LA BONIFICA UMANITARIA IN KOSOVO

- CENNI STORICI -

dott. Fernando TERMENTINI

f.terme@flashnet.it

   
Nei primi sei mesi della fine del ventesimo secolo i Balcani sono stati teatro dell'ennesima vicenda bellica della loro storia : L'attacco NATO alla Serbia per la liberazione del Kosovo e per mettere fine all'epurazione dell'etnia albanese che vive in quella Regione. Una guerra terminata a giugno con l'entrata delle Forze NATO in Kosovo seguite da decine di NGO che intendevano svolgere la loro azione umanitaria a favore della popolazione che si accingeva a rientrare nelle proprie case.

Immagini di assoluta desolazione quelle che scorrevano sotto gli occhi di chi si accingeva a raggiungere PEC, PRISTINA, GIACOVA gli altri villaggi del Kosovo, immagini che solo l'umana follia aveva saputo rendere così vive e tremende.

 
         
 
Di fronte a quelli scenari e di fronte all'esitazione della gente a rientrare nelle proprie case per il sospetto che celassero trappole esplosive lasciate dai serbi in ritirata. Questa gente desiderava avere la certezza che TUTTE LE CASE FOSSERO BONIFICATE .

Un dubbio che non poteva essere lasciato nell'indeterminazione abbandonando coloro che al seguito dei Contingenti militari era rientrato nel proprio Paese con il desiderio di ricominciare a vivere . Di fronte a tale esigenza pronta è la risposta nelle Nazione Unite che attraverso il proprio Organismo Ufficiale istituito in Pristina per coordinare e sovrintendere tutte le operazioni di bonifica umanitaria - il Mine Action Centre (MACC) - DISPONE CHE TUTTE LE NGO SPECIALIZZATE NELLA BONIFICA ORGANIZZINO TEAMs EOD PER IL CONTROLLO DI TUTTE LE CASE CHE MANO A MANO VENIVANO OCCUPATE DAI RISPETTIVI PROPRIETARI .

   
 
 
Quello della bonifica delle case non è però il solo problema che affligge il Kosovo. L'Esercito serbo inizia a consegnare le mappe di registrazione dei campi minati ed il MACC in breve tempo censisce circa 400 aree minate certe . Un'impresa ardua quella da affrontare, sicuramente non breve, per cui vengono attivate tutte le NGO e le Ditte Commerciali specializzate nella bonifica delle mine affinchè si inizi ad organizzare interventi sistematici di sminamento umanitario secondo priorità che il MACC di volta in volta indicherà .
 
Marzo 2000 . La neve si è sciolta, il gelido inverno dei Balcani è terminato ed i boschi e le campagne iniziano a rivivere. Gennaio e febbraio immersi nel gelo hanno consentito di prepararsi. Il MACC e le NGO hanno lavorato sodo, sono state fissate le procedure internazionali, sono stati stabiliti i criteri di intervento e concordati i materiali per eseguirli . Si è insomma in grado di iniziare a bonificare, ossia a "pulire" il territorio contaminato da ordigni pericolosi che possono ferire ed uccidere proprio quei bambini del Kosovo che dimenticata la guerra e l'inverno si accingono a godere del sole di primavera .

 

La terra libera dalla neve rileva però subito un pericolo inatteso e sottostimato subito dopo la fine della Guerra, così come si era impegnati ad individuare le mine, in particolari quelle anti uomo come le micidiali PRO-PMR/2A e le PMA nelle varie versioni 1-2-3.

SI SCOPRONO, INFATTI, LE CLUSTER BOMB

Un pericolo peraltro in parte sottaciuto dalla NATO che di non aveva denunciato immediatamente la possibile esistenza sul suolo del Kosovo di migliaia di cluster non esplose ma attivate. Era stato infatti solo dichiarato che meno il 5% delle cluster poteva essere rimasto inesploso, a fronte invece del 15 - 20 % individuato successivamente da chi aveva fatto attività di survey nell'autunno del 1999. Un'omissione grave perché le cluster una volta rimaste inesplose sul suolo reagiscono, se manipolate o solo calpestate, alla stessa stregua delle mine anti - uomo, con la differenza di avere un raggio letale notevolmente superiore a queste (150 m a fronte dei 30-40 della più micidiale delle mine anti - uomo ad azione estesa conosciuta) . Peraltro, mentre i Serbi avevano consegnato le mappe di posa dei campi minati, risultate all'atto degli interventi di sminamento molto aderenti alla realtà, i lanci dei dispenser di cluster bomb avvenuti durante i raids aerei non erano e tuttora non sono completamente noti a meno di quello che viene chiamato il "DROP POINT" (punto di lancio) . Non conoscendo, però, direzione di lancio, quota, condizioni meteo del momento, velocità del vettore aereo , cercare le possibili cluster rimaste inesplose si è dimostrata subito un'impresa difficile che avrebbe assorbito molto tempo, molti uomini e cospicue risorse economiche . (*)

