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OLIVIERO Anselmo di Guascogna, ancora nulla? ANSELMO
Nulla - da tempo l' ultimo barlume OLIVIERO Ma da Oriente vedo che balugina ANSELMO Lo credete, marchese? OLIVIERO Non ne dubito. ANSELMO Che fa il conte d'Anglante? LA VOCE D'ORLANDO (di dentro, terribile.) Angelica! OLIVIERO Urla!
(rientra nel padiglione. La musica ANSELMO Chi giunge? GANO Sono Gano di Magonza. ANSELMO E che cercate presso i padiglioni GANO
Gli è la prima volta ANSELMO
Sciaguratamente, no. GANO Infatti. Ma fra voi trovasi il conte ANSELMO Oliviero lo trovò. GANO È vero che correva dietro l'orme ANSELMO Si disse. GANO
Come? e può dunque un eroe, ANSELMO
Ella è, conte, TRUFFALDINO
(che frattanto si è aggirato guardingo Essi chiacchierano, e noi sbrighiamo l' affare nostro. (il moro penetra nella tenda, strisciando GANO Si dice ch'egli muoia. ANSELMO No, sire: Orlando non è di coloro GANO (irritato) Basta, io passerò! (S'appressa alla tenda; ma i due guerrieri ANSELMO (ridendo) A due soli è vietata quella soglia: GANO Sono il cognato dell' imperatore: (Si riapre la tenda del padiglione BRAMIMONDA Cavalieri, cessate queste strida: ANSELMO Dorme? s'avvera quel che Malagige BRAMIMONDA
Segno è che s'avvicina GANO Voi dite allora ch' egli rinsavisce? BRAMIMONDA Non so, non oso. Certo, non delira, (Gano di Magonza s'allontana ANSELMO Tornate, dama Bramimonda, al sire (Bramimonda rientra nella tenda. L'alba TRUFFALDINO Fa il pazzo troppo sul serio, costui! (fugge.) ANSELMO Che avviene? (esce dal padiglione Eggiardo.) EGGIARDO
Era un pezzente, forse un ladro, (ride e con lui Anselmo, Gerino e Geriero.)
C'è da preferire, a un calcio (rientra nel padiglione sempre ridendo; ANSELMO Cavaliere, che cerchi tu nel campo CAVALIERE E tu chi sei che mi domandi? ANSELMO Anselmo di Guascogna. CAVALIERE
Io cerco Orlando ANSELMO Gli sei forse familiare? CAVALIERE Che t'importa? io non vengo a contestare ANSELMO Cavaliere, benché dai detti franco CAVALIERE Io dico: vo' vedere il Conte Orlando, ANSELMO Ed io ti dico che non passerai CAVALIERE È vero? per amor d'una donnàccola? ANSELMO Che ne giudichi tu? La donna amata CAVALIERE
Paladini, io son giunto da lontano; (fa per entrare nel padiglione. Ma GERINO Passa attraverso l'asta della lancia. GERIERO Passerai, ma col ferro nel costato. (Il cavaliere li tocca appena entrambi TURPINO (severamente, alzando un crocifisso) Come osi tu, mentre si prega accanto OLIVIERO Io conosco quelle armi... (Il cavaliere s'inginocchia, gettando EGGIARDO Bradamante! GERINO (alzandosi a stento ancora tutto stordito) È lei, è la versiera dalla lancia GERIERO (raccattando le sue armi)
È la matta Montalbano EGGIARDO (severo)
Non sei più la dama errante? OLIVIERO Duca... e voi, cavalieri, ricordate BRADAMANTE
Io non do, né vi domando TURPINO Passa; ma bada a non nuocergli. Guai
