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Grande fratello, grandi bugie

di Alessandra Muglia (Happy Web)

 

 

1. Un esperimento psico-tecnologico
2. Tecnici e redattori tra i prefabbricati

3. Instabili e vulnerabili: li hanno voluti così
4. «Papà era alcolizzato e stuprava mia madre»
5. Chi era stato in analisi piaceva ai selezionatori
6. E Roberta ha perfino recitato in un film
7. Dieci domande...

 

1. Un esperimento psico-tecnologico
Avevano detto che era un programma di “reality show”. Invece si è trattato, fin dall’inizio, di un esperimento psico-tecnologico. Inchiesta non autorizzata sull’evento mediatico dell’anno. Con tutti i segreti che la produzione non ha voluto rivelarvi Non dorme mai il villaggio di container che circonda la casa bunker del Grande Fratello, a Cinecittà, periferia sud di Roma. Più di un centinaio di persone sono accampate intorno alla gabbia dorata per produrre il primo programma multimediale e interattivo trasmesso sulla tv generalista, su quella satellitare a pagamento, via Internet e sui cellulari.

Tecnici e redattori tra i prefabbricati
Passata da poco la mezzanotte e gli autori si ritrovano per selezionare il meglio della giornata, da trasmettere nella striscia di Canale 5: mezz’ora di filmato ricavato da 96 ore di girato al giorno. In un altro prefabbricato, intanto, i registi controllano i trenta monitor corrispondenti alle telecamere della casa e scelgono in tempo reale le immagini da convogliare su Stream, che manda in onda la diretta pi˜ lunga della storia: 2400 ore. E sempre attaccati a Stream sono anche i giornalisti della redazione web che, in un altro container poco lontano, scrivono gli aggiornamenti per Jumpy, il portale Fininvest. HappyWeb è entrato nei prefabbricati di Cinecittà, ha parlato con registi, autori, giornalisti, tecnici. Per capire davvero come funziona il meccanismo del Grande Fratello. La gran parte delle persone con cui abbiamo parlato ha raccontato (talvolta in modoÝanonimo) una grande quantità di backstage inediti che fanno capire molte cose. Prima di tutto, che il Grande Fratello non è un reality show ma un esperimento psicologico-mediatico.

Instabili e vulnerabili: li hanno voluti così
Già, perché la prima cosa che si scopre è che la produzione ha deliberatamente scelto, per partecipare alla trasmissione, persone fragili e instabili dal punto di vista mentale. E con gravi esperienze dolorose alle spalle. I test psicologici erano finalizzati proprio a questo. Prendete Francesca Piri, la prima concorrente eliminata dalla casa. Rispetto alla stringata biografia resa nota alla partenza della trasmissione, nel giorno della sua esclusione dalla casa circolava negli studi di Cinecittà una scheda assai più dettagliata, che HappyWeb pubblica in queste pagine. Vi si racconta del suo prendi-e-molla con diversi corsi universitari, della sua convivenza con un fidanzato attore che soffriva di disturbi dell’umore e con il quale faceva teatro. Ma lo scritto rivela soprattutto che la ragazza ha sofferto di disturbi psicologici legati all’alimentazione». Francesca stessa a parlarne con HappyWeb: «Ho lottato con la bulimia per cinque lunghi anni. Sono stata anche in cura da uno psicologo». E allo psicologo (quello“ufficiale” del Grande Fratello), Francesca ha chiesto aiuto anche quando era nella casa, dopo aver saputo di essere stata nominata dai compagni. Un crollo emotivo a cui non è stato dato molto peso ma che preoccupa se riletto alla luce della sua storia precedente. «Sapevamo della bulimia di Francesca, non è casuale che sia stata la prima a uscire», taglia corto Gianmaria Tavanti, uno degli autori della trasmissione. Certo, se quello di Francesca fosse un caso unico non costituirebbe certo un indizio. Ma unico non è. Cristina Plevani, la bionda bagnina bresciana, ha confessato ai suoi conviventi di aver sofferto in passato di anoressia. E nei giorni di clausura ha anche ribadito più volte che a lei non interessa vincere il premio e che ha scelto questa avventura «per riempire un vuoto».

