Nel palazzo di Saint
Remy. Un'ampia camera di cui si vedono soltanto i due terzi. Verso sinistra
quattro colonne che si suppongono nel centro della sala fra le quali sta 1'ampio
letto monumentale e ricchissimo. La volta e metà delle pareti son tutte a
mosaici, il resto a marmi. In fondo è una finestra difesa da una
griglia di legno, a la quale si monta per tre gradini incastrati nel muro.
Presso di questa finestra un braciere di bronzo, di foggia moresca dal quale
fuma il belgiuino. A destra una porticina, a sinistra si suppone, dietro una
tenda che si vede di sbieco a metà, l'ingresso principale. Seggioloni e
scranne.
A l'aprirsi della scena si vede Bianca con le vesti un po' in disordine distesa
sul letto. Per terra presso una scranna giace abbandonata una mandola. Un
giovane paggio veglia presso la tenda...
BIANCA
dopo un momento si
agita nel sonno, come
sotto un incubo penoso. Poi si sveglia di
soprassalto, balzando a sedere. Volgendosi
scorge il paggio
Paggio è tardi? è mattino?
E' sera ?
PAGGIO
E' l'ora sesta, mia signora.
BIANCA
Sesta? sì poco tempo
dunque è trascorso? E voi che avete fatto
lungo il mio sonno?
PAGGIO
O' vegliato, madonna: così vuole
il mio signore.
BIANCA
un po' aspra
Anche durante il sonno
mio doloroso non à fine questa
vigilanza? Perché ora? Egli è morto
colui che mi pretese fino a l'ultimo...
E mio padre, m'à certo maledetta...
Contro chi vigilate?
PAGGIO
Non so: questo
comandamento io m'ebbi dal signore.
BIANCA
Forse contro le femmine che vengono
ogni notte a ululare il nome mio
là, nella piazza sanguinosa? Quelle
terribili che io non so nomare,
ma che mi sanno qui
e mi vogliono. Parmi a le lor grida
che qualcosa di me
attratta da sinistra
malia, passi traverso gelosie
e muri per raggiungerle...
Perchè non le àn cacciate quelle donne?
PAGGIO
Madonna, esse ritornano ogni notte,
e al mattino la luce
le fa svanire come i pipistrelli
e i gufi e i mali spiriti notturni.
Ma più non torneranno
questa notte: sei militi staranno
a guardia della piazza
Silenzio. Bianca scende dal letto e
si ag-
gira per la stanza. Dinanzi alla finestra e-
sita un momento per affacciarsi, ma un moto
di terrore la fa rinculare
BIANCA
Che scurità nel mio cuore!
PAGGIO
Volete,
madonna, ch'io vi canti
quella canzone di Bertrand de Borne?
BIANCA
No, non voglio più canti...
è apparso aprendo la tenda a sinistra Gio-
vanni di Saint Remy, il quale à udite
queste ultime parole
SAINT REMY
lievemente sardonico
Che chiedete
allora?
BIANCA
volgendosi con moto quasi di terrore
Ah! chiedo… chiedo...
Nulla chiedo.., non so,.. non so volere!
SAINT REMY
appressandosele
Volere, no: un bel timido
uccello quale voi
siete, non sa non può volere — ma
qualche volta desidera. Vediamo
che desiate voi? V'ò dato ricche
vestimenta e gioielli
per ammaliarvi e lucidi miragli
d'argento per mirarvi così fatta
più bella….
BIANCA
Ah, non gioielli e vesti io chiedo:
troppo dolore essi mi danno, invece.
Amerei meglio arbascio
vestire e aver più lieve
core. E gli specchi, oh gli specchi, messere
io per pietà domando
che sian sottratti agli occhi miei: ripetono
troppe volte a me stessa
il mio viso …..
SAINT REMY
appressandosele ed ammirando quasi il suo
dolore
É un si bel viso. Io vorrei
per la mia gioia, invece,
che ripetuta tu fossi, ma viva,
venti volte, così, per sugger venti
volte da te il bel gaudio
d'amore e d'odio insieme.
