Cenni
teorici:
L’esperienza effettuata ci poneva lo scopo di effettuare il montaggio e la verifica di un convertitore digitale – analogico, il DAC 0808.
Il DAC o D/A ( Digital Analogical Conversion ) è un dispositivo che fornisce in uscita un segnale analogico, in corrente o in tensione, proporzionalmente al valore digitale presente in ingresso. La figura che segue ne rappresenta il simbolo circuitale:
immagine
del simbolo circuitale
figura
n°1
I convertitori D/A
presenti in commercio accettano dati digitali espressi in codici diversi ,
binario, binario con offset, in complemento a due, BCD, con un numero di bit
compreso fra 8 e 16. Il formato di
questi dati generalmente è parallelo, ma esistono DAC che accettano in ingresso
dati seriali. I livelli elettrici dei dati di ingresso variano con la tecnologia
con cui sono realizzati i convertitori e possono essere TTL, CMOS e ECL.
I
valori della tensione di alimentazione e
della tensione di riferimento dipendono dalla tecnologia con cui sono realizzati
i circuiti e dalle polarità del segnale analogico di uscita desiderato e
consentito ; occorre sempre prestare molta attenzione alle configurazioni
circuitali suggerite dai fogli tecnici e ai valori massimi consentiti.
Per
quanto riguarda la grandezza analogica di uscita , nella maggior parte dei casi
i convertitori forniscono una
corrente che può essere convertita in tensione mediante un operazionale
esterno. In altri casi gli integrati contengono internamente un amplificatore
operazionale e forniscono un’uscita in tensione oppure
contengono uno o più resistori di precisione da collegare come elementi
di retroazione ad un operazionale esterno.
I
principali parametri che definiscono le prestazioni dei convertitori
digitali- analogici sono : la risoluzione, la precisione,la linearità,
il tempo di assestamento,il voltage compliance
e la sensibilità alla temperatura
La
risoluzione specifica il numero dei bit del dato digitale di ingresso e
conseguentemente il numero dei valori distinti del segnale analogico del segnale
di uscita. Un convertitore a 10 bit di ingresso presenta una risoluzione di 10
bit e può fornire in uscita 210 ovvero 1024 valori distinti. Poiché
la minima variazione della tensione di uscita è 1 / 1024 dell’escursione
massima , si può anche dire che la risoluzione del convertitore è di circa 1 /
1000 ovvero dello 0,1 %.
La
precisione fornisce la misura della differenza fra il valore del segnale
analogico di uscita reale e quello ideale, per un dato codice di ingresso,
questo parametro tiene anche conto di varie cause di errore, in particolare
della non linearità del dispositivo e degli errori di guadagno e di offset
della circuiteria interna.
La linearità di un DAC
indica la proporzionalità tra le variazioni assunte dal segnale digitale di
ingresso e gli incrementi del segnale di uscita ; pertanto la curva di
trasferimento deve essere rappresentata con una retta. L’errore di non
linearità esprime la massima deviazione della curva di trasferimento reale da
quella ideale.
figura
n°2
La
figura illustrata nella pagina precedente rappresenta la curva di trasferimento
ideale e quella reale di un convertitore a tre bit; la curva ideale è quella
indicata dalla retta mentre quella reale è costituita dai punti. Lo scarto
massimo tra la retta e i punti rappresenta l’errore di linearità, indicato
con la lettera e,
che si esprime generalmente in frazioni di LSB. In figura si può ad esempio
vedere che l’errore di linearità è pari a ½ LSB. Si noti che un errore di
linearità pari a ½ LSB è il massimo consentito affinché sia garantita la
monotonicità del convertitore ovvero affinché all’aumento del dato digitale
di ingresso corrisponda un aumento del segnale di uscita.
Il
tempo si assestamento è definito come il tempo necessario affinché il segnale
analogico di uscita , dopo una data commutazione degli ingressi , si assesti e
si mantenga in un determinato intorno ( generalmente ½ LSB ) del valore finale.
Il transitorio associato alla commutazione è causato dalle inevitabili
capacità e induttanze parassite presenti e dalle caratteristiche dei
commutatori.
Il
voltage compliance per un DAC con uscita in corrente , esprime il campo di
valori consentiti per la tensione di
uscita affinché siano ancora garantiti i valori di corrente specificati.
