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  wind tower - toyo ito

 


planimetria

Ubicazione   Yokohama, Prefettura di Kanagawa, Giappone
Anno di costruzione   1986
 

La torre sorge in un ambito urbano di grande dinamismo, tipico delle grandi città giapponesi.
Originariamente, la torre nella piazza del terminal della stazione di Yokohama era adibita alla ventilazione e alla fornitura idrica.
L'opera di Toyo Ito ha consistito nel ricoprire questa torre con un cilindro ellittico di alluminio perforato, alto 21 metri.
Con il buio, la superficie sembra smaterializzarsi, riducendosi ad un reticolo che cattura e filtra le mutevoli condizioni dell'ambiente circostante.
La direzione e la veocità del vento, insieme all'intensità sonora del traffico si trasformano in impulsi elettrici e in eteree architetture di luce.
La torre è uno specchio immateriale dello spazio circostante, una costruzione effimera perchè in perenne mutamento.
 
 

La torre di Ito è ricoperta di specchi acrilici con più di mille lampadine inserite fra dodici anelli al neon, con pannelli forati di alluminio, e trentariflettori alla base.
Le luci sono programmate al computer, per riprodurre i diversi schemi che arrivano dall'informazione raccolta nell'ambiente circostante. Al tramonto trasformano la torre in uno spettacolo scintillante di danzante luminosità e sfuggenti trasparenze.
Le luci al neon scorrono lungo la lunghezza della torre e la superficie dei pannelli appare e scompare, solida o diafana a seconda dei riflettori che variano in risposta alla direzione del vento.
Le lampadine, reagendo, al rumore circostante, creano schermi di polvere di stelle.

Toyo Ito rappresenta metaforicamente la complessità visuale di Tokyo come un vento costante e in continuo mutamento.
Mentre la città occidentale è percepita come un museo permanente di monumenti e spazi, Ito considera Tokyo una città effimera e cangiante, articolata non attraverso i suoi edifici, ma attraverso i pali dell'elettricità e i distributori automatici, le insegne pubblicitarie e i segnali luminosi del traffico.

" Sebbene gli edifici rivendichino la loro esistenza di giorno, essi perdono il loro senso della realtà di notte".
 
 

bibliografia
Atlante di architettura contemporanea - 2000 Konemann editore
Light Architecture  Gianni Ranaulo - Universale di Architettura, La rivoluzione informatica