TRA
ALAMBICCHI E BILANCE
Il museo "sui generis" della Farmacia (potecaria)
Fanni a Villacidro
(Ca)
Nel
FARMAMUSEO, ovvero museo di oggetti farmaceutici, si ammirano numerosi
apparecchi ed oggetti precedenti alla rivoluzione industriale del
settore e che, pertanto, rappresentano significative testimonianze
di un passato oramai lontano.
Ad essi, negli ultimi anni si é aggiunta una miniblioteca specializzata
in antiche pubblicazioni di farmacopea.
In sintesi, un piccolo tesoro culturale.
Un museo nella farmacia
Fanni di Villacidro, il pittoresco paese del cagliaritano aggrappato
al Monte Linas ed il cui abitato appare circondato da un mare verde:
agrumeti, frutteti, oliveti.
Un museo di fatto, ignorato dalle guide ma di grande interesse poiché
comprende numerosi apparecchi ed oggetti usati sino alla rivoluzione
imposta nel settore farmaceutico dall' industria. Dunque, palpitanti
testimonianze di un passato oramai lontano ma non remoto. Ed il
patrimonio sarebbe ben più consistente se un attentato dinamitardo
subito dalla farmacia nell' immediato secondo dopoguerra non avesse
causato la distruzione di molti pezzi.
Tuttavia, quanto resta riveste sicuramente un notevole valore.
La farmacia villacidrese
nasce nel 1915 ad opera di Luigi
Mancosu che, pur non essendo laureato, data la normativa
vigente, può esercitare egualmente.
Sita in via Roma, al centro del paese, la farmacia si presenta piuttosto
modesta: scaffali in legno vetrati, grandi cassetti col pomello,
banchetto per la vendita ed un minuscolo laboratorio nel quale,
utilizzando le materie prime (sale inglese, olio di ricino, vaselina,
saccarosio ecc. ) acquistate in grandi contenitori di legno, vetro
e ceramica, il signor Mancosu provvede a confezionare preparati
usuali, quali sciroppo, pillole e pomate.
Il popolino vi acquista anche le sanguisughe per i salassi, mentre
le fattucchiere
(allora molto diffuse a Villacidro) comprano le penne di civetta
delle quali si servono per i loro sortilegi.
Farmamuseo
Fanni, Villacidro
Banco, registratore di cassa, scaffalatura del primo 1900
Il salto di qualità si
compie nel 1928, quando la farmacia diventa proprietà del dr.
Nino Fanni, un giovane guspinese laureato all' Università
di Cagliari che proviene da una famiglia impegnata in campo commerciale.
Nino é un uomo riservato,ma roso dal tarlo dell' ambizione che lo
stimola a perseguire l' ammodernamento della farmacia.
Farmamuseo
Fanni, Villacidro
Registratore di cassa, scaffalatura del primo 1900
L'Ottocento si allontana a grandi passi ed a grandi passi ci s'
incammina nel Novecento che introduce in tutte le branche sostanziali
novità cui il giovane Nino guarda con grande attenzione.
Così - specie a partire dal 1935, quando la farmacia occupa, sempre
in via Roma, un locale più ampio - il titolare opera una radicale
trasformazione rivolta a migliorare le attrezzature ed il laboratorio.
Automaticamente, scompaiono gli articoli legati alla superstizione
(le penne di civetta finiscono nel dimenticatoio) e s' inaugura
un' attività che ha come motivo conduttore la scientificità.
L'arredamento rilevato dal signor Mancosu può andar bene per un
negozietto di merci varie, ma risulta inadeguato rispetto alle esigenze
del periodo: Nino non ci pensa due volte ed acquista nuovi mobili,
a cominciare dal banco di vendita; i vecchi scaffali e cassetti
vengono trasferiti all' interno.
Il maggior avanzamento si registra però nel laboratorio dove la
parte galenica, ereditata da Mancosu, risulta affiancata dalle apparecchiature
indispensabili per effettuare complessi procedimenti chimici.
Insomma , l'empirismo lascia posto alla scienza veicolata dalla
preparazione universitaria del dr. Fanni.
Grazie ai continui acquisti, il laboratorio prende consistenza giorno
dopo giorno e si dota di una struttura che per l' epoca é decisamente
rispettabile.
Purtroppo , il citato attentato ha polverizzato una parte consistente
degli strumenti di cui la farmacia disponeva. Nondimeno, come abbiamo
già osservato, quanto é sopravvissuto rappresenta una testimonianza
non indifferente . Vale a dire un flash sull' apparato della farmacia
anteriormente all' epoca che stiamo vivendo.
Il dr. Fanni muore nel 1988.
Farmamuseo
Fanni, Villacidro
Strumenti
di lavoro del farmacista del primo 1900
La farmacia passa nelle
mani del figlio - il dr. Ignazio - che la trasferisce in
un altro stabile di via Roma, decisamente più spazioso e con un'articolazione
interna studiata tenendo conto della destinazione finale.
Peraltro, il nuovo titolare non elimina ciò che rimane del passato.
I vecchi strumenti, considerati al pari di preziosi reperti archeologici,
vengono custoditi con amorosa sollecitudine in quanto ricordo diretto
del dr. Nino e documento culturale.
Il dr. Ignazio, anzi, va avanti e, mettendo mano al portafoglio,
crea una minibiblioteca specializzata in antiche pubblicazioni di
farmacopea.
Citiamo alcuni titoli:
"I discorsi di Pietro Mattioli" (Venezia 1563);
"Ricettario fiorentino" (Firenze 1567);
"De secretis mulierum" di Alberto Magno (Venezia 1508);
"Della materia medicinale di Dioscoride Pedanio" (Firenze 1547);
" De conservanda bona valetudine (Venezia 1607).
L'odierna
farmacia Fanni.
Esterno,
nella Via Roma a Villacidro
La farmacia Fanni di
Villacidro e all'avanguardia e non si distingue dalle consorelle
più evolute.
Tra tanta modernità, difficile immaginare la presenza di un museo
sui generis.
Esso, invece, esiste ed é capace di offrire al fortunato visitatore
sensazioni indimenticabili.
La provincia riserva spesso piacevoli sorprese.
Da un articolo di Stefano
Carlini, in Almanacco di Cagliari, 1997
L'odierna
farmacia Fanni.
Ingresso
nella Via Roma a Villacidro
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