Banda passante della fibra ottica

 

La banda passante del segnale trasmesso nella fibra ottica dipende dagli allargamenti temporali Dtc e Dtm prodotti per dispersione cromatica e modale.

dove:

 

Bc è la larghezza di banda per dispersione cromatica mentre Bm è la larghezza di banda per dispersione modale di una fibra di lunghezza L (Km). g rappresenta il fattore di concatenamento dei modi di valore compreso tra 0,5 e 1 con valore tipico g = 0.8. Per g = 0.5 si ha il totale concatenamento dei modi che produce un aumento della banda passante della fibra. Per g = 1 si ha assenza di concatenamento.

 

La banda passante della fibra ottica dipende quindi sia dalla dispersione modale sia da quella cromatica. Per capire questo si suppone di inviare nella fibra degli impulsi di luce molto stretti e non molto vicini, perchè all'uscita sarebbero indistinguibili. Si può intuire che se non si rispetta un opportuno distanziamento tra gli impulsi, si rischia l'interferenza tra impulsi contigui. Tale interferenza viene chiamata intersimbolica e non permette il corretto riconoscimento degli impulsi ricevuti.
In pratica il costruttore definisce il minimo l'intervallo tra due impulsi succesivi ossia la massima frequenza con la quale si possono ripetere gli impulsi.

La massima larghezza di banda sarà:

 

Br = 1 / ( 2 Dt )        [MHz]

 

La larghezza di banda dipende dal numero dei modi di propagazione, dalla potenza ottica disponibile all'ingresso, dalla lunghezza e dal tipo di fibra.

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