La
sensibilità alla temperatura è legata alla deriva termica di molti elementi,
quali le tensioni di riferimento interne, i resistori , i commutatori,
l’amplificatore di uscita. Le informazioni sulla sensibilità termica vengono
spesso fornite specificando i coefficienti termici di diversi parametri tipo
offset, guadagno,etc..
Un’altra
caratteristica dei convertitori digitale –analogico è il glitch. Questo non
è altro che un impulso indesiderato che si può avere al passaggio da un valore
digitale ad un’altro.
La figura n°3 illustrata nella
pagina precedente ci propone l’esempio di un passaggio dal valore binario
011 al valore binario 100, ossia il corrispondente passaggio dal numero
decimale 3 al numero 4. Come si può vedere durante questo passaggio il segnale
non si porta direttamente al valore 100 ma passa per lo 0 provocando non pochi
problemi al circuito progettato. Per
ovviare questo problema molte volte vengono utilizzati dei dispositivi detti
deglitcher che non sono altro che dei circuiti di sample – hold molto veloci
caratterizzati dal fatto che mantengono costante l’uscita finché la
commutazione non è terminata.
Come
precedentemente detto, il convertitore digitale – analogico utilizzato nella
nostra esperienza è stato l’integrato della National DAC 0808.
Il
DAC 0808 è un convertitore digitale-analogico a 8 bit con rete ladder invertita
e uscita in corrente, particolarmente veloce (tempo di assestamento a piena
scala 150 ns).
La
corrente di uscita Io che entra nel DAC, è data da:
Io = (N/256) * Iref
dove Iref
è una corrente di riferimento (max 5 mA) determinata, tramite un generatore di
corrente pilotato da un amplificatore differenziale di Norton, dalla differenza
fra le correnti entranti nei terminali Vref(-) e Vref(+).
Il
DAC richiede un'alimentazione duale ±4,5 V - ±18 V; con un'alimentazione
standard Vcc = +5 V e Vee = -15 V gli ingressi digitali sono compatibili TTL,
DTL e CMOS.
Nella
pagina che segue, pagina n°5 , sono disegnati la struttura interna del nostro
DAC e la piedinatura del suo integrato .
Analisi
dell’esperienza effettuata:
Dallo
schema di figura n°6 si può vedere che per immettere i codici digitali
all’ingresso del DAC sono stato utilizzati otto interruttori collegati da un
estremo a massa e dall’altro ad otto resistori da 10 KW
collegati a loro volta ad una tensione di 5 V.
La
figura n°9 raffigura lo schema di montaggio di un regolatore 7805.
All’uscita
del DAC 0808 è stato messo un amplificatore operazionale LF 351 il quale aveva
come compito quello di regolare l’offset tramite l’utilizzo di un resistore
variabile da 100 KW.
Prima
di passare alla verifica del circuito si è progettata la soluzione circuitale
in grado di fornirci una tensione da 5,120 V da mettere poi sul pin n°14 ,ossia
sul VREF +.
Per
ottenere questo valore si è utilizzato un resistore variabile da 20 KW
collegato al pin 1 di un AD 584 ;
in questo pin si aveva una tensione stabile di 10 V. Variando opportunamente il
resistore si è ottenuta al pin 14 del DAC una tensione di 5,120 V, proprio come
quella richiesta.
Una
volta montato il tutto si è passati al rilevamento dei valori di uscita in
funzione di un determinato codice digitale immesso all’ingresso.
Per
mettere a 0 ( massa ) un
determinato ingresso veniva chiuso l’interruttore corrispondente a
quell’ingresso, mentre per mettere ad un 1 un ingresso occorreva
lasciare aperto l’interruttore.