BIANCA
Oh signore, signore,
che sacrilegio m'ài richiesto !…. taci,
te ne prego…..non dirmi
così ch'io son dannata, maledetta….
SAINT REMY
cingendola lentamente con le braccia
No, no, non maledetta — benedetta
tu sei: perché blasfemi contra te
medesima? tu sei
benedetta, sì come è benedetto
chiunque dona amore.
BIANCA
No... no... è peccato... io lo so ch'è peccato.
SAINT REMY
Peccano tutti i tuoi concittadini
e tu eri in peccato a star con loro
che il Santo Padre li à scomunicati...
Ma io no: son coperto
del manto protettore del Pontefice...
e tu meco che m'ami.
Non pensare, non t'assillare — tutte
cose ànno giusta fine.
Io son mutato presso te: non vedi?
e ancora e sempre più mi vedrai mite.
Dimmi che m'ami
Bianca volge il capo dall'altro lato, senza però
avere la forza di ribellarsi. Egli prosegue:
Vedrai, vedrai che buone
cose io farò per te, pure pe' tuoi,
se n'ài piacenza.
Io son nemico. solo ad un nemico:
un nemico che, vedi, s'io potessi
prenderlo, non per fargli male, ma
per mandano lontano,
padre diventerei della tua gente.
Un nemico che tu puoi darmi: il vecchio
facitor di garbugli
che già mi fu celato
in tua casa. Dov'è desso? Lo sai!
BIANCA
stringendosi in se stessa
Ecco che tu sei solo il mio nemico
SAINT REMY
accendendosi
No, t'amo, tu mi piaci
più d'ogni cosa non mi vedrai sazio
di tue bellezze acerbe che mi danno
tanta fame ma l'uomo che mi occorre,
dov'è quell'uomo? dammelo!
BIANCA
con grido disperato
L'ignoro!
l'ignoro !
SAINT REMY
con ira, lasciandola
Va! sei sempre
figlia di quella maledetta razza
proterva…. Ed io
sono fellone per amarti tanto,
in luogo di costringerti
pure con la tortura a palesarmi
il tradimento di tuo padre!
BIANCA
Ancora
non basta il sangue ch'ài versato... un sangue
che ferveva per me ?... non basta ancora
a sciogliere il tuo cuore?
SAINT REMY
passeggiando concitato
Tu pensi al tuo sbiancato garzoncello?
BIANCA
con raccapriccio
Ah!
SAINT REMY
frenandosi
Taci, ricomponi quel tuo volto
perennemente rabuffato, tergiti
quegli occhi accerpellati. Io so che tutto
ò fatto per renderti grato questo
soggiorno — tu non sei
mia prigioniera, ma signora mia,
tanto che a le preghiere
tue non è incrudelito contro questi
palermitani
malnati e contro la tua casa pel
trafugamento del bandito.
BIANCA
con impeto di ribellione
Invano
chiedi il sorriso a le mie labbra: troppo
mi manca
SAINT REMY
Ed ancor oggi io t'offerisco
un nuovo dono. Tu sei sola — qui
non c'è femine che possano starti
a compagne. O' veduto
che avresti voglia
della tua ancella; or essa è qui venuta
da me cercata e attende
che tu la chiami.
BIANCA
con sollievo
Oh si!
Ch'ella mi parli almeno !….
SAINT REMY
al paggio
Va ed introducila,
gaglioffo.
Il paggio esce da sinistra
BIANCA
...della mia casa per me
chiusa in gramaglie
SAINT REMY
Voglia Dio che questa
tua scanfarda ora valga
a renderti men grève. Addio, madonna;
ti rivedrò stasera, un po' mutata
spero. — Io men vado: è da mandare ancora
soldati pe' tuoi tirchi
compaesani che non pagati fisco
e ch'oggi pur si danno
bel tempo a Santo Spirito, e fan nozze
anche, senza il mio licito. Ah ch'io sono
per te fatto ora troppo
clemente! Addio, madonna. Ch'io ti baci....