ED INTANTO A MARZO IN KOSOVO I PRIMI BAMBINI VENIVANO DILANIATI DALLO SCOPPIO DI CLUSTER BOMB

   
Chi fosse interessato ad un approfondimento "clicchi" sull'immagine
 
La situazione in Kosovo, quindi, è complessa e non può essere lasciata sedimentare . Due le azioni da intraprendere con urgenza, peraltro comuni a tutti i Paesi che hanno il loro territorio contaminato dalla presenza di UXOs , Cluster Bomb e mine :
  • formare costantemente specialisti locali in modo da assicurare loro per il futuro la professionalità necessaria per affrontare nel tempo il problema della bonifica ;
  • proseguire negli interventi di bonifica senza lasciar decantare la situazione per non innescare problematiche difficilmente risolvibili in tempi successivi .

Non bisogna infatti dimenticare che nel campo della bonifica :

IL TEMPO E' NEMICO, NON DIMINUISCE L'ENTITA' DEL PROBLEMA MA SEGUITA SOLAMENTE A PROVOCARE VITTIME INNOCENTI .

La situazione in Kosovo ha evidenziato anche la necessità che sente il dovere di informare sui problemi degli ordigni bellici non esplosi (UXOs) e delle mine che possono essere state impiegate durante un periodo bellico, deve trattare l'argomento non viziandone i contenuti ma descrivendolo nella sua complessità e vastità.

Troppo spesso, infatti, si legge e si viene informati sul problema dello "sminamento" , attirando l'attenzione solo verso un settore limitato dell'intero problema e si tralascia, invece quello di tutto il restante materiale bellico che rimane sul suolo pronto ad esplodere e quindi uccidere o mutilare .

Le mine uccidono ma forse ed in talune circostanze uccidono più gli UXOs . La storia rende ragione a questa affermazione solo se si leggono le statistiche dell'immediato dopoguerra e riferite a Nazioni Europee come la Germania, la Francia e l'Italia .

Infatti, nei primi anni che hanno seguito la fine del Secondo Conflitto Mondiale, la maggior parte dei mutilati civili e dei morti causati dallo scoppio di ordigni bellici lasciati sul terreno dagli Eserciti non è stato provocato dalle mine ma dall'esplosione di bombe, proiettili di ogni genere, casse di esplosivo e da quanto altro possa essere stato impiegato durante il conflitto.

LA STORIA SI RIPETE. IN KOSOVO LE VITTIME

DELLA PRIMA PRIMAVERA DOPO LA FINE DEL CONFLITTO

SONO STATE PROVOCATE DALLO SCOPPIO DI UXOs

DELL'ERA MODERNA . LE CLUSTER BOMB .

Per questo è arrivato il momento che si usi un linguaggio comune nel quale si parli di BONIFICA (*) non solo di sminamento, affinchè si affronti il problema in modo esaustivi e non commettendo quegli errori che spesso può indurre una nota di linguaggio impropria .

   
IL CONCETTO DI BONIFICA  
   
BONIFICARE SIGNIFICA PULIRE A FONDO. Partendo da questo presupposto quando è necessario pulire si deve eliminare tutto ciò che costituisce sporcizia, ossia che inquina il territorio. Nel caso delle zone su cui è passata una guerra l'inquinamento è attivo, ossia provoca danni immediati e non dilazionati nel tempo, limita ogni possibile attività sociale e produttiva, limita la stessa vita di un popolo che cerca di riemergere dopo il periodo oscuro dell'evento armato in cui è stato coinvolto, spesso suo malgrado .

Un inquinamento prodotto dalle centinaia e migliaia di ordigni rimasti inesplosi sul suolo, fra cui anche le mine .

 
   
I POSSIBILI SCENARI DEL DOPOGUERRA  
     
 

Un'area minata

 

Area agricola con

Cluster Bomb

 

Dispenser di Cluster Bomb

 

Una Cluster Bomb non esplosa

 

Sminatori kosovari di

INTERSOS

 

Sminatore in attività

Distruzione di una mina antiuomo

PROM ad azione estesa

 
           
      CONCETTI DI BONIFICA