«Papà era alcolizzato e stuprava mia madre»
Rocco Casalino, l’ingegnere di 28 anni, ha raccontato di sentirsi ancora schiacciato dal senso di colpa per aver provato sollievo quando un tumore ai polmoni s’è portato via il padre, che violentava la madre: «La mia vita era un inferno», ha confidato Rocco ai suoi conviventi lasciandosi andare. «Vivevamo in Germania, emigrati dalla Puglia. Mio padre era operaio. Aveva il vizio di bere ed era un uomo manesco, abituato a comandare e a farsi ubbidire, veniva a casa e se gli girava male erano mazzate. Io piangevo, piangevo anche per mia madre povera donna. Sentivo provenire urla dalla camera matrimoniale. Mi avvicinavo e vedevo mio padre ubriaco che stava sopra la mamma e gridava. Lei non voleva farlo, ma veniva violentata». E così Rocco è finito in psicoterapia, come lui stesso ha detto. Poi c’è Marina La Rosa, la ventitreenne siciliana: ha confidato i suoi «scheletri nell’armadio ed è stata anche lei in cura da uno psicologo. «Io sono instabile», ha rivelato una volta ai suoi conviventi. E Sergio Volpini, il bel tenebroso di Ancona, ha detto che sua madre «tradisce il marito e lui l’ ha minacciata con un coltello».

Chi era stato in analisi piaceva ai selezionatori
Bastano questi quattro casi a pensare che la produzione volesse persone un po’ vulnerabili per far creare nevrosi e tensioni nella casa di Cinecittà? Basterebbero, ma c’èdell’altro. Com’è infatti noto, c’è stata una ragazza di Milano, che chiameremo Lisa, che era stata selezionata tra i dieci e che poche settimane prima dell’inizio della trasmissione ha rinunciato. Era di Lisa il posto che poi è stato preso da Roberta Beta, la pierre milanese. Ebbene, anche Lisa è in cura da uno psicoterapeuta, il dottor C.F., che a HappyWeb spiega: «Per lei è stata una rinuncia molto faticosa, maturata in più sedute. Dopo il suo rifiuto, gli autori hanno insistito perché ci ripensasse. Lei è una ragazza molto carina, seducente, ingenua ma di un’ingenuità provocante. Inoltre, Lisa ha avuto anche un’esperienza di analisi di gruppo, elemento tenuto in grande considerazione dai selezionatori». Insomma, sembra che aver avuto disturbi psicologici ed essere in cura dall’analista fosse per i selezionatori del Grande Fratello un titolo di preferenza. Ci si chiederà se è giusto prendere dei ragazzi psicologicamente così fragili e segregarli per mesi, facendoli vivere sempre insieme in uno spazio limitato, senza orologi nè contatti con l’esterno. Ma Fosco Gasperi, direttore artistico a capo dei 20 registi e dei sei autori, minimizza:«Abbiamo solo cercato persone fortemente reattive». Poi ammette:«Con tipi normali, gentili, calmi e controllati, ci saremmo annoiati a morte». In un’intervista pubblicata in un libretto del Centro Studi Mediaset, Gasperi si è spinto oltre: «Tutti quelli che hanno qualcosa che non va, quelli che per gli psicologi sono personaggi a rischio sono per noi straordinariamente interessanti». D’altronde, come spiega a HappyWeb la psicologa clinica Laura Pedrazzoli, «farsi riprendere continuamente da una telecamera è un modo illusorio di colmare un vuoto interiore a cui sono riconducibili le patologie dei disturbi alimentari, le esperienze di lutto e la non accettazione di sè. Si pensa: io valgo nella misura in cui sono guardato e tanto più la mia platea è vasta. Ma quando si spengono le luci della ribalta, e si ritorna nell’ombra, lo scossone può essere molto forte e procurare shock emotivi a personalità poco solide». E, come dice lo psichiatra Francesco Rovetto, tra ragazzi così fragili «c’è anche il rischio che qualcuno viva come uno spaventoso fallimento il fatto di essere escluso, mandato fuori, buttato via dai conviventi e dalla gente». Un rischio calcolato dalla produzione: che non a caso offre ai concorrenti usciti dalla casa dieci sedute di psicoterapia. «Qui usciamo pazzi, ci ammazziamo come cani» Ma i problemi psicologici per i ragazzi del Grande Fratello appaiono già piuttosto evidenti adesso. Urlano e si agitano all’inverosimile quando vedono passare un elicottero, unico segno di vita esterna. O quando per sbaglio scorgono un elettricista appeso su una staccionata che sistema i fili della luce a pochi metri dalla casa. Si arrampicano alle pareti come geki per intravedere i cameramen che li riprendono da dietro gli specchi. «Le ragazze dicono di averne visto uno biondo con gli occhi azzurri. Ma tra di noi non c’è nessuno fatto così», racconta un operatore. Atteggiamenti comprensibili in una situazione di deprivazione, dove anche l’essenziale, dal sapone all’acqua calda, è centellinato. Dove stranamente si rompe il condizionatore in una giornata particolarmente calda. E in un pomeriggio di tensione, prima delle nomination, c’è perfino un’invasione di cavallette. «Pazzi, stiamo uscendo pazzi. Se passiamo un altro mese qui ci ammazziamo come cani», ha detto un giorno, parlando da solo, Salvo Veneziano, il pizzaiolo di Siracusa: quello che nel ’90, a 18 anni, ha avuto un figlio («un incidente giovanile») tenuto nascosto nelle biografie ufficiali, in cui si parla solo della figlia legittima. «è surreale, sono qui a parlare con una telecamera e un microfono», ha detto una volta Pietro Taricone al confessionale. E Rocco Casalino alla fine l’ha detto chiaramente: «Credevamo chissaché, invece quello che interessa loro è la nostra instabilità emotiva».