Bianca si stringe in se stessa
….la mano: mai non nega
gentil dama la mano a un cavaliere.
Le prende una mano e gliela bacia.
Il paggio introduce Catarina ed esce. Saint
Remy s'incontra con lei sulla soglia
SAINT REMY
indicandole Bianca
E' là. Ponile tu qualche sorriso
su le labbra — m'ài l'aria
gaia. Mi piaci.
le stringe il ganascino ed esce
CATARINA
Madonna.
BIANCA
volgendosi
Catarina!
le apre le braccia e s'afferra al suo collo
senza più forza di piangere, ma scossa da
taciti singulti
CATARINA
Pace! pace, madonna! Avete pianto
certo già molto. Io vi sapevo sola
e v'è cercata: è chiesto
di raggiungervi al padre
vostro. Ma tutte volte che in cospetto
suo profferivo il vostro nome, il fiero
uomo stringeva i pugni o diventava
più pallido di rabbia
e nulla rispondeva …..
BIANCA
Egli m'aborre,
io lo so!
CATARINA
No, madonna, non v'aborre;
ma vi sa in mano del nemico suo
e lo strugge la voglia
della vendetta. Sa che non avete
colpa veruna, ma.,...
BIANCA
alzando il capo e fissandola
Colpa veruna?
Egli crede….
CATARINA
fissandola e ostentando naturalezza
Egli pensa,
io lo credo — poi che nessuno l'ode —
che voi.... qui.... non soffriate.
silenzio
BIANCA
guardandola con occhi sbarrati
Catarina,
e s'io non tossi più quella che ero
in mia casa?
CATARINA
ostentando naturalezza
Madonna,
si sa bene che chi cambia dimora
cambia costume; massime noi donne,
se andiamo in mezzo ad uomini e soldati
per giunta, che àn maniere grossolane.
BIANCA
No, Catarina, no, tu mi comprendi...
Se mio padre non sa,
-non crede, pure è vero
quel ch'egli teme. O' peccato, ò peccato
col suo nemico,
Catarina, con quello che m' uccise
lo sposo, che massacra la mia gente,
che insanguina la mia terra.
CATARINA
Madonna,
intendo, sì : vi usaron vïolenza.
BIANCA
No, Catarina, un maleficio orribile
s'è compiuto: mentr'io, tremando, innanzi
a lui, sola, la prima
volta — pensavo far delle mie unghie
pugnali per difendermi,
a un tratto, nell'insano
vaneggiamento dell'ottenebrata
anima mia, non più vidi il nemico
della mia razza; ma mi parve scorgere
due occhi da gran tempo
sognati, udir la voce da gran tempo
risonante nel mio cuore; mi parve
che appalesato mi si fosse alfine
il gigantesco
eroe dei sogni della mia follia.
E allora sentii sciogliersi
le mie membra, e non più seppi combattere
colui che s'apprestava
a dilaniare le mie carni: il lupo
m'era parso leone
un momento... Ma invece
io sentii dopo di precipitare
dal mio sogno in un cieco
abisso ove ora brancolo smarrita,
smarrita e maledetta da me stessa!
si abbandona ancora sul petto
dell'ancella,
scossa da spasmodici singulti
CATARINA
Pietà di voi, madonna,
non pensate, tacete, non narratemi
più: s'è adempiuto il volere di Dio.
Tutto à buon fine
nel mondo: forse farem pace noi
siciliani -
coi franzesi, per vostro mezzo. Forse,
chi sa, il Giustiziere
potrà torvi in mogliera ed acquetare
ogni dissidio....
BIANCA
Sei
pietosa, ma non sarà possibile
Il chiostro, Catarina, il chiostro io chiedo.