Tabella n°1
Ingresso digitale
|
codice
numerico |
tensione
calcolata |
tensione
misurata |
|||||||
D7 |
D6 |
D5 |
D4 |
D3 |
D2 |
D1 |
D0 |
numero
(D) |
Vo
(V) |
Vo
(V) |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
255 |
5,100 |
5,10 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
0 |
254 |
5,080 |
5,08 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
0 |
1 |
253 |
5,060 |
5,06 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
0 |
1 |
1 |
251 |
5,02 |
5,02 |
1 |
1 |
1 |
1 |
0 |
1 |
1 |
1 |
247 |
4,940 |
4,94 |
1 |
1 |
1 |
0 |
1 |
1 |
1 |
1 |
239 |
4,780 |
4,72 |
1 |
1 |
0 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
223 |
4,460 |
4,46 |
1 |
0 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
191 |
3,820 |
3,822 |
1 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
128 |
2,560 |
2,559 |
0 |
1 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
64 |
1,280 |
1,278 |
0 |
0 |
1 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
32 |
0,640 |
0,643 |
0 |
0 |
0 |
1 |
0 |
0 |
0 |
0 |
16 |
0,320 |
0,310 |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
0 |
0 |
0 |
8 |
0,160 |
0,161 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
0 |
0 |
4 |
0,080 |
0,08 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
0 |
2 |
0,040 |
0,039 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
0,020 |
0,021 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0,000 |
0 |
Come
si può vedere da questa tabella, ad un determinato valore binario di ingresso
corrisponde un determinato valore analogico di uscita, come è stato già
illustrato nella sezione dei cenni teorici.
Nella
tabella le prime otto colonne contengono il codice binario
“ messo “, posto, sugli ingressi del DAC 0808 , mentre la nona
colonna contiene il corrispondente valore decimale del codice d’ingresso. Le
ultime due colonne contengono i valori della tensione di uscita in
corrispondenza di un codice d’ingresso, precisamente l’ultima a destra
contiene il valore misurato tramite l’utilizzo di un voltmetro, mentre la
penultima colonna contiene il valore calcolato tramite l’utilizzo della
seguente formula:
VO
= VREF * ( N / 256 )
dove
VREF era 5,120 V mentre N il numero decimale corrispondente al codice
binario presente all’ingresso del convertitore.
Da
questa tabella si è ottenuto il grafico di pagina seguente, raffigurante la
dinamica ingresso-uscita del circuito. In teoria i grafici dovevano essere due,
uno dei valori teorici ed uno di quelli misurati, ma essendo questi molto vicini
come valori si è scelto di utilizzarne uno soltanto.
Dopo
aver verificato il circuito illustrato in figura n°6 si è passati al montaggio
ed alla verifica del circuito di figura n°7.
In
questo circuito è stato posto all’ingresso del DAC 0808 un contatore 74191 a
modulo 256. Il contatore non è altro che una serie di flip-flop messi uno di
seguito all’altro, in modo che ad
ogni impulso del segnale di ingresso, detto segnale di clock, ci sia una
transizione da uno stato ad un’altro.
All’uscita
del nostro convertitore questa volta avevamo un segnale periodico a dente di
sega, la cui frequenza era pari a 1/256 di quella del segnale di ingresso.
Successivamente
è stata interposta tra i contatori ed il convertitore una memoria RAM 27128.
La
memoria RAM ( Random Access Memory : memoria ad accesso casuale ) è una memoria
che consente l’accesso diretto a qualsiasi locazione per operazioni sia di
scrittura che di lettura. Essa è una memoria volatile, in cui i dati vengono
scritti e letti in tempo reale ossia durante il funzionamento del sistema di cui
fanno parte. Una caduta dell’alimentazione comporta la perdita irrimediabile
di tutte le informazioni immagazzinate.
All’interno
della nostra memoria erano stati memorizzati una serie di codici che ci
permettevano di generare all’uscita del nostro convertitore un’onda
sinusoidale positiva di ampiezza 5 V e di frequenza 1/256 di quella del segnale
posto all’ingresso del nostro contatore.
I componenti utilizzati per il l’esecuzione dell’esperienza sono stati i seguenti:
-
8 resistori da 10KW
-
resistore 4,7 KW
-
resistore 1,5 KW
-
resistore variabile da 100 KW
-
2 resistori variabili da 5 KW
-
resistore variabile da 20 KW
-
condensatore 100nF
-
integrato DAC 0808
-
integrato AD 584
-
2 integrati LF 351
-
contatore 74191
-
memoria RAM 27128
-
fili conduttori
Elenco
degli strumenti utilizzati:
Gli strumenti utilizzati per il montaggio e la verifica dei circuiti studiati sono stati i seguenti:
- bread board
- spellafili
- cacciavite
- tester
- alimentatore variabile
- cavi connettori
- forbice
- generatore di funzioni
- oscilloscopio
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