Il film, di fatto, lanciò il nome di King
in Europa (dove conobbe un successo addirittura superiore a quello statunitense,
già notevole).
Anche in Italia venne considerato un evento, preceduto da una
martellante campagna stampa («l'ondata di terrore che ha invaso l'America ORA È QUI!»
fu la reboante frase di lancio) e da un trailer particolarmente azzeccato (un fiume di sangue
che straripa in una stanza d'albergo).
Tra l'altro Shining fu il primo lungometraggio a fare un uso continuo
- ma mai eccessivo, come in parecchi horror a venire - della steadycam (un particolare
modello di macchina da presa grazie al quale è possibile effettuare delle «soggettive»
molto fluide, accentuando l'illusione che la scena sia vissuta dallo spettatore in prima persona).
«Sul film di Kubrick sono indeciso; certo che è tutt'altra cosa
rispetto al romanzo. Ricordo che una mattina, mentre mi stavo facendo la barba, ricevetti una telefonata
da Stanley. "Tu credi in Dio?" mi chiese a bruciapelo. Ci pensai un po' su e poi replicai:
"Sssssi, penso di si", non riuscendo a capire cosa diavolo c'entrasse la mia risposta
con il film che stava girando. "Io no, per niente" fece lui, e riattaccò. In quel momento compresi
perfettamente che Kubrick stava ragionando secondo coordinate completamente opposte alle mie.»
Shining - The Shining, USA/UK 1980
Regia di Stanley Kubrick. Con Jack Nicholson e Shelley Duvall