CATARINA
Udite, allora, madonna: io qui vengo
mandata pur da uno cui lo sposo
vostro vi confidò
pria di morire.
E Jacopo....
Egli dimanda
d'esser qui introdotto
presso di voi per liberarvi.
BIANCA
E come?
CATARINA
Non so; guardate : egli è là, nella piazza,
e attende, camuffato da giullare,
che voi lo richiediate
col pretesto de' suoi lazzi che possano
farvi ilare....
BIANCA
Egli è un altro
della mia gente, un altro che aI mio cuore
parli di buone e pie
cose….. Va, Catarina, chiedi a gli uomini
d'arme che vigilano
nelle sale qui accosto, d'introdurre
il giullare...
CATARINA
Farò a talento vostro.
esce
BIANCA
sola, aggirandosi per la stanza, si trova di-
nanzi a uno specchio e vi si mira
Il mio viso! Son io quella, son io?
Oh! come sono mutata!
Non è l'abattimento
che impallidisce le mie gote, l'orma
dei baci ch'egli m'à donato ?…. Queste
mie labbra non son fatte
si vizze pei baci che gli è donato
io, che pure dovrei
addentano ?... Son quella!
Perché son quella, s'io non mi conosco?
Qui m'à baciato.... e qui....
e qui.... lo vedo..., lo vedranno tutti
appena avrò varcato
le soglie della casa di mia infamia!
Lo vedran tutti !….. Cosa mi diranno
allora ?…..
resta a contemplarsi ancora con gli
occhi
sbarrati, come una folle, scossa da un tre-
mito convulso
Ah! no, non voglio
andare.... meglio, meglio permanere
qui, qui morire !... Catarina, no
chiamando
non dimandar di Jacopo....
CATARINA
rientrando ed accorrendo di nuovo a lei
Madonna:
lo chiamano: egli viene.
BIANCA
No; non voglio
più, non voglio vederlo.., va tu pure;
lasciami, sola voglio
restare, come prima: mi tormenta
di più la vostra vista.
CATARINA
Troppo, madonna, in voi ratto è il mutare
d'avviso. Or, non è più
possibile ritrarsi. Ecco, vedete
indicando dalla finestra
Jacopo à già lasciato
la piazza
la tenda si apre ed il paggio introduce
Jacopo travestito da giullare
PAGGIO
Ecco madonna.
Rendila lieta.
Bianca con un brivido febbrile si ritrae
presso Catarina
JACOPO
s' inchina, lo guarda e vede contrariato
ch'egli resta
Io sono mercatante
di letizia, di fatto.
Pur ieri di trasmare
giunser galee, portando motti gai;
ed io ne vendo il carico. .
CATARINA
a Bianca, ch'è rimasta tremante presso
una scranna
Lasciate ogni temenza, mia signora:
egli non à cattiva cera. Pure
se decisa voi siete a non partire
ci sarà facile
spacciarlo. Orsù giullare
mostraci allora le tue mercanzie.
JACOPO
O' bei mottetti
di Francia, e gai cantàri di Campania;
ò canzoni di gesta
de' trovieri e ballate
di trovadori
PAGGIO
Sente di stantio
la tua merce.
JACOPO
Ma ó pure
bei conti persiani e favolelle
di Toscana....
CATARINA
Conosci tu le sagre
germaniche ? e la storia della tavola
Rotonda ? e l'Edda?
JACOPO
fissando Bianca
Io dirò per madonna
una storia che ancora non à fine.
Volete, mia signora,
ch'io la narri?
BIANCA
Narratela.
JACOPO
Essa è scritta
tutta su questa frale paginetta
mostra il petalo strappato a la rosa
nel
secondo atto
BIANCA
Un petalo di rosa?
PAGGIO
con sorriso di disprezzo
Il ciurmadore !
CATARINA
È roba di mondizia.
JACOPO
ferito
Balorda. Ad occhio vano appare tale.