E Roberta ha perfino recitato in un film
Ma la ricercata fragilità psicologica dei concorrenti non è l’unica scoperta che si fa dietro le quinte del Grande Fratello. Un altro interessante capitolo riguarda il passato professionale dei partecipanti, che in teoria dovevano essere tutti «ragazzi normali» delle varie regioni d’Italia: persone qualunque, lontane dalle luci della ribalta e incapaci di recitare. Invece diversi tra loro si sono già cimentati nello spettacolo. Esperienze di cui stranamente anche i ragazzi non hanno mai parlato nella casa (che abbiano ricevuto qualche divieto in tal senso?). Per esempio, Francesca Piri ha raccontato a HappyWeb di essersi «dedicata al teatro per due anni a Roma». Striscia la notizia ha rivelato le esperienze tv di Pietro Taricone e Sergio Volpini, che si propone al mondo dello spettacolo con un vero e proprio book professionale. Marina La Rosa si vanta di essere considerata «una delle dieci ragazze più belle di Messina» ed è l’unica che non nasconde (neanche nella scheda per la stampa) di voler fare l’attrice. Roberta Beta, la seconda esclusa dalla casa, oltre ad aver prestato la sua immagine per la pubblicità di una crema dimagrante e ad aver giocato alla Ruota della fortuna, la scorsa primavera ha addirittura recitato in un film: faceva la barista in La fabbrica del vapore, di Ettore Pasculli, con Flavio Bonacci, Antonella Fattori e Patrizia Caselli, presentato in giugno allo Smeraldo di Milano. L’equivoco tragicomico dell’autore innamorato Ma, al di là dell’esperienza sul set, è tutta la storia del rapporto tra Roberta Beta e la trasmissione a far sussurrare i redattori e i tecnici del Grande Fratello.

Pare che la pierre milanese non solo conoscesse bene uno degli organizzatori, ma anche che proprio grazie a lui sarebbe stata scelta in sostituzione di «Lisa», la concorrente che ha dato forfait prima di entrare. Perché, ad esempio, Roberta non ha fatto il colloquio finale in hotel come tutti gli altri, ma a Cinecittà, nella stanza dello scenografo? «Solo perché a Roma non aveva un albergo: alloggiava da parenti o amici», assicura Gianmaria Tavanti, uno degli autori. E, a proposito, la stessa Roberta Beta ha confessato a Maria Antonietta, all’una di notte del 18º giorno di reclusione, di essersi innamorata (parlando al confessionale) di uno degli autori che «vorrebbe essere il padre dei suoi figli». Un equivoco tragicomico dovuto alle condizioni psicologiche che si vivono nella casa: «Roberta ha preso alla lettera quello che è un intercalare, un’espressione di un nostro collega che dice sempre: con te farei un figlio», spiega a HappyWeb Gianmaria Tavanti. «Figuriamoci che a volte lo dice anche a me», aggiunge. Meno male che gli autori sarebbero tenuti a tenere un tono distaccato e sobrio con i ragazzi... «Questi spaccano tutto, dategli i palloncini!»

