Un gigante contro il freddo
Abbiamo spesso chiamato il gatto di razza Maine Coon il colosso d'America,
per sottolineare la sua imponente mole che lo aveva posto nel guinness
dei primati. Oggi possiamo chiamare il Siberian Cat il mammut dei gatti
di casa, che ha spodestato il Maine Coon con i suoi 12 chili dii peso (addirittura
18 o 20 se castrato) se maschio, mentre le femmine sono un po' più
leggerine (sei-otto chili).
Una super taglia che giustifica la sopravvivenza di un gatto in un
clima così rigido: gli organi interni di un essere ridotto, cioè
piccolo, sono infatti meno riparati. Il siberiano è un felino maestoso
e silvestre coperto da un manto dal pelo semilungo e idrorepellente, cioè
che respinge l'acqua e l'umidità, niente di meglio per vivere nei
territori quasi perennemente innevati. Manca però di sottopeIo,
cioè quella lanugine aderente alla pelle che fa da isolante e da
protezione e che aumenta il calore corporeo. Tuttavia, ha una termoregolamentazione
perfetta anche perché, a differenza degli altri felini domestici,
è dotato di una più rapida circolazione sanguigna e di una
cute molto più spessa e dura. Ce ne si accorge osservando il colore
bluastro della pelle delle orecchie e dei cuscinetti plantari, caldi al
tatto, e quando gli si deve fare un'iniezione e l'ago sente una certa resistenza.
Libero e selvaggio
Senza dubbio il Siberian Cat ha preso tutte queste caratteristiche
positive dal gatto selvatico puro, che gli ha lasciato anche un po' dei
suo carattere inaddomesticabile, addolcito per l'introduzione, negli accoppiamenti,
dei gatto di casa. Ancora oggi il siberiano rivela un temperamento molto
vìvace, sensibile ai rumori estranei e improvvisi ai quali reagisce
soffiando minacciosamente senza però attaccare. Per questo motivo
pare che i primi esemplari venissero usati dai coloni in difesa delle loro
proprietà come gatti da guardia in sostituzione del cane, a quanto
pare con ottimi risuttati.
Non dimentichiamo che il gatto è un animale che vive di notte
proprio come i ladri, che vede al buio e capta i minimi rumori con le lunghe
vibrisse: con queste doti e una simile taglia doveva senza dubbio incutere
timore allorché metteva in evidenza la sua aggressività.
Il siberiano è quindi un gatto forte, ma anche molto agile.
Gli allevatori non sono intervenuti per modificare il suo aspetto. Anzi:
nel selezionarlo hanno cercato di mantenere il più possibile la
sua immagine selvaggia. Hanno dovuto invece lavorare molto sul carattere,
che ancora oggi non è del tutto mansueto. Soprattutto nei maschi
adulti, a volte si nota una predisposizione al ritorno alla vita silvestre,
un desiderio di libertà che si manifesta con il voler uscire di
casa a tutti i costi, coll'andare avanti e indietro sulla linea di confine
del territorio, sia esso una porta, un balcone o una rete metallica. Se
ha la possibilità di uscire, si allontana di molto e a volte per
lunghi periodi, correndo facilmente il rischio di non tornare più
a casa.
Le femmine sono più casalinghe, ma quando partoriscono cercano
un nido in un posto sicuro e nascosto e, se vengono disturbate, trasportano
la prole prendendola per la collottola in luoghi ritenuti più sicuri.
I gattini, appena escono dal nido, devono essere subito avvicinati all'uomo,
che deve far loro capire, con carezze e piccole offerte di cibo, di essere
loro amico, e pian piano deve riuscire a fargli credere di essere un micio
superiore che li accudisce e li protegge. Solo così i piccoli siberiani
faranno un passo avanti in domesticità che, divenuti adulti, trasmetteranno
ai propri figli.