IMPIEGO DELLE CLUSTER

dott. Fernando TERMENTINI

f.terme@flashnet.it

 
Le cluster, come le mine, vengono utilizzate per rendere insidiosa ed impraticabile una determinata area . Le mine sono impiegate per uno scopo difensivo mentre le cluster, invece, sono state realizzate e vengono impiegate con finalità peculiarmente offensive . Nessuna mina anticarro ha un potere perforante come quello di una cluster a carica cava e non esistono mine anti uomo ad azione estesa con un raggio letale di 150 m come quello delle submunizioni a frammentazione .

Nessuna mina anticarro ha un potere perforante come quello di una cluster a carica cava e non esistono mine anti uomo ad azione estesa con un raggio letale di 150 m come quello delle submunizioni a frammentazione .

Quanto "vivano nel tempo" le cluster bomb non è ancora quantificabile perché gli ordigni sono stati impiegati in tempi relativamente recenti .

La maggior parte delle submunizioni hanno una forma e colori che incuriosiscono per cui chiunque, adulto o bambino, che ne disconosca la pericolosità, può essere indotto a manipolarle in quanto simili a palline da tennis o a cilindri dai colori sgargianti con attaccato un "simpatico" fiocco di stoffa o un "grazioso" piccolo paracadute . Oggetti che ogni ragazzino può inconsciamente prendere e considerare come qualcosa meritevole di essere collezionato fra i soprammobili della propria cameretta .

L'IMPIEGO DELLE CLUSTER

Le cluster bomb fanno parte di quei sistemi d'arma realizzati per raggiungere lo scopo di saturare un'area, ossia di colpire nello stesso momento le forze avversarie che presidiano un'area con un rapporto di costo / efficacia elevato e con un notevole risparmio di forze amiche .

In sintesi quindi la cluster permette di raggiungere risultati molto vicini a quelli che fino ad ora garantiva la mina, con la differenza che la finalità della mina è stata sempre difensiva mentre quella le cluster sono impiegate per raggiungere scopi offensivi .

Infatti, con un dispenser di cluster il cui contenuto, secondo il tipo degli ordigni utilizzati, può variare dalle 200 alle 700 submunizioni, permette di "coprire" un'area presidiata da forze terrestri con una superficie ellittica di 800 x 500 m .

Qualsiasi altro sistema d'arma convenzionale richiederebbe per raggiungere lo stesso risultato un impegno di forze e logistico notevolmente superiore ed il rapporto costo / efficacia conseguibile sarebbe, invece, molto inferiore rispetto a quanto consentito dal lancio di submunizioni .

La precisione di "tiro" delle cluster è condizionata da parametri essenziali che devono essere rispettati perché l'affidabilità del lancio e quella dei risultati sia quella voluta.

In particolare gli elementi essenziali sono :

  • quota dell'aereo al momento del lancio ;
  • velocità dell'aereo rispetto al suolo ;
  • condizioni meteo ;
  • morfologia del terreno ;
  • grado di addestramento del piloto dell'aeromobile .

Variando uno di questi parametri cambia totalmente il risultato bellico che si intende raggiungere e cambia anche la dispersione al suolo delle cluster e la percentuale dei possibili mancati funzionamenti .

Infatti, gli ordigni sono a "caduta inerziale" , con energia cinetica determinata dalla loro massa e dall'altezza di lancio e non da cariche di lancio o altri sistemi atti ad innescare una velocità inerziale propria . Ne consegue che la caduta al suolo è totalmente "random" con una dispersione non esattamente predeterminabile .

Ne consegue che "l'esattezza del lancio" sarà condizionata ai parametri suddetti che, però, non sempre in combattimento possono essere rispettati in quanto condizionati alla situazione contingente che il pilota dell'aereo deve affrontare nel momento dell'attacco. Sicuramente se l'aeromobile sarà oggetto a consistente fuoco di contraerea difficilmente rispetterà la quota di lancio prevista (ottimale 100 piedi) ed con altrettanto scarsa probabilità potrà seguire le rotte prestabilite per una determinata missione .

Immediata la conseguenza che all'atto della bonifica del territorio pur conoscendo il "punto di lancio" (DROP POINT) l'area da investigare dovrà essere molto più ampia rispetto a quella teorica conosciuta.

Infine, lo scarso rispetto dei parametri di attacco influirà anche sul numero di cluster destinate a non esplodere per cattivo funzionamento . A tale riguardo viene dichiarato che al massimo il 5% delle cluster non dovrebbe esplodere. Quanto rilevato sul terreno, invece, sconfessa questo dato e suggerisce, invece, mancati funzionamenti vicini al 20 % del numero totale delle cluster lanciate, molte delle quali, peraltro, vengono trovate seriamente danneggiate con percentuale esponenziale se il terreno di impatto è duro e se la quota di lancio è superiore ai 150 - 150 piedi .

In sintesi quindi la cluster è un'arma che la letteratura tecnica non definisce mina ma, in buona sostanza se non esplosa è molto vicina negli effetti residui ad una mina anti uomo e produce danni molto superiori a quelli che può provocare la più potente delle mine anti persona ad effetto esteso fra quelle oggi conosciute come impiegate in tutto il mondo .