È un petalo? Sì, forse. Ma se tu
ài core, ed anche lo disfiori a pena
con un dito, ne senti
lo spirito segreto. Chi ti dice
che in questa ora dìafana
e secca spoglia, petalo o pur ala
di falena, che in altro
tempo di se medesima ingemmò
un aprile, non viva ancora un'anima,
noi sia diacciato un sangue
di passione?
egli s'esalta alle sue stesse
parole, dimen-
ticando la finzione
Petalo di rosa,
ala di primavera..., o pure piccolo
cadavere di stella, o pure cenere
d'una favilla di sole !…. Chi può
dir se la storia chiusa
in questa che, se tu lo stringi, è polvere,
è nulla, non sia vasta come un mondo?
vedendo che tutti lo guardano sgòmenti e
attoniti, ei si ripiglia e dà in un forzato
scroscio di risa
Ah! ah! ma no, ma no;
non è neppure, qual voi la pensate,
mona ancella, mondizia.
Voi dite: «allora, è una cialdella? » No.
A voi, Madonna, pare forse un povero
cor secco e striminzito
a far da segna pagine in un libro?
No. Ed a te, paggio, sembra forse un plettro?
No. Ell'è invece, se a dentro la mirate,
la magheria del grande negromante
Abracadabra, mastro
d'alchimia: ell'è la pietra
filosofale, tratta a l'alambicco
dal succo di saette e di pugnali,
e dal sangue d'un morto
e dal core d'un vivo. Se la lasci
sempre tale, presto essa svalorisce;
ma se v'arrogi un po' della corata
d'un certo boia, e un sorriso e una prece
de la più bella schiava resa libera,
questa, ch'ora risplende come sacra
particola, repente diverrà
oro, più che oro, luce!
riprendendosi ancora con una risata stridula
Ah! ah! ah! ah! volete voi, madonna,
sentir la storia mia?
BIANCA
stringendosi a Catarina
Ei m'impaura.
CATARINA
Temo che abbia a portare turbamento
a me ed a voi.
PAGGIO
Mi sai
di lugubre, messere
scurra, più che di lieto, con quel tuo
parlare, con coteste gote sbiancide.
JACOPO
Bel montoncino mio, tu non mi vai
a stomaco: io qui vengo per narrare
a dame e non a bardasselli.
PAGGIO
Male
te ne incolga: anch'io canto
e narro. Temi forse il paragone?
JACOPO
irritandosi
Ài uno di quei visi più da femina
che da maschio e una voce da cappone,
che mozza l'estro anche al più bravo....
BIANCA
piano a Catarina
Temo
ch'ei si perda
il paggio s'avanza per rimbeccare
CATARINA
lo previene
Cessate: voi così
date mattana a madonna. Va, paggio,
noi ti richiameremo: la signora
nostra te pure udrà
dopo, e coronerà chi abbia saputo
farla meglio sorridere
o sospirare.
PAGGIO
Sia fatto il piacere
di madonna.
s'inchina stizzito ed esce
JACOPO
volgendosi a Bianca esitante e tremante,
tirandosi indietro il cappuccio
No, io certo non vengo
per cantare, madonna
lo sa, se voi mi avete
annunziato, Catarina. Core
non avrei, pur se l'ora
fosse ben altra, per cantare.
BIANCA
abbracciata a Catarina
Jacopo,
che avete fatto? Troppo temerario
voi siete....
JACOPO
No, madonna Bianca: alcuno
più forte del pensiero
mio qui m'à spinto un morto, il nostro morto.
BIANCA
con terrore
Ah!
JACOPO
concitato
Salva egli vi chiese a me, morendo
ed io, giurai perfino d'immolarmi
per la vostra salute.
Madonna, dentro un'ora
farà scuro i soldati
son oggi tutti in preda
a l'orgia ed ai bagordi e a tormentare
i nostri in Santo Spirito adunati.
