Aggiornamento 03/11/98 | |
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La rinascita dell' Egyptian Mau è strettamente collegata alla storia dell' antico Egitto e delle sue divinità.Nessuna antica civiltà ebbe tanta venerazione per gli animali come quella egizia: nella loro cultura era prevista, dopo la morte, la resurrezione fisica non solo per gli essere umani ma anche per gli animali, tanto che anch' essi venivano imbalsamati. Le 300 mila mummie di gatti trovate in un antico cimitero a Beni Assan ci danno un' idea di cosa rappresentasse il gatto a quei tempi. L' Egyptian Mau deve il suo nome alla parola che in egiziano antico significava gatto domestico, e che suona come "miaw". Può essere considerato il gatto con la storia più antica, il primo addomesticato.
Al cospetto degli dei
Il suo antenato è il Felis Lybica Ocreata: viveva nel Nord e nel
Centro Africa, e i suoi primi contatti con gli umani furono dovuti al
cibo. Gli egiziani, infatti, usavano conservare le messi in granai
che quindi erano pieni di topi, preda preferita degli abilissimi cacciatori
gatti. Il gatto divenne allora guardiano dei granai. Lo divinizzarono e spesso
Nut, madre di molti importanti dei egizi (Osiris, Isis, Set) venne rappresentata
con la testa da gatto. Si credeva anche che in esso vivesse la tangibile
presenza della divinità in terra della dea Bastet, dai poteri benefici,
dal corpo di donna e dal volto di gatto, dea della fertilità, della
musica, della danza.Mau con il tipico mantello spotted raffígurato
in papiri come la personificazione del dio in forma duale, Ra e Orus, mentre
sta uccidendo il dio del Male, Set. Il sacro libro dei morti mostra
molti gatti con mantello pesantemente spotted e gambe e coda con le righe.
Inoltre, il Mau fu creduto essere il favorito di Chepera, la dea egizia
della creazione, perché ha disegnato sulla cima della testa
lo scarabeo sacro.Sono innumerevoli, quindi, le effigi in pietra, bronzo
e legno che lo rappresentano in una staticità ieratica propria della
migliore arte statuaria egizia. Nella vita quotidiana era considerato
uno della famiglia, stimatissimo e amato. Lo storico Diodoro scrive
che il Mau era nutrito con pane preparato in modo speciale solo per lui,
imbevuto con latte e pesce tritato. Era protetto dalla legge anche
perché veniva considerato un lavoratore.Due sono i mantelli dipinti
su papiri o pareti tombali che hanno contraddistinto due diverse razze feline
naturali, cioè non create dall' uomo: l' abissina, dal mantello più
sfumato e originaria dell' alto Egitto con caratteristico ticking, e l' Egyptian
Mau, dal mantello nettamente marcato con delle macchie scure su fondo chiaro,
lo spotted, originaria del delta.
L'aspetto fisico
Il Mau non è solo un tipo di razza felina che è stato a suo
tempo predatore, addomesticato poi e vissuto con l' uomo come tanti altri
animali domestici; per carattere, forma, utilità e significato, nella
vita quotidiana è stato molto di più, tanto da essere
deifícato. Averlo riesumato e fatto risorgere con la stessa
iconografia di 4000 anni fa ha significato raccogliere e conservare frammenti
di un mondo perduto, e fare nostro ciò che in passato esso significava,
seppure con motivazioni diverse.Conosciamo tutto del suo aspetto di allora,
identico a quello di oggi, meno sappiamo invece del carattere e del comportamento
che pensiamo possa essere stato non molto dissimile a quello di un gatto
domestico di buon temperamento.Paragonato ad altre razze feline, ha una
restituzione visiva più morbida sia nella forma, allungata ma non
esasperata, che nell'espressione globale conferitagli da una testa ben
proporzionata marcata da un disegno a forma di scarabeo sulla fronte, dalle
attente orecchie e dagli occhi intelligenti sottolineati da un contorno nero
(come pure il tartufo): occhi rotondi dalla particolare fissità che
ne accentua la personalità.Ciò che maggiormente cattura
l'attenzione e meglio fissa la sua immagine nella memoria, è il mantello,
caratterizzato sia dalla picchiettatura scura su fondo chiaro, sia dalle
striature discontinue sulle zampe e sulla coda. Il più
caratteristico è l' argentato (silver), dalle macchioline nere su
un colore di fondo grigio chiaro con un sottopelo bianco, ma non meno
bello è quello dorato, dalla tinta calda come la sabbia del
deserto. Esistono anche altre varietà di colore, tutte
altrettanto belle: più scure nel delta del Nilo, laddove la vegetazione
è ricca di papiri e canne palustri e più chiare e bronzee a
nord, ai confini con la Nubia, dove il territorio è più arido
e in prevalenza desertico ed è veramente necessario un perfetto mimetismo
per la caccia e la sopravvivenza.
Il Mau in Italia
In Italia esiste qualche raro esemplare di Egyptian Mau che è venuto
ad arricchire il nostro patrimonio felno grazie all'ingegner Francesco Perniola,
che nel 1990 ha importato dall' America il prima Mau maschio, Sinhue the
Egyptian. Fu il primo a parlare con entusiasmo e ad interessarsi a
questa nuova razza scoperta tra le pagine di un libricino, rivelando
una celata passione al momento difficilissimo da soddisfare, che non
solo in Italia, ma in tutta l'Europa, non esisteva privato che ne possedessero
uno. Oggi, la moglie Rossella Pemiola è titolare del primo
allevamento di Mau in Italia.