Sabato 17 Novembre 2001 - Ore 21.00

Il Gruppo della Martesana - Cernusco sul Naviglio

Gaysruck: Quell todescon d’on arcivescov

di  Severino Pagani

(titolo originale: Quell Todescon d’on Arcivescov)

commedia dialettale in due atti, a Milano nel 1820

Personaggi ed interpreti

Carlo Gaetano Gaysruck Alberto Grassi
Monsignor Gilardi Lorenzo Pozzi
La Contessa Gambalunga Sofia Fumagalli
Madre Branca Anna Chiappa
Don Fulgenzio Leonardo Oriani
Marchesa Sforza

Lucia De Stefani

Conte Bellone Daniele Vaccaro
Lucia Katia Domeniconi
Angelo Visentin Luca Tragella
Giselda Susanna Arlati

 

Scene: Maurilio Frigerio

Realizzazione:  Giancarlo Melzi e Maurilio Frigerio

Musiche: a cura di Leonardo Oriani

Tecnico luci: Roberto Beretta

Regia: Alberto Grassi

 

Nello sviluppo di simpatici quadretti e sugli echi delle vicende storiche della Milano della prima metà del 1800 la commedia racconta l’episcopato nella diocesi ambrosiana del cardinale Carlo Gaetano Gaysruck (nato a Klagenfurt – Austria , il 07 agosto 1769).

La nomina di Gaysruck, avvenuta nel 1818 dopo qualche tempo dalla già iniziata restaurazione austriaca, aveva acceso speranza nell’ambiente che vagheggiava un ritorno alle tradizioni formali di controriforma, aspettative che andarono ben presto deluse.

Il cardinal Gaysruck, avendo scarsa conoscenza della lingua italiana non fu, sul principio, ben visto dal clero milanese, ma alla prova si dimostrò migliore di quanto si poteva aspettare. 

Restaurò moralmente e materialmente i seminari, promosse gli studi, la disciplina ecclesiastica, il decoro delle sacre funzioni. Riuscì ad accaparrarsi la simpatia dei milanesi che apprezzarono la bontà, l’animo caritatevole, la prontezza con cui sapeva intervenire in difesa di coloro che avevano bisogno di aiuto materiale o morale. 

Ristabilì e protesse alcuni ordini religiosi (soppressi da Napoleone): i Somaschi, le Orsoline ed i Barnabiti.

Fece responsabile ciascun parroco integralmente della vita religiosa dei fedeli, e favorì la cultura del clero,  senza preoccuparsi di loro eventuali tendenze politiche sgradite al governo austriaco. Con il suo consenso nasceva in Milano “L’Amico Cattolico” (1841-1856), che accentrò in sé la concorde attività culturale del clero più dotto, preoccupandosi di aggiornare su avvenimenti e correnti europee non soltanto spirituali.

Il Cardinale intervenne in più casi per mitigare le pene a liberali condannati: anch’egli nel 1823 firmò la supplica, inoltrata all’imperatore, per ottenere la grazia a Federico Confalonieri, condannato a morte. Durante il suo episcopato si formarono numerosi ecclesiastici che durante il ’48 diedero prova di ardente patriottismo.

Morì il 19 novembre 1846 e le esequie furono, per sua disposizione, di esemplare semplicità.  Lasciò tutti i suoi averi alla mensa arcivescovile affinché i suoi successori avessero maggiori possibilità di sovvenire ai bisogni della diocesi. La notte fu affisso all’arcivescovado un cartello con l’epigramma: “Tu Carlo Gaiysruck che sei un Zuruck Te lassàa el corp ai milanés, e i danée al to paés”. Una “bosinata” dagli acri commenti si rabbonisce alla fine quando, dovendo riassumere in poche parole l’elogio funebre pronunciato da Mons. Bignami, conclude: “che per véss on Todésch, l’ha fàa anca tropp”.

 

IL GRUPPO DELLA MARTESANA

Il Gruppo della Martesana nasce nel 1977 da un gruppo di giovani dell’Oratorio “S.a.c.e.r.” di Cernusco sul Naviglio (Milano). Alcuni di loro acquisiscono anche negli anni competenze professionali nell’ambito dello spettacolo, frequentando Accademie e scuole specializzate.

Rimane però fermo l’impegno di tutti nel proseguire l’attività di teatro amatoriale, mantenendolo tra le attività ricreative e formative della loro Parrocchia di S. Maria Assunta in Cernusco. Negli anni il gruppo è cresciuto, tant’è che oggi operano contemporaneamente più formazioni teatrali sotto la stessa insegna, con diverse proposte che si sono avvicendate nel corso delle stagioni.

I proventi ricavati dalle attività teatrali sono sempre destinati al finanziamento delle opere parrocchiali o per impegni caritativi. Non si contano professionisti tra gli attori e i collaboratori: al contrario vi si possono trovare bancari, impiegati, casalinghe, dirigenti d’azienda e  insegnanti. E’ la passione che li tiene insieme ed è la voglia di fare bene che sottende il loro impegno.