Io spezzerò la griglia
ch'egli, Gualtiero nostro, a mezzo apri
per darvi varco e scenderò con voi
da la finestra....
BIANCA
con sgomento
No!
JACOPO
No? Voi temete?
Non altro scampo vi rimane….
BIANCA
sempre attaccata a Catarina
Dove
mi condurrete?
JACOPO
In salvamento, dove
niuno vi potrà
raggiungere o pensare: presso Mara
l'ericina, la vostra
nutrice, dove il padre
vostro potrà raggiungervi e imbarcarvi
da Bonagia per Catalogna ….
BIANCA
No!
JACOPO
attonito
No?
CATARINA
pronta
Troppi sono
i pericoli sovrastanti a tale
complessa impresa.
BIANCA
dominandosi
O' paura! ò paura
per voi, per quanti mi vogliono salva!
JACOPO
Nulla cade, madonna, ogni pericolo!
Ah! pensare che voi
pura, voi dolce, voi che foste l'ultimo
sospiro del fratello mio, qui stiate
a respirar quest'aria
ammorbata, vicino a quella mala
bestia da preda che…..
la tenda si solleva e appare Saint
Remy in
arme, con l'elmetto
SAINT REMY
Chi gràcchia?
CATARINA
a parte
Ed ora,
credo davvero che la gabbia resti
chiusa....
Bianca tace pallida. Jacopo rimane
interdetto
SAINT REMY
Tu fai sermone
in luogo di canzoni,
messere scoccobrino! Eri diacono
prima di vestir l'abito del pazzo?
No: sembri troppo
duro di spalle, a mirarti: ài vestito
anche cotta di maglia
talvolta?
JACOPO
Forse mi fu necessario
spesso mutar costume: ogni uomo muta
nel viver suo tutto, fuori che il core
BIANCA
tra sé
Che avverrà?
SAINT REMY
sghignazzando
M'ài pur l'aria
d'un ch'abbia letto i santi padri. D'onde
vieni?
CATARINA
Madonna s'uggiva, l'à visto
nella piazza, e sperando
dilettarsi …..
SAINT REMY
O' saputo! Tu mi piaci
poco, giullare. Abbassa il capperuccio
perché ti guardi nella
tua verde faccia.
JACOPO
Io non fo mostra del mio viso; narro
e canto. Non fa mestieri vedermi,
basta udirmi.
SAINT REMY
insospettendosi vivamente
Che vuole
dire costui? tu mi fai troppo il saggio.
Ma la mia legge fa
scorticar vivi i saggi
che penetrano in mia casa con vesti
mentite, e non mostrano chiaro il volto.
BIANCA
vacillando
No, messere....
SAINT REMY
Madonna, voi sapete
L'esser vero di questo barbassoro
scotennacani? D'onde
ne viene? Chi lo manda?
CATARINA
pronta
Nulla sa
Madonna....
SAINT REMY
Taci tu? Chi è costui?
BIANCA
appressandoglisi a mani giunte
Io l'ignoro. Ma in nome della Vergine....
SAINT REMY
Tregua ai tuoi lai!
Non voglio più sentire
pianti e querele. E tu,
manigoldo, che ài tanto osato, avrai
mozze le orecchie
per cibartene. Olà....
appare il paggio
A me uomini.
JACOPO
calandosi di un colpo il cappuccio
Se contezza vuoi
del vero essere mio, eccola! Prima
di mangiar le mie orecchie, io però voglio
a te mangiare il core!….
cava dal seno il pugnale con-
feritogli da Gualtiero e si slan-
cia su Saint Bemy.
BIANCA
forsennatamente
Ammazzalo... ed ammazzami con lui!
s'ode fuori la campana d'una
chiesa che suona a vespero. En-
trano precipitosamente alcuni
soldati e si slanciano su Jacopo
che nello sgomento è rimasto
come paralizzato
SAINT REMY
ai soldati
No, non ferite — vo' serbargli un fino
supplizio. Là, legatemelo a quella
finestra.