(Bradamante entra nel padiglione seguita OLIVIERO E ancora nulla. Il cielo è meno buio. (Appare Truffaldino, piccolo, contorto, TRUFFALDINO (a mezza voce) Ehi, signor principe, è una bella ragazza da vendere o dare in affitto. Se vostra eccellenza è disposto a concludere l'affare, non pretendo poi troppo. ANSELMO (si rivolge sdegnato e con una Manigoldo! (Oliviero, fisso al cielo non Chi t'à lasciato giungere? (gli dà una pedata) Va tra i palafrenieri e tra il rifiuto TRUFFALDINO (alzandosi e allontanandosi) Me ne vo, me ne vo... Alla grazia vostra! Che esagerazioni! Come se gli avessi offerto di sedere su i fichidindia. Si vede bene che è di legno, costui. (va a sedere dietro il palo di uno stendardo, RINALDO Ai paladini dell'imperatore OLIVIERO (freddamente)
Siete voi, ANSELMO
A voi salute e sempre buona RINALDO (smontando da sella)
A dispetto di chi guarda, io scoppio OLIVIERO
Ma battuto fu dal conte RINALDO
E giusto: infatti il vostro eroe OLIVIERO
E mentre il vostro TRUFFALDINO (a parte) Com'è sonnifero questo sputasentenze! RINALDO
E non accorro OLIVIERO Alcuno è già in viaggio e forse torna RINALDO (sprezzante) Un altro? E chi mandaste? OLIVIERO
Astolfo RINALDO
Quel fragile garzone OLIVIERO Forse perché gli sono meglio note TRUFFALDINO Quante bubbole! vorrei vedere io se questo idiota con la testa sempre fra le nuvole, che vorrebbe essere poeta volasse non metaforicamente, dove andrebbe a fiaccarsi l'osso del collo! (si solleva la tenda del padiglione d'Anglante ALDA Messeri paladini, lo vedete OLIVIERO
Quale nuova luce ài tu, sorella ALDA
Ditemi, Oliviero, OLIVIERO No, non ancora. ALDA
E voi neppure, Anselmo ANSELMO No, dama; non ancora. ALDA
Ed io lo vedo! (Giunge, correndo, da Parigi il messo di Alda) MESSO Dama, dalle alte torri già si vedono OLIVIERO Non abbiamo invano atteso. RINALDO Per Satana! era impresa così lieve ANSELMO
A chi volete RINALDO
A Orlando: sarà il mio presente GERINO
Gli faremo OLIVIERO (mesto, guardando Alda.)
Un dono? certamente.... TRUFFALDINO (a parte) Guarda, guarda! quel chiacchierone mi à dato l'idea! Se scaravento anch'io un certo dono al pazzo guarito, metto a soqquadro baracca e burattini! (si allontana. Appare in cielo, piccolo, ANSELMO Eccolo, l'Ippogrifo! OLIVIERO Astolfo! GERIERO È vero! (Il motivo del volo prorompe trionfalmente) GERINO Eccolo! RINALDO
Gli è più semplice che scendere OLIVIERO (a gran voce) Sonate gli oricalchi! Il duca viene! (squilli di trombe d'argento si mescolano TURPINO Viene? ANSELMO Guardate, è già sopra Parigi... scende EGGIARDO S'appressa a noi... GERIERO
S'appressa OLIVIERO Atterra già! TUTTI (prorompendo) Per Astolfo, eja! (tra l'affollarsi dei paladini e d'altri
SCENA II È come la prima, nello sfondo. Soltanto, il padiglione d'Orlando e più prossimo alla ribalta, occupandola in gran parte, e se ne vede tutto l'interno, ove stanno un tavolo, alcuni scranni, armi, e all'angolo di destra un ampio cortinaggio dietro il quale si suppone il tetto dell'eroe. Il padiglione si apre sul campo di sbieco, tra il fondo e la sinistra. Turpino, Rinaldo, Bradamante,
Bramimonda e i paladini tutti,
tranne Gerino e Genero, sono attorno ad Astolfo che narra. L'Ippogrifo innalzavasi a spirale Poi l'ombra c'inseguì con le sue onde la luna! L'Ippogrifo, con più snelli Al mattino libammo dalla via La raggiungemmo. Da vicino il viso mille fiale di vetro, ch'ella a quando di scivolare nelle fauci immani No, non più bui dopo la mia suprema Oh, il ritorno col senno del guerriero RINALDO Cugino Astolfo, navigaste solo ASTOLFO
