In queste pagine trascriviamo gran parte dell'opera di Federico De Maria (1883-1954), poeta,
drammaturgo, romanziere e saggista ignorato (a torto?)
praticamente da tutti i trattati di Letteratura Italiana.
E' giustificata una tale
lacuna? forse no, quanto meno per motivi di ordine squisitamente
storiografico legati principalmente alla sua capacità di precorrere
i tempi. Ma anche la personalità artistica di F. D. M.
andrebbe oggi, crediamo, attentamente considerata: interessanti, a tal
proposito, le opinioni di alcuni recensori delle sue opere giovanili:
tra questi, M. Serao, L. Capuana, H. Vacaresco, S. Corazzini e tanti altri,
Pirandello compreso.
Non spetta a chi redige queste
pagine esprimere un giudizio estetico sul poeta, sul romanziere, sul
drammaturgo, sul saggista (ma per far questo bisognerà almeno leggerli i
romanzi, i drammi, i saggi, le poesie); ma è un dato di fatto che F. D. M. sia stato il primo, in Italia, a percorrere
diverse delle strade nuove nella letteratura del XX secolo.
Scrive Luigi Capuana nel 1906:
«F. D. M. tratta anche i
metri con orgoglioso sprezzo, non privo di ardimento cavalleresco e quasi
voluttuoso... Parecchie di quelle Voci continuano per qualche tempo
a risonare nell'orecchio, come il tentativo quasi onomatopeico di La
Canzone dell'Usignuolo che ha preceduto i gridi, i trilli, i zirli, i
sibili, di cui oggi usa e abusa un gran poeta, il Pascoli; come
l'ossessione di Czolgocz, l'assassino di Mac Kinley giustiziato
sulla sedia elettrica, brano di poesia tragica che dà i brividi,
riproducendo con terribile verità psicologica gli ultimi orrendi istanti
in attesa della scintilla mortale. Innanzi tutto piace il suo
atteggiamento di ribelle verso il bizantinismo dei decadenti, dei pagani
di terza e di quarta mano, dei simbolisti. Egli è il poeta dell'oggi...
In Canzoni Rosse non c'è nulla del solito materiale poetico.»
Questo quanto ai componimenti
poetici pubblicati tra i diciotto e i vent'anni; ma precorse i tempi anche
nel romanzo, con il giovanile Santa Maria della Spina che rappresenta il
primo esempio di narrativa di scavo psicologico. Anche i lavori teatrali
riservano sorprese: La Spada d'Orlando è, crediamo, un poema
drammatico assolutamente unico nel suo genere; L'uomo che salì al
cielo, che fu rappresentato in una traduzione in francese a Parigi con
grande successo, si cimenta con la metrica delle Kaside arabe.
Nuovo inserimento: il poemetto La
conquista del mondo, pubblicato nel 1926, scansioni delle
pagine del
libro con le correzioni di mano dell'Autore.
Nuovo inserimento: il terzo romanzo di
FDM: L'avventura dei tre Don Giovanni.(inserimento
in corso d'opera, sarà completato nel giro di 1-2 settimane).
***
Il 19
novembre 2004, nell'Aula Magna della Libera Università di Palermo,
Federico De Maria è stato ricordato, nel cinquantenario della morte, dai
proff. Tommaso Romano, Anna Maria Ruta, Ida Rampolla del Tindaro e
Salvatore Di Marco.
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