BIANCA
Oh me esecrata!
SAINT REMY
senza badarle, mentre i soldati
eseguiscono e Jacopo si dibatte
ruggendo fra di loro
Su, destri imbardellatelo col suo
stesso scheggiale a la griglia.
UN SOLDATO
E' gagliardo!
JACOPO
Vili ! vili ! ribalda imbriacaglia
SAINT REMY
sghignazzando
E' cozza e mugge
come un bufalo impastoiato. Avanti!
Lo vedrem fare il ballo di San Vito
prima di macellarlo
JACOPO
di fra i soldati che lo legano a
la griglia della finestra
Non reggeranno corde
nè ceppi ai polsi miei. Ladro! Assetata
iena!
SAINT REMY
Mi pare che muggisca troppo!
Imbavagliatemelo !….
I soldati legano a forza uno
straccio su la bocca di Jacopo,
incorreggiato così per le braccia
e le spalle a la griglia
Ora sta bene.
Fate squillar le trombe a raunata,
chè anche quegli squacqueri de' suoi
concittadini
accorrano a vederlo. Voglio alfine
dopo lunga clemenza
far giustizia esemplare.
CATARINA
rifugiata in un angolo
Dio ne assista!
SAINT REMY
Poi lo sbavaglierete per udire
i suoi canti d'allegro scottobrunzo
quando gli saran mozze
le orecchie, gli saran cavati gli occhi.
E del suo cuoio,
tratto a dovere,
faremo due casacche a' due più bravi
che meglio lo sapranno far cantare!
BIANCA
dinanzi a lui, in ginocchio.
No, mio crudele, no,
qui prostrata ti supplico, non fargli
male….
SAINT REMY
Ecco che tu piangi. Ma stavolta
t'occorron molti moccadori! Vuoi
che ospitale io mi sia
con un che viene qui per trucidarmi
sotto il mio tetto ? E poi
o' ravvisato quel ceffo, ch'è uno
de' tuoi familiari. Oggi messere
Mastrangelo saprà che non mi deve
impunemente
ciurlar nel manico! Alzati, mia bella
si comincia a sentire un lontano confuso
ronzio.
BIANCA
Te ne supplico: frena la tua cieca
collera! Non incrudelire ancora
contra la gente mia
Se vuoi....
Il ronzio appressa
SAINT REMY
tendendo l'orecchio
Taci. Che avviene?
Questi pezzenti di Palermo, troppo
allegramente celebrano -
il martedl di Pasqua. Oggi non voglio
tanto soverchia
festevolezza. Andate a far tacere
que' cialtroni.
parecchi soldati escono: non ne
restano che
due presso Jacopo legato
BIANCA
Ti supplico, signore,
non fare quel ch'ài detto!
SAINT REMY
Lo farò
mia tortora.
BIANCA
attaccandosi al suo collo
Perché sopra il mio capo
vuoi sparger tanto sangue? tanto sangue
innocente io dovrò per te costare?
Fa di me ancora quel che vuoi, tormentami,
se non ti basta più tutta la gioia
ch'ài tratta da la mia persona
che ode, contorcendosi per rompere i
suoi
legami, con gli occhi iniettati di sangue
terribile, à un urlo soffocato dal bavaglio
SAINT REMY
Placati;
non gli faremo troppo male....
BIANCA
disperatamente avviticchiata a lui
Prendimi
àncora; io t'amerò! io non vorrò
esser che tua….. Or mi vedrai sorridere
sempre.
SAINT REMY
sorridendo, la carezza e la bacia come si fa-
rebbe ad una bimba
Mia tortorella! tortorella
BIANCA
Ma salva l'uomo……
PAGGIO
Monsignore cresce
il tumulto.
entra precipitosamente un soldato coperto
di fango, ammaccato, trafelato, seguito dagli
altri soldati che poco prima erano in iscena
SAINT REMY
Pel ventre del demonio!