Pure, la ragione RINALDO Io vi dico che tutto questo è sogno. ASTOLFO Chi può negare che portai l'ampolla? RINALDO Filtro di fattucchiera, incantagione OLIVIERO
Il braccio, principe, non monta EGGIARDO Ragiona, Orlando? BRAMIMONDA (in ascolto presso la cortina)
Par che torni al mondo… BRADAMANTE Che dice, Alda? BRAMIMONDA
Parole OLIVIERO Le stesse che direbbe a un morto BRADAMANTE Ma non è meglio dirgli le parole (tutti i cavalieri si guardano interdetti
dall'esaltazione di RINALDO Che t'avviene, sorella Bradamante? BRADAMANTE Sì, voi pure, lo so. Ma non pensaste RINALDO
Guarda! GERINO (arrivando da Parigi)
Un cavaliere avanza GERIERO (seguendolo)
È il messo mussulmano ANSELMO Egli vuol fare omaggio al conte Orlando EGGIARDO È Ferraù, re di Granata (si vede avanzare pel campo il gigantesco OLIVIERO Venite, sire, e siate il benvenuto FERRAÙ
Io sono giunto OLIVIERO
Colui, FERRAÙ
Io, se a portata del mio pugno RINALDO (avanzandosi)
Eppure FERRAÙ No: m'attendo il tuo! TRUFFALDINO (a parte) Stavolta non ci casco: girerò le posizioni. (si rannicchia e sta in ascolto. Frattanto OLIVIERO Sir Ferraù, volete con noi bere FERRAÙ Sempre in onore dei nemico io bevo, OLIVIERO Ciò ti onora, se il cuore ti si serba (bevono) TRUFFALDINO (a parte) Questo seminatore di perle non mi va a fagiolo. Debbo soffiarmelo BRAMIMONDA Cavalieri, lo sento che s'appressa. GERINO Che dirà? BRADAMANTE
Qual'è stato il primo senso ORLANDO (mostrandosi) La gioia di ricinger Durendala! (egli alza fra le due mani la spada chiusa TUTTI È lui! come era prima! è sano! sano! ORLANDO (salutandoli) Oliviero… Gerino… Anselmo… Eggiardo… BRADAMANTE
Sono ritornata ORLANDO
Non come me, spavalda BRADAMANTE Ed anche il mio! Non sono più spavalda. ORLANDO (la guarda) Pace, cugina, al nostro cuore. Ormai RINALDO Cugino, ciascuno vi vuol dare ORLANDO
Grazie. (L'abbraccia) ASTOLFO Ma gli altri doni non rifiuterai. TRUFFALDINO (a parte) Ora gli mollo il mio. Voglio vedere se lo rifiuta; e che putiferio divertente ne verrà fuori. ANSELMO Vado io stesso perché vi sian portati. (nell'uscire dalla tenda, egli incespica nelle gambe di Ancora tu? che cerchi qui, marrano? TRUFFALDINO Niente, eccellenza, cerco la fortuna, che deve essermi caduta sotto il lembo di questa tenda. ANSELMO (Lo colpisce ancora coi piedi, rovesciandolo) Via! Via! ch'io non ti veda più nel campo! TRUFFALDINO (strillando) Ahi! ahi! che male faccio io, poverello? Ahi! ahi! sta, eccellenza: non ORLANDO (accorrendo) Anselmo, no: questo povero diavolo OLIVIERO (venuto a guardare)
No, forse è troppo armato ANSELMO E' un rospo! ORLANDO
Batterlo OLIVIERO Dio stesso ammonì di guardarci TRUFFALDINO (a parte) E à parlato Cacasenno. ORLANDO
No, lasciate, Ora tu vattene (gli dà un suo anello) Mostra questo ai miei vassalli. TRUFFALDINO (baciandogli un lembo del mantello) Uh, eccellenza! oh, candidissimo signore, grazie infinite! Ma io, vedete, se mi
si permette di parlare, vi
dirò che ero qui per vostra eccellenza. So io quanto ò penato per la sua
malattia che seguo da due rappresentazioni, cioè... da due mesi! E già prima del signor Astolfo RINALDO E' ameno! OLIVIERO È lugubre. FERRAÙ
