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Le Strade
La strada è un manufatto con determinate caratteristiche geometriche e
idonei criteri costruttivi che si sviluppa direttamente sul terreno o per mezzo di opere
darte quali, gallerie, ponti, viadotti, ecc., destinato al transito dei pedoni a
principalmente di veicoli, e costituisce un mezzo di comunicazione.
Una prima classificazione suddivide le strade in: urbane e extraurbane.
La classificazione delle strade è in funzione dell'Ente che le realizza e le gestisce e
sono:
LA SEDE STRADALE
Gli elementi che costituiscono una strada sono:
ANALISI DEL TRAFFICO
Il traffico è costituito dall'insieme degli utenti che l'utilizzano, ossia circolano
sulle strade.
Per la costruzione di una strada, bisogna tener presente il grande sviluppo del traffico
nazionale e internazionale e la rapida evoluzione tecnica e tecnologica dei veicoli.
È evidente che la progettazione di una strada deve avere previsioni esatte e complete, su
quella che sarà il traffico futuro.
La fase preliminare della progettazione di un'arteria stradale nuova è rappresentata
dall'analisi del traffico.
I Principali parametri o indici del traffico sono:
Volume di traffico o portata: numero di veicoli che transitano in una determinata sezione stradale nell'unità di tempo;
Traffico medio giornaliero (T.M.G.): è dato dal rapporto fra il volume di traffico rilevato in un certo numero di giorni scelti nell'arco dell'anno e il numero dei giorni nei quali è stato effettuato il rilevamento;
FLUSSO DELLA TRENTESIMA ORA (Q30)
Conoscendo i flussi orari per un intero anno in una data sezione stradale e utilizzando un
sistema cartesiano, si riportano in ordinate i valori del flusso orario e nelle ascisse il
numero delle ore in cui ogni valore del flusso è stato raggiunto nel corso dell'anno:
raccordando i vari punti si costruisce un diagramma, simile ad un'iperbole che si chiama, curva
delle frequenze del flusso orario.
Con un'approssimazione più che accettabile è possibile assimilare la curva stessa ad una
bilatera, il cui vetrice corrisponde all'ascissa di 30 ore
e il relativo flusso orario, rappresenta il flusso della 30ª ora di punta indicato con
Q30.
Il valore Q30 può essere considerato come il punto di separazione tra il ramo ascendente
BA alla curva e il ramo discendente AC la curva di Q30, per una certa sezione stradale
può essere tracciata solo quando si hanno i dati completi di osservazione per un intero
anno; quando codesti elementi mancano o sono incompleti è possibile utilizzare un valore
di Q30 dato dalla relazione:
Il valore Q30 rappresenta un valore attuale, ma una strada deve essere
progettata per il traffico futuro affinché possa essere utilizzata per lungo tempo.
La vita economica di una strada possa assumersi di circa 20 anni, pertanto al traffico
attuale deva essere aggiunto un incremento di traffico, dovuto principalmente ad un
aumento delle auto, e può essere calcolato:
Dove: i = tasso di incremento
annuo delle auto
n = numero degli anni trascorsi dell'ultimo censimento
LA VELOCITÀ
Altri elementi geometrici della strada vengono definiti in funzione della velocità dei
veicoli.
Si possono definire diversi tipi di velocità:
La velocità di progetto è teorica e viene fissata dal progettista per definire le
caratteristiche geometriche più importanti, quali: raggi delle curve orizzontali o
verticali, le distanze minime di visibilità, le curve di raccordo ecc., viene fissata per
tronchi omogenei in relazione della configurazione del terreno.
LO SVILUPPO DEL PROGETTO STRADALE
Lo studio del progetto stradale serve per determinare tutte le caratteristiche che deve
avere la strada.
Ora è necessario individuare il tracciato definitivo, tramite il tracciolino.
Il tracciolino è
costituito da una spezzata a pendenza costante, che collega le due estremità della
strada.
Nota la pendenza massima che dovrà presentare la strada, per disegnare il tracciolino si assume una
pendenza (p) leggermente inferiore.
Considerando due curve di livello con equidistanza (e), per passare da una curva di
livello ad una successiva con la pendenza (p) stabilita è necessaria la distanza:
Con d si vuole rappresentare la distanza minima che deve avere la strada,
tra una curva di livello e l'altra per avere la pendenza nei limiti consentiti.
Quando il tracciolino è
costituito bisogno regolarizzarlo sostituendo alla spezzata un tracciato costituito da
tratti rettilinei.
Finita la planimetria generale
della strada, è necessario esaminarlo dal punto di vista altimetrico.
Il profilo longitudinale
rappresenta l'andamento altimetrico del terreno, immaginato su un piano verticale.
Per disegnare il profilo longitudinale
si assume un'orizzontale di riferimento, alla quale viene assegnata una quota intera
inferiore alla quota più bassa, sulla quale vengono riportate le distanze topografiche
progressive dei picchetti; in corrispondenza di ogni picchetto si traccia una verticale
sulla quale si riporta il dislivello fra la sua quota del terreno e quella
dell'orizzontale di riferimento.
Unendo le estremità di tutti i segmenti si ottiene una spezzata, che rappresenta il profilo longitudinale del terreno
lungo lasse della strada.
L'andamento della linea nera, che rappresenta il profilo del terreno, è
troppo irregolare per poterlo assumere anche come andamento altimetrico dell'asse
stradale, per cui è necessario regolarizzarlo sostituendo alla linea nera la poligonale
d'asse.
Al di sotto della quota di riferimento vengono segnati:
Finito il profilo altimetrico, si devono definire le sezioni stradali che si ottengono immaginando il corpo
stradale con piani verticali perpendicolari all'asse della strada. Le sezione stradali
vengono disposte nelle zone della strada dove ci sono variazioni altimetriche.
Le sezioni stradali possono
essere:
Il calcolo delle sezioni
stradali consiste nel determinare le aree di scavo e di riporto della sezione
stessa, tramite alcuni elementi precedentemente fissati o determinati e altri che devono
essere ancora calcolati.
Il diagramma dei volumi o
profilo delle aree è un grafico che rappresenta il volume della terra che deve essere
scavata o riportata: di scavo, se l'area è sopra l'orizzontale e di riporto, se è sotto.
Nel diagramma delle aree, dovranno essere tolti quei volumi che saranno spostati
trasversalmente, cioè dovrà essere effettuato il compenso trasversale o paleggio.
I volumi di scavo o di riporto che trovano compenso con volumi uguali possono essere
compensati, immaginando di ribaltare attorno all'orizzontale di riferimento, l'area
inferiore su quella superiore.
Le parti comuni ai due diagrammi, quello delle aree e quello di paleggio, immaginati sovrapposti, rappresentano i
compensi trasversali.
Infine è possibile costruire il diagramma
delle aree depurate, che si ottiene riportando su un'orizzontale i vari
picchetti d'asse e le relative ordinate nette, dalle quali sono state già eliminate le
ordinate di paleggio. Effettuato il paleggio,
è necessario conoscere l'entità del volume eccedente il paleggio
che si ottiene come somma algebrica dei volumi di scavo e di riporto.
È pertanto necessario realizzare un ultimo grafico ricavato dal profilo delle aree
depurato, detto diagramma di Bruckner.
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