SPAGNA

Il pittore spagnolo Francisco Goya



è stato circondato a lungo da un alone di leggenda. Dopo un viaggio in Italia, la carriera di Goya ha un cambiamento improvviso, e l'artista di provincia diventa ben presto "pittore di camera del re".
La felicità per il successo viene interrotta da una grave malattia che lo lascia completamente sordo. L'infermità, il regime sempre più terroristico del re di Spagna, l'invasione dei francesi, che Goya aveva ammirato per i loro ideali di libertà, ma che si rivelano violenti e sanguinari, trasformano i quadri della giovinezza in tele sempre più cupe e tragiche.
Goya, rifiuta ogni regola, e prende come unico modello la natura, sola fonte di verità e bellezza. Dipinge con pennellate veloci, libere, usa colori forti e non teme di indagare l'animo umano. La sua arte è lontana dall'ottimismo e dalla fiducia nel progresso e il suo contributo va cercato nell'attenzione che egli rivolge ai mali dell'intelletto.

Goya: la festosità dei primi quadri
IL PARASOLE

I primi dipinti di Goya sono dedicati a temi allegri e solari: scene campestri, feste e costumi popolari spagnoli.
Goya fu influenzato dall'atmosfera ariosa e leggera dei suoi dipinti, dai colori brillanti, dai temi festosi. Nei dipinti di questo artista c'è un'immediatezza, una scioltezza e una ricerca della verosimiglianza.

La famiglia reale ritratta in modo impietoso
LA FAMIGLIA DI CARLO IV

Nonostante il successo e gli onori che aveva ricevuto dalla famiglia reale spagnola, la malattia e la delusione politica, allontanarono Goya sempre di più dal suo ruolo di pittore ufficiale di corte. In questo ritratto l'artista si sofferma a descrivere con colori brillanti gli abiti sontuosi dei membri della famiglia reale, indaga le fisionomie e i lineamenti dei volti in modo impietoso, mettendo in evidenza i difetti, l'aspetto grottesco, deformato, quasi mostruoso di alcuni di essi.

L'umana paura del condannato a morte
IL 3 MAGGIO 1808

Le armate di Napoleone occuparono la Spagna nel 1808, e il 2 maggio la popolazione di Madrid insorse contro gli invasori.
Goya affronta il tema universale della violenza disumana dell'uomo contro l'uomo; è un opera emblematica del patriottismo e della lotta per la libertà dagli oppressori (tipici ideali romantici).
Goya rappresenta gli uomini comuni, inconsapevoli, che si trovano per caso in un luogo dove si svolge una battaglia che non hanno scelto, che non capiscono.
Non sono loro a fare la storia, ma sono travolti dagli eventi. Lo stile è diverso: pennellate svelte piene di colore, che trascurano la precisione e i particolari, per concentrarsi sull'espressione atterrita dei condannati a morte.
Il povero condannato di Goya ha le braccia allargate, e l'artista lo ritrae senza idealizzarlo, ma con un'immediatezza e partecipazione per la sua umana paura della morte.