È certo un giullare ASTOLFO Egli ride e par che azzanni. ORLANDO Mostrami, dunque, il portentoso farmaco. TRUFFALDINO (alzandosi con una capriola) Vado a prenderlo e lo porto sulla mia cavalcatura. Non è cosa da mettersi in tasca, eccellenza;tutt'altro: se non si sta in guardia, è lei, la mia medicina, a mettere tasca chi vuole usarla... (esce verso Parigi) ORLANDO (ad Alda) Dama, che avete negli occhi sbarrati? ALDA Mio signore, una pena che non à ORLANDO
Il mio cuor vede invece Aquisgrana ALDA
Sire, ricordate ORLANDO
Mi seguì come ostaggio ALDA
No, mi è mite compagna: ORLANDO M'ama? ALDA
Sire, vedete Bradamante? ORLANDO Alda, perché così vi dilettate ALDA
Sì, sire, sovrumana- ORLANDO E chi potrei più preferirvi, o Alda? (si vede dal fondo ritornare Truffaldino, TRUFFALDINO Re degli eroi, paladino invincibile, ecco il mio dono. (tutti si volgono e rimangono L'ò trovata per via, mentre tornava a piedi nientemeno che dal Catai. (tutti si guardano in faccia. Orlando à un gesto, come se cominciasse a ricordare una cosa dimenticata.) A' piantato in asso stavolta anche il marito, quel biondino pel quale aveva fatto tante sciocchezze, tra le altre quella di fuggirsene da vostra eccellenza come dalla peste. (la commozione generale aumenta. Ma non si preoccupi di quel che può esserci stato col marito, vostra
eccellenza. Essa assicura che lo
prese subito a noia: e poi, marito (con un atto repentino, strappa il ORLANDO (si precipita su Truffaldino, lo rovescia e alza su lui Lenone! I PALADINI (esaltati) E' un 'altra volta lei! RINALDO Angelica! FERRAÙ Angelica! (Orlando si volge senza far ricadere TRUFFALDINO (sottraendosi sotto il tavolo) Il nuovo ciclo della storia dei paladini e degli uomini comincia bene! BRADAMANTE (con ira)
Sei tu di nuovo, femina RINALDO (avanzandosi) Guai a te se la tocchi! FERRAÙ (balzando, a Rinaldo) Guai a te! ORLANDO (previene tutti e scioltosi il mantello bianco, lo gitta Guai a chi offenda solo con un gesto (Rinaldo e Ferraù fanno Siete voi saccomanni o cavalieri? (Rinaldo e Ferraù retrocedono. TRUFFALDINO (a parte) L'ò detto io che finiva a parapiglia; e ora vi tengo tutti in saccoccia! ORLANDO Costui me l'à donata benché l'ebbe (serba la spada, si volge a lei, Che vuoi, regina Angelica? ANGELICA Seguirti. (Alda giunge le mani, volta al cielo.) ANSELMO Che dice ella? BRADAMANTE
Mala femmina, BRAMIMONDA
Ell'è ANGELICA Voglio seguirti, sire Orlando: piego RINALDO Non sai che Orlando è d'altra dama? Vieni FERRAÙ No, regina: ricordati che sei ANGELICA (li guarda, rivolge gli occhi da Ferraù, sorride Per te bevvi alla fonte delle Ardenne, BRADAMANTE
La strega TRUFFALDINO (a parte) Va, bambina mia, digerirai anche la rugiada ardente! BRAMIMONDA (ad Alda, trepidante, piano.) Sorella Alda, ella ancora l'invaghisce. ALDA
Per la vita (musica lontana di fanfare imperiali. ORLANDO (ad Alda) Dama... Alda bella... ALDA Sire? ORLANDO Volete accoglier voi la fuggitiva ALDA Sì, sire. ORLANDO