Infine, non è vero che gli autori comunicano con i reclusi solo attraverso la voce del Grande Fratello. Nel loro studio container una lavagna parla chiaro: c’è un elenco con gli argomenti di cui devono discutere i ragazzi nella casa: il tradimento, il primo amore, il matrimonio, che cosa faremo dopo, la televisione. I ragazzi sono spesso invitati a iniziare discussioni a tema. Qualche volta, il pilotaggio avviene in modo meno palese. Per esempio, un giorno i reclusi stanno sfogando la tensione prendendosi a cuscinate. Lo fanno con una foga tale che a un certo punto mandano in frantumi una lampada. Giorgio Carnevali, responsabile della produzione, si preoccupa e dà ordini: «è da ore che questi si tirano i cuscini, se continuano così ci disfano la casa. Basta, andiamo con i palloncini». Pochi minuti dopo, un tecnico entra nel ripostiglio della casa e lascia palloncini e biglietti perché ognuno dei protagonisti possa comunicare al mondo i suoi desideri. Pochi istanti e i ragazzi si placano, abbandonano i cuscini per terra e cominciano a soffiare e a scrivere. Carnevale si mette tranquillo: anche questa volta ha funzionato tutto. Il Grande Fratello va avanti.

(da Happy Web)

 

DIECI DOMANDE, NESSUNA RISPOSTA

Perché per la prima edizione del Grande Fratello
hanno scelto persone in analisi o con lutti gravi?
Perché nelle loro biografie ci sono tante censure?


1) Perché tra i dieci partecipanti iniziali è stata selezionata Francesca, che (come emerge dagli stessi documenti della produzione) era stata in cura per anni per problemi di salute psico-fisica? Non dovevano essere tutti «psicologicamente stabili» i ragazzi reclusi nella villetta di Cinecittà?

2) Perché è stata selezionata Cristina, che ha avuto due gravi lutti familiari (il padre morto in un incidente stradale nel ’94 e la madre morta di tumore quattro anni fa)? Non c¹è stato anche in questo caso il tentativo di approfittare della fragilità psicologica di una persona?

3) Perché è stato selezionato Rocco, anche lui vittima di una situazione familiare drammatica (le continue violenze del padre sulla madre) e di un grave lutto (la perdita del padre per un tumore ai polmoni, da lui vissuto oltretutto con gravi sensi di colpa)?

4) Perché era stata inizialmente selezionata anche la milanese «Lisa» (nome di fantasia di una ragazza ammessa fra i dieci, ma che poi ha rinunciato), pur sapendo che anche lei è tuttora in cura psicologica e in particolare con una «terapia di gruppo»? Non è che forse il Grande Fratello era interessato a replicare nella casa di Cinecittà i meccanismi dell’analisi di gruppo? E Perché gli autori hanno tanto insistito con «Lisa» dopo che lei, consigliata dal suo psicologo, aveva detto di no?

5) Perché alla Aran si sussurra che Roberta Beta è entrata nel gruppo dei dieci all¹ultimo momento, in sostituzione proprio di «Lisa», e questo è avvenuto perché lei conosceva una persona «introdotta» nel programma?

6) Perché è stato scelto come psicologo della trasmissione un medico che dal ’92 si occupa di comunità di tossicodipendenti? Si pensa forse che all’interno della casa si ripetano le stesse dinamiche relazionali di un gruppo di tossicomani?

7) Perché ai dieci ragazzi è stato vietato di parlare tra di loro del modo in cui sono stati selezionati dal Grande Fratello?

8) Perché non viene detto espressamente che esiste una sorta di pilotaggio degli argomenti di discussione fra i ragazzi nella casa, come testimonia la scaletta dei temi da proporre ai concorrenti scritta sulla lavagna nella stanza degli autori?

9) Perché nè la produzione del Grande Fratello nè Mediaset hanno ritenuto di dover dire alla stampa che tutti i dieci ragazzi prima di entrare nella casa sono stati assunti dalla Aran-Endemol per sei mesi con un regolare contratto di attore che li vincola all’esclusiva televisiva per Mediaset?

10) Perché nella presentazione ufficiale dei ragazzi non erano state citate le precedenti esperienze nel campo dello spettacolo di quasi tutti i partecipanti? E perché non è stato mai detto che lo scorso aprile Roberta Beta aveva addirittura recitato come attrice nel film «La fabbrica del vapore» di Ettore Pasculli con Patrizia Caselli?


Sulle truffe del Grande Fratello vedi anche:
Tv interattiva, anzi falsa

 
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