Che avviene?
IL SOLDATO
Monsignore…... ci massacrano.
SAINT REMY
Chi?
IL SOLDATO
I cittadini.
SAINT REMY
furente
Per la croce! vuoi
ch'io ti sbudelli?
IL SOLDATO
Eravamo lì, in piazza
Santo Spirito, a cogliere i riottosi
che non voglion pagare
decime, quando avanza, andando verso
la chiesa, un gran cortèo nuziale.
E Droetto si fa
innanzi della sposa, per frugarla
se celasse armi, e le caccia una mano
nel grembo….. ma un pugnale
chi sa da chi vibrato lo trafigge...
e tosto urla e squillare di campane
e una pioggia di sassi,
ed i nostri dugento
assaliti da mille, uccisi, fatti
a pezzi.... Or tutti armati, facendo impeto
dovunque, a questa volta
vengono….
SAINT REMY
rovesciandogli un pugno
Togli, per la mala nuova,
cane! Olà: tutti in armi
scanniamo questo ribelle popolaccio.
Ah! per Iddio Signore! voglio unire
Chemonia e Papireto
con tutto un gran pantano
di sangue
esce seguito da tutti i soldati in
tumulto;
Catarina fugge dietro di loro. Non restano
che Jacopo a la griglia, e Bianca rovesciata
al suolo. S'odo il rumore e le grida appres-
sarsi e divenire a poco a poco distinti; i
francesi gridano:
Montjoye !
Bianca si alza, fa per balzare a la finestra
a vedere, ma si trova dinanzi Jacopo attac-
cato a la grata, congestionato, la bocca ba-
vosa sotto il bavaglio, terribile. Ella resta
immobile o come spaurita. Ma a poco a po-
co attratta da quegli occhi si avanza quasi
meccanicamente, alza le mani per slegarlo
e lo libera per primo dalle corde che gli
chiudono la bocca. Il rumore, dopo un ga-
loppar di cavalli, s'allontana di nuovo.
JACOPO
appena libero, con un ruggito
Macalda!
BIANCA
indietreggia vacillando
Ah no!
JACOPO
contorcendosi e scrollando quasi la griglia
co' suoi sforzi
Ed egli è morto in tuo
nome! e ti benedisse
e non ti sospettò
impura !…. Maledetta !.…
VOCI DI DONNE
fuori
Bianca !…. Bianca
BIANCA
con terrore
Le lupe!
JACOPO
Ti chiamano, ti chiamano le tue
sorelle! Esse venivano ogni notte
ad adorare la tua purità,
e non sanno che son di te più pure.
BIANCA
Ah ! no ! no !…..
cade accasciata ai piedi del letto.
Il tumulto
è divenuto infernale. S' ode chiara la voce
di Ruggero Mastrangelo che grida
RUGGERO
di dentro
Ammazza! ammazza!
VOCI
terribili
Mora! mora!
gran cozzare d'armi. Rientra da sinistra,
ferito, vacillante, Saint Remy con soli due
dei suoi le campane di tutte le chiese suo-
nano a stormo. Il fracasso è al colmo. S'o-
dono colpi contro il portone ferrato del pa-
lazzo. Un riflesso d' incendio entra da la
finestra
JACOPO
verso la strada
Ella è qui! ella è qui!
VOCI DI DONNE
Bianca Mastrangelo!
UN SOLDATO
La porta è salda.... può reggere ancora....
indicando a destra
Da quella parte, monsignore …. il vicolo
è deserto.
SAINT REMY
Reggetemi
ALTRO SOLDATO
Che fare
della donna?
SAINT REMY
Prendetela,
la piccola bagascia.
il soldato prende Bianca ed escono
tutti
in tumulto da la porticina a destra
JACOPO
a gran voce torcendosi verso la finestra
Accorrete! accorrete! egli l'invola
un'altra volta!
GRIDA INTERNE
Bianca! Mora! mora!