Campioni dItalia Ma mentre Cultrera e soci fanno affari che dimostrano una vastissima disponibilità di capitali, non dimenticano di stringere rapporti ad alto livello con uomini della politica e con rappresentati dello Stato. Cultrera, Meninno e Beneforti parlano più volte al telefono, intercettati dagli uomini della Dia, con personaggi delle istituzioni e perfino con un notissimo generale dei carabinieri: Delfino, appunto, che nel 1994 è a Roma, al vertice della Direzione centrale antidroga. Ore 23.04 del 15 gennaio 1994: Cultrera conversa con il suo socio Meninno. Questi fa cenno «al generale» e raccomanda a Cultrera di «non insistere», assicurando che seguirà lui personalmente «la cosa» con Beneforti. La mattina del 2 febbraio seguente, alle 9.12, Cultrera chiama Beneforti
da Lisbona e gli dice che «è il momento buono» per
andare a Roma. Il suo interlocutore risponde che telefonerà subito
«a quellamico» per fissare un appuntamento. Alle 9.18,
appena chiusa la conversazione, compone lo 06.51994435. è un numero
del ministero dellInterno, Direzione centrale antidroga. «Pronto,
sono il dottor Franz», dice Beneforti al centralinista, mentendo
sulla propria identità. «Vorrei parlare con il Comandante».
Quando gli viene passato Delfino, gli si rivolge con familiarità,
dandogli del tu, e gli comunica che «cè qualche buona
speranza filatelica» che spera di portare a conclusione entro il
mese di febbraio. Il generale risponde che ha capito. Walter Beneforti è una vecchia conoscenza di chi ha qualche
familiarità con le vicende nere dItalia. Durante la guerra
lavorò per i servizi speciali della polizia americana a Trieste,
in quegli anni punto di convergenza dei servizi segreti di ogni parte
del mondo. Nel 1956 fu inviato a Roma, allUfficio Affari Riservati.
Fino al 1960, quando cadde il governo Tambroni, realizzò
per la Cia azioni di spionaggio e controllo nei confronti dei politici
italiani, democristiani in primo luogo. Poi fu trasferito a Frosinone,
indi arrivò a Milano come capo della Criminalpol. Nel 1971 presentò
ufficialmente le dimissioni, anche se di fatto rientrò negli Affari
Riservati. Nel 1973 fu coinvolto nellinchiesta delle intercettazioni
telefoniche insieme a Tom Ponzi, fu arrestato e restò per
mesi in carcere. Venne arrestato di nuovo nel 1976 e nel 1978, coinvolto
in traffici e riciclaggio di denaro dei sequestri. |