Campioni dItalia Nel 1969 a Delfino danno la tenenza di Sòrgolo, nel Nuorese, e nel 1970, a Cagliari, si laurea con una tesi sui sequestri di persona. Il ragazzo è sveglio. In Sardegna, da capitano, indaga sulla serie nera dei rapimenti del 70, arresta Giuseppe Càmpana detto il Rubbino, luogotenente di Graziano Mesina, e scopre gli autori della strage di Lanusei, cinque morti. Nel 1971 si trasferisce a Brescia: inizia la sua carriera doro, e iniziano le voci che già lo indicano come uomo dei servizi segreti. Comincia a indagare su alcuni misteriosi attentati alle linee ferroviarie in Valtellina. Opera del Mar, il Movimento di Azione Rivoluzionaria guidato da Carlo Fumagalli, partigiano «bianco» e, negli anni Sessanta, agente Cia nello Yemen: il Mar è una formazione armata anticomunista, golpista, ma non fascista; una struttura filoatlantica, a disposizione degli oltranzisti filoamericani, con saldi contatti dentro le istituzioni. Nonostante quei contatti, il 9 maggio 1974 Delfino arresta Fumagalli. «Ho preso Carletto!», telefona contento agli amici. Due mesi prima, il 9 marzo, aveva bloccato due neofascisti delle Sam
(Squadre di Azione Mussolini), Kim Borromeo e Giorgio Spedini.
Erano a bordo di unauto imbottita desplosivi. Loperazione
era stata realizzata grazie a Luigi Maifredi, uno dei tanti «confidenti»
di cui è piena la carriera di Delfino: più che informatori
per prevenire reati, veri e propri agenti provocatori con il compito di
gestire dallinterno operazioni illegali. Larresto dei due
fascisti, lasciati percorrere indisturbati un lungo tratto di strada e
poi bloccati proprio a Sonico, in provincia di Brescia, serve a Delfino
per incardinare a Brescia (cioè a se stesso) le indagini sul Mar
di Fumagalli. |