Campioni dItalia La leggenda aggiunge particolari mirabolanti allimpresa di Delfino a Palermo: la scoperta di lunghissimi cunicoli sotterranei che partivano dalla villa di Di Maggio; lesplosione dellauto di Delfino, addirittura nel cortile della sede della Legione... Agli altri Carabinieri tutto ciò non risulta. Vero è invece che Delfino viene assegnato al comando della Legione di Alessandria. «Dissero che a Palermo mi agitavo troppo», spiega Delfino alla Commissione antimafia, lasciando capire che la sua intenzione di cercare davvero i boss latitanti era stata la causa del suo allontanamento. Delfino cerca di rientrare in gioco a Palermo quando a Novara gli capita tra le mani Di Maggio: per una assoluta casualità (Balduccio, arrestato a Borgomanero su impulso dei Carabinieri di Palermo che avevano cominciato a cercarlo già nel primo semestre del 1992, chiede di parlare con un pezzo grosso, un generale, durante quella lunghissima notte del 9 gennaio 93 a Novara). Che cosa si dissero, quella notte, Delfino e Di Maggio? Il generale promise davvero un miliardo a Balduccio in caso di «pentimento»? Balduccio raccontò davvero già in quelle ore la storia del bacio tra Riina e Andreotti, che Delfino si guardò bene dal mettere a verbale? Ci furono altri patti segreti stipulati quella notte? Certo è che Delfino non consegnò quello strano verbale,
firmato da ben quattordici carabinieri, al magistrato di turno della procura
di Novara, la dottoressa Caroselli, ma lo portò a Gian Carlo
Caselli, che era a Torino in attesa di partire per Palermo, dove,
dopo la morte di Giovanni Falcone, aveva chiesto di andare a fare
il procuratore della Repubblica. Delfino cercò di agganciarsi a
Caselli e di essere trascinato con lui in Sicilia, a occuparsi delle ricerche
di Riina. Ma Caselli non accettò lofferta e Delfino fu allora
costretto a trasmettere gli atti a Palermo, dove entrò in scena
la squadra di «Ultimo». Con tutto ciò, Delfino non
mancò di far filtrare sulla stampa che il merito della cattura
di Riina era suo. E, prima di ciò, fece trapelare la notizia dellarresto
di Di Maggio e del suo «pentimento», che doveva restare
segreto il più a lungo possibile. |