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servizio di medicina nucleare
Primario Dott. Salvatore Gravili
E-Mail: salvatore.gravili@ulss12.ve.it
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I N D I C E                                               
PET - TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI POSITRONI

PRINCIPI DI BASE

APPLICAZIONI GENERALI IN ONCOLOGIA

Stadiazione di neoplasia maligna accertata

Ristadiazione e monitoraggio della tempia


PREPARAZIONE DEL PAZIENTE

ESECUZIONE DELL'INDAGINE

PET - TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI POSITRONI

La PET-CT è una metodica non invasiva che integra l'immagine funzionale e morfologica. È basata sull'impiego di particolari traccianti radioattivi che, inglobati in specifici complessi molecolari, vengono somministrati al paziente in esame.
A differenza di quanto rilevabile con le sole metodiche di imaging morfologico, come TAC o RM, consente di ottenere dettagliate informazioni sui processi metabolico-funzionali che, a livello macroscopico, rappresentano i più complessi processi bio-chimici che regolano lo "stato di salute" o l'insorgenza di patologia nell'organismo, localizzando con precisione la sede anatomica


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PRINCIPI DI BASE

La metodica PET-CT (tomografia per emissioni di positroni) impiega radioisotopi a vita breve, come il Fluoro l8 (l8F), che emettono positroni. (elettroni dotati di carica positiva).
Il positrone (particella con carica positiva) emesso si scontra, in spazi e tempi brevissimi, con un elettrone (particella con carica negativa) e a seguito della collisione, si ha la scomparsa (annichilazione) delle due particelle con produzione di due fotoni gamma, ciascuno con energia di 511 Kev, che vanno in direzione opposte.
Questi fotoni, poiché originano nello stesso istante e hanno la stessa energia, possono venir rilevati con il tomografo PET-CT, che rivela i fotoni in coincidenza.
Attualmente il Fluoro 18 viene impiegato legato al desossiglucosio, molecola che si comporta come il glucosio, limitatamente alle prime tappe della glicolisi, accumulandosi in misura maggiore nelle sedi dove questa via metabolica è attivata in misura abnorme .rispetto al consueto metabolismo aerobico, cosa che avviene in varie condizioni patologiche, come ad esempio nel contesto di tumori primitivi e di loro metastasi.


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APPLICAZIONI GENERALI IN ONCOLOGIA
Diagnostica differenziale tra lesioni benigne. e maligne
Nodo polmonare singolo

Dopo il rilievo all'esame RX standard, si procede alla TC toracica con follow-up nel tempo in caso di bassa probabilità di malignità (presenza di calcificazioni). Se non vi sono variazioni di dimensioni dopo due anni si considera la lesione benigna.
Per nodi di due o tre centimetri, senza calcificazioni, obbligatorio l'approfondi-mento diagnostico con agobiopsia o toracotomia che mostrano nel 22% dei casi referto benigno.
Con la PET-CT si ha un valore predittivo positivo per malignità anche del 90% in caso di captazione del FDG. La specifìcità, seppur elevata, dipende dalla prevalenza locale di malattie granulomatose (TBC, sarcoidosi ecc.), che possono dare falsa positività.
E' elevato anche il valore predittivo negativo: lesioni che non captano FDG sì possono tranquillamente seguire nel tempo, senza ulteriori approfondimenti.
Quindi vi è un'efficacia equiparabile all'agoaspirato ma con minori rischi.
Dati altrettanto positivi si hanno per le masse pancreatiche e per quelle surrenali-che.


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Stadiazione di neoplasia maligna accertata

La PET-CT total body può evidenziare sia il tumore primitivo che la metastasi loco-regionale e a distanza.
Particolarmente utile nel dimostrare il coinvolgimento di linfonodi ritenuti negativi in base a criteri dimensionali radiologici. Le neoplasie per le quali la PET-CT è maggiormente importante per la pianificazione terapeutica sono:

  • cr Mammario: valutazioni linfonodi ascellari e mediastinici; recidiva locale specie in presenza di protesi

  • cr Polmonare: per decidere sull'operabilità - in questo campo è particolarmente utile la PET-CT

  • cr colon-retto: criterio di operabilità iniziale
  • Melanoma: stadiazione nel Clarke 3-4
  • Linfomi: specie in sede addominale ha maggiori indicazioni rispetto alla tradizionale scintigrafia con Gallio 67.

  • Un'altra importante indicazione è l'aumento dei marcatori tumorali in assenza di ìmaging radiologico positivo per recidiva, specie:

  • aumento del CEA nel cr colon-retto
  • aumento del CA 15-3 nel cr. Mammario con sospetto di recidiva locale
  • aumento dei markers nel cr. Midollare della tiroide
  • aumento della tireoglobulina e negativtà allo Iodio 131 nel cr. differenziato della tiroide
  • aumento dei marcatori nel cr. ovarico e nelle neoplasie germinali del testicolo

    Globalmente la PET-CT contribuisce al cambiamento del successivo iter terapeutico in oltre il 40% dei casi.
    Importante applicazione è la possibilità di ricerca del tumore primitivo occulto in presenza di metastasi a partenza ignota (sensibilità media 50%), ma molto più elevata quando la neoplasia è nel distretto capo-collo.


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    Ristadiazione e monitoraggio della tempia
  • L'esame PET-CT può rappresentare il gold-standard per valutare l'efficacia della terapia medica-chirurgica.

  • Valutazione dell'efficacia della chemioterapia soprattutto nei tumori di:
      Capo-collo
      Mamme lla
      Polmone
      Linfomi
      Melanomi
  • Diagnosi differenziale tra recidiva e esiti cicatriziali specie nel carcinoma polmonare, colon-retto e cerebrali.


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    PREPARAZIONE DEL PAZIENTE

    Il paziente che deve usufruire di diagnostica PET-CT deve essere informato che, per la buona esecuzione dell'esame, si dovranno rispettare alcune esigenze:

  • digiuno da almeno 6 ore
  • glicemia misurata "in loco", non superiore a 180mg/dl.
  • annotare peso ed altezza del paziente
  • deve stare disteso e rilassato, respirando normalmente onde evitare artefatti o falsi spot iperattivi, dopo la somministrazione endovenosa di 18FDG.


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    ESECUZIONE DELL'INDAGINE

    L'esame total body si esegue 45-60 minuti dopo l'iniezione e dura 30-50 minuti.

    N.B.:

  • l'esame va eseguito ad almeno 30 giorni dal termine di un trattamento chemioterapico, salvo casi di valutazione dell'efficacia della terapia

  • va eseguito ad almeno 2 mesi da un trattamento radioterapico con un tempo più lungo per il polmone, per evitare falsi positivi dovuti a fenomeni flogistici e riparativi.



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