno stadio troppo iniziale per poterne trarre delle valutazioni.

La melatonina è stata investigata come contraccettivo a dosi massicce (75-300 mg/giorno) combinata con una minipillola di progestinico, e curiosamente in queste sperimentazioni non sono stati notati effetti sul sonno. Gli effetti collaterali erano invece un sanguinamento anormale e mal di testa. La melatonina può avere effetti sugli ormoni umani della riproduzione, in piccole dosi.

Le affermazioni che la melatonina ritardi l’invecchiamento sono apparentemente basate su ricerche che usano ceppi di topi con deficienze genetiche nella produzione di melatonina - rendendo i risultati di dubbia applicabilità agli esseri umani. Non vi è alcuna evidenza scientifica che la melatonina allunghi la durata della vita, migliori la funzioni cardiovascolari e sessuali, o curi AIDS e morbo di Alzheimer, come proclamato in altri libri popolari.

LA SICUREZZA RIMANE UN’INCERTEZZA

Le questioni della sicurezza non sono state ancora risolte e sono di grande importanza. Non si è d’accordo sul dosaggio per specifiche situazioni, sebbene studi dose-risposta suggeriscono che per problemi correlati al ritmo circadiano 5 mg è più che efficace rispetto a dosi minori.

Studi farmacocinetici hanno dato risultati variabili, probabilmente a causa di un notevole effetto di filtraggio epatico. Virtualmente non abbiamo alcun dato per comparare l’efficacia di varie formulazioni in differenti condizioni.

Studi con somministrazioni acute in roditori mostrano una bassa tossicità, ma non ci sono studi a lungo termine sugli umani. Gli effetti di melatonina sulla pubertà, allattamento, gravidanza su madre e feto, ed in combinazione con altri farmaci non sono noti.

In Inghilterra la melatonina può essere data solo su prescrizione a pazienti individuati.

Se l’industria americana del cibo e della salute (F.D.A.) utilizzasse parte dei suoi profitti per valutare la sicurezza e la efficacia, farebbe un grande servizio ai milioni di Americani che si dice assumano regolarmente melatonina.

Nel frattempo attendiamo con interesse lo sviluppo di differenti formulazioni, agonisti e antagonisti."


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