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PROVA - La nuova Punto ha poco a
che vedere con la precedente. Tutto è cambiato, nel vestito come sotto la
pelle, portando a una vettura in buona parte nuova e nettamente superiore alla
già valida prima serie. Se questo vale per l’intera gamma, riguardo alla
versione top il salto è poi ancora più marcato. Perché qui la meccanica non
è stata soltanto aggiornata, ma completamente sostituita: dal ”vecchio 1.4
monoalbero 8 valvole turbo della Punto GT si è passati infatti ad un ben più
moderno 1.8 bialbero 16v aspirato con fasatura variabile per la nuova HGT. Lo
stesso che in casa Fiat equipaggiava la Barchetta e la Coupé 1.8.E se va bene
su due sportive più grosse e prestigiose, va da sé che sulla piccola Punto fa
miracoli. Ma la HGT è vettura di valore non soltanto per il suo potente e
raffinato propulsore: allestimento e dotazioni, tecnici come accessoriatici,
sono infatti di prim’ordine già di serie. All’esterno troviamo infatti i
bei cerchi in lega da 15” e i gruppi ottici anteriori con 4 proiettori
poliellittici (anabbaglianti e profondità) più i fendinebbia, mentre
nell’abitacolo, oltre ai sedili anatomici e ai poggiatesta anche posteriori,
spiccano il trip computer, il climatizzatore e l’impianto stereo integrato con
CD, che comprende addirittura il navigatore satellitare. Anche il “pacchetto
tecnico” d’origine non scherza: oltre all’ABS, all’EBD (ripartitore
elettronico della potenza frenante) e al TCS (controllo elettronico della
trazione) disinseribile, va segnalato il servosterzo “Dual Drive”, peraltro
comune a quasi tutta la gamma; AL
VOLANTE -La Punto HGT non delude le aspettative: i suoi 130cv, ottimamente distribuiti lungo un ampio range d’utilizzo, ne fanno una vettura pepata e grintosa, capace di accelerazioni notevoli, ma anche fluida ed elastica, sempre pronta a riprendere. Ciò che entusiasma, però, è la guida: la risposta combinata di motore, sterzo, cambio e freni è prontissima, e trova in un assetto preciso e piatto un forte alleato. La Punto sportiva, in sostanza, sorprende per l’agilità e la maneggevolezza, che si traducono in una piacevole immediatezza del rapporto pilota-vettura. In più, l’elevata tenuta di strada consente di godere appieno di tali prerogative, contando sempre su appoggi sicuri. Nel misto stretto la combinazione delle sue qualità ne fa un’arma veramente temibile e molto divertente, con un avantreno rigoroso ed affidabile, e accenni di sovrasterzo soltanto nei rilasci più esasperati. I freni aiutano con un’azione potente, persino troppo decisa, ma l’ABS vigila sui bloccaggi indesiderati, anche se, in condizioni di fondo viscido o sconnesso, è bene prevedere possibili allungamenti della frenata. Ad un assetto decisamente rigido (una scelta coraggiosa, ma giusta, quella della Fiat) corrisponde comunque un confort più che accettabile, garantito dall’ottima fattura dei sedili (anatomici ed imbottiti) e dalla silenziosità di marcia, veramente apprezzabile in una piccola di tali prestazioni. Riguardo a queste ultime, la 1.8 torinese può superare largamente i 200 orari, scattando da 0 a 100 in 8,6 secondi. Performance godibili, perché non condizionate da consumi elevati: la HGT, infatti, copre mediamente tra i 10 e gli 11 km/litro nell’impiego misto anche con guida brillante, mentre nell’uso più esasperato è pressoché impossibile scendere sotto gli 8 km/litro. Viceversa, con una condotta attenta si possono ottenere economie degne di un utilitaria, con traguardi possibili di 13-14 km/litro. |
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