Chincilla


Il gatto di razza persiana gode delle preferenze della maggior parte delle persone che desiderano la compagnia di un animale selezionato; tra questi, la varietà a occhi verdi è senza dubbio una delle più apprezzate. Ogni giorno che passa, il Cincillà, il Silver Shaded e il Golden Shaded raccolgono sempre più fan. Per sapere come nascono bisogna ripercorrere a ritroso le origini del persiano in genere, poiché di qualsiasi colore sia, affonda le sue radici in un unico primordiale gatto, nativo dell'Asia Minore, selezionatosi spontaneamente tra gatti locali comuni dal pelo corto. Inaspettatamente, per una strana anomalia genetica, non si conosce bene l'esatto periodo storico, il pelo di questi pronipoti dei persiano diviene lungo.
Fu nel 1525 che Pietro della Valle, esploratore e letterato romano, di ritorno da un lungo viaggio in Oriente che lo portò tra l'altro in Persia, nella provincia di Khorassan, rimase colpito dalla singolare bellezza dei gatti locali e particolarmente dal loro folto mantello, tanto da raccoglierne alcuni esemplari e introdurli anche in Italia. Dall'Italia, questo nuovo tipo di gatto si propagò al resto dell'Europa e, sino alla fine del IX secolo, si perde ogni tipo di dato per quanto concerne l'eventuale evoluzione e conservazione della razza.
Partendo da questa prima selezione si è arrivati a ottenere, con appropriati incroci dall'Europeo silver tabby portatore di occhi verdi, la varietà ad occhi verdi: prima i Cincillà (dall'ornonimo animale) poi il Silver Shaded (ombra d'argento) e, da ultimo, il Golden Shaded (ombra d'oro). La differenza che distingue il Cincilià dal Silver Shaded è unicamente il "tipping" del pelo (la parte di pelo nero che sta sulla punta di ogni pelo bianco), che nel primo rappresenta circa un ottavo della lunghezza del pelo, e nel secondo un terzo.
Lo standard del Golden Shaded è del tutto simile a quello del Silver Shaded a eccezione della colorazione dei pelo che, anziché bianca, deve essere giallo oro. Essendo una varietà molto giovane rispetto ad altre, gli allevatori ancora oggi stanno lavorando per perfezionarla allo scopo di annullare del tutto le varie striature che qualche volta si riscontrano. Sia del Cincillà che del Silver Shaded esistono le varietà blu, chocolat e lilac. In esposizione vengono giudicati in categorie diverse per meglio raggruppare, e quindi paragonare, i vari soggetti dello stesso colore di mantello.

Chi sono
"E’ la grazia che trasforma tutte le cose mortali donandole pregio", scrisse Pindaro, poeta greco vissuto 2.500 anni fa. E proprio di grazia è il momento di parlare riferendoci a questi gatti, che raccolgono in se stessi tutti i doni possibili elargiti con abbondanza dalla natura: bellezza, carattere dignitoso unito a una certa indifferenza che fa loro apprezzare gli agi e le attenzioni di chi li possiede e, in quanto a grazia, ne hanno da vendere. Tra i soggetti a pelo lungo sono quelli che hanno corrisposto alle aspettative e ai desideri dell'uomo, i meglio riusciti sia nell'aspetto morfologico che nel carattere: veramente il massimo.
Ciò che più contribuisce ad aumentare il loro charme, e che li distingue da sempre, è la marcatura in nero sia degli occhi sia del naso e della bocca, una marcatura che disegna a regola d'arte il tratto degli occhi grandi in proporzione alla testa, distanti tra loro e perfettamente rotondi, due biglie leggermente sporgenti e dal colore verde che gli conferiscono un'espressione da bambola assorta e incantata.

Il carattere
Questo gatto non conosce la paura,dignitosissimo in ogni circostanza, non estroverso come i gatti a pelo corto, indifferente a tutto, non si rivela attaccabrighe, anzi: assume un comportamento indifferente in ogni situazione. Alle esposizioni feline, se viene portato sul palco e applaudito fragorosamente da oltre mille persone, tra i suoi simili è quello che meno si scompone.
Non è vorace, sembra quasi che mangi per fare un favore: un'esperta allevatrice di questa varietà, racconta che i piccoli mangiano molto poco, pare nascano già sazi. Tutto ciò è ovvio: non fanno molto movimento, il loro passatempo preferito è starsene compostamente sdraiati o acciambellati sul divano, su morbidi cuscini, sempre vicini ai componenti della famiglia, mai in un angolino seminascosto, dato the non conoscono la paura. Oltre che con le fusa, trasmettono il loro stato d'animo con vocalizzi appena percettibili, dai toni gentili e aggraziati. Pulitissimi, sono capaci di fare toeletta quattro o cinque volte al giorno, una consuetudine che si ripete immancabilmente dopo ogni pasto o dopo essere stati troppo maneggiati.
Quando si muovono lo fanno in modo maestoso e con tanta signorilità, difficilmente corrono pur essendo attivi. Solo il Golden dimostra di avere un carattere un po' più pepatino. Il persiano a occhi verdi è il gatto più accomodante che esista: si lascia prendere facilmente in braccio, anzi, è proprio lui che viene sempre appresso, si lascia pettinare senza problemi e all'occorrenza non protesta nel fare il bagno né si lamenta del trasporto in macchina. Può vivere in spazi ristretti purché l'ambiente sia pulito e non gli manchi nulla. E’ piuttosto pigro anche se ama il gioco soprattutto quando è cucciolo.

I cuccioli
Le gatte sono delle buone mamme e partoriscono in media tre o quattro gattini non più di due volte l'anno. I cuccioli nascono molto scuri e si schiariscono man mano che il pelo si allunga. Hanno a volte una salute cagionevole, ma da adulti sono sani e robusti. Già nella primissima età sono domestici: raramente, quando si allunga una mano nella nidiata, i piccoli soffiano in segno di aggressività all'avvicinarsi di un qualcosa di estraneo. Una delle prime cose da insegnare al cucciolo è di accettare pettine e spazzola: si inizia sin da piccolo e occorrono da parte del proprietario, oltre che abilità, anche dolcezza e un po' di furbizia. Mamma gatta tiene molto alla pulizia dei suoi gattini e con la ruvida lingua li lava e li rassetta più volte al giorno, ricevendo di riscontro fusa e gratitudine. Sta all'uomo sostituire la lingua della gatta: con la mano prima e con spazzola e pettine poi. La carezza è quasi sicuramente subito ben accetta proprio perché ricorda le attenzioní materne, bisogna poi usare tutti i giorni il pettine anche se non sembra necessario, con calma e gentilezza. Attenzione a non forzare mai in caso di nodi al pelo: verrebbe considerato uno sgarbo e l'operazione rischia di non venir più accettata.
La toelettatura diventa impegnativa soprattutto nel periodo invernale, quando il gatto è in piena forma. Il lungo pelo necessita di continue attenzioni per evitare la formazione di nodi: dapprima si usa un pettine d'acciaio a denti molto larghi usando una maggiore insistenza sulla pancia e sotto le ascelle. Poi si passa un pettine fitto, con movimenti dal basso verso l'alto alzando il pelo della gorgiera dove è bene non insistere molto, come pure nella coda, perché in questi punti il pelo caduto ha una lunga ricrescita