Andrebbe sola, in mezzo a vili ALDA Sì, sire. TRUFFALDINO (a parte) Questa gente così accomodante non va pei miei interessi. Bisogna intervenire. (esce di sotto al tavolo.) ASTOLFO (in disparte, traendo qualche nota dalla sua piccola Angelica, chi ti credé sparita TRUFFALDINO (piano a Gerino e Geriero.) Qui le cose prendono una brutta piega! Se volete tanto bene come dite EGGIARDO (appressandosi) Di che parla costui? TRUFFALDINO Prevedo grandi guai se non riporto indietro quella benedetta donna. OLIVIERO (appressandosi)
Ancora il serpe TRUFFALDINO Per carità, Eccellenza: io sono un umilissimo suo servitore e null'altro. Ma nell'interesse di suo cognato stesso, io direi di segregarlo un'altra volta e nello stesso tempo di sbarazzarvi di questi due signori Ferraù e Rinaldo che minacciano subissi per via di quella ragazza sventata. ANSELMO (appressandosi)
Sento ancora quella querula TRUFFALDINO Prometto fare tutto per benino, da me, vi giuro, e poi mi darete in compenso... GER1NO Che strano dire! GERIERO
C'è un accento OLIVIERO (con impeto) In lui c'è il tradimento! TRUFFALDINO Signore, che dite? Sono sì umile, io! M'occupo de! vostro bene per un compenso da nulla... TURPINO E' il demonio! (Squilli di fanfare che appressano.) ANSELMO
Va via, mostro! non sei EGGIARDO
Non vedete che appartiene OLIVIERO
Egli è d'una diversa (Anselmo, Eggiardo, Gerino, IL MESSO L'imperatore viene da Parigi ORLANDO (dinanzi alla scena, solo.)
No, non sono rinsavito!... I PALADINI (trasportando di peso Truffaldino che si dibatte.) Va, omuncolo! torna alla tua genia! (lo scaraventano giù dal palcoscenico. Eja per Carlo! LA VOCE DI CARLOMAGNO Onore a Orlando invitto! TRUFFALDINO
(rialzandosi tutto ammaccato, un gesto Tornerò, burattini, tornerò! (fugge per l'orchestra zoppicando.
(PRIMA PARENTESI (scende sulla ribalta da un palco di proscenio, Questa volta non torneranno a farmela. Eh! posso sbagliare la prima io; ma la seconda, no davvero. E poi, con dei burattini… bella figura ci farebbe un uomo! Vediamo un po' se riesco a intendermi con l'amico mio. (solleva un lembo del velano e nel buio del
palcoscenico Sentimi bene, Ganellino: tu sei sempre stato il mio prediletto. Devi farmi un favore. GANO Che chiedi? TRUFFALDINO Ecco, sentitelo com'è solenne. Un misero mortale direbbe semplicemente: di su!
Non capisco come
possa aver fatto le cose orribili che gli attribuiscono, uno che parla in modo
così buffo. Ma mi servirà
per imparare. Dunque, Gano di Magonza, stasera vorrei fare io la tua parte. GANO E non ti tradirai? TRUFFALDINO Tradirmi? Fare simili giochi a me stesso? Sarebbe il colmo. Sta tranquillo,
Gano, ò in me delle risorse
che neppure tu puoi immaginare. Andiamo in un angolo buio, tu mi cederai i tuoi
costumi, le tue
armature, e io ti contrafarò alla perfezione. Ti prometto anzi di vendicarti
una volta e per sempre delle
soperchierie che i paladini e il pubblico ti fanno ogni sera. GANO Sia pure. TRUFFALDINO A noi. Ah, miei cari pupi, diffidate di me da uomo? Vedrete ora come vi acconcerò da burattino. Sarò attore e parte principale a dispetto anche dell'autore; ingrandirò, se occorra, il palcoscenico quanto un'isola, quanto una terra, nella gara che abbiamo iniziata! (Il velano si abbassa dietro di lui e Gano. |
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