Impariamo dal nostro Patrono S. Bartolomeo Apostolo

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Impariamo dal nostro Patrono S. Bartolomeo Apostolo

Quest’anno desidero prendere spunto dal Vangelo di S. Matteo, per proporre una breve riflessione che nell’imitazione dell’Apostolo Bartolomeo possa aiutarci a modellare la vita parrocchiale secondo l’esperienza del nostro Santo Patrono. Prendo dal capitolo 13 di Matteo, versetto 10, in cui si dice: "Avvicinatisi i discepoli dissero a Gesù…". Ci fermiamo a questo atteggiamento degli Apostoli che troviamo anche in altri momenti della vita terrena del Signore. Per gli Apostoli si è trattato di un lungo tirocinio; essi si trovavano continuamente di fronte a situazioni nuove create da Gesù e con messaggi che non capivano subito. Al capitolo 13 di S. Matteo Gesù racconta tante parabole per rivelare il mistero del Regno dei cieli. Ma siccome si tratta di rivelazioni nuove i discepoli sentono il bisogno di un contatto più diretto con il Maestro. E chiedono spiegazioni.

Ecco mi colpisce molto questo atteggiamento! Gli Apostoli sono consapevoli di non essere capaci di capire, diventano veramente discepoli, cioè desiderosi di imparare, e allora si mettono in ascolto. Gesù può dire a loro quello che la folla non sarebbe in grado di capire e può approfondire il messaggio di cui ha parlato prima.
Se anche noi facciamo così, ad imitazione dell’Apostolo Bartolomeo, diventerà molto bello conoscere a fondo il mistero svelato dal Figlio di Dio, e la nostra fede diventerà più sicura e robusta.

Ma c’è un altro aspetto che si può vedere nell’atteggiamento degli Apostoli; ed è il fatto di stringersi intorno a Gesù. Possiamo definirlo come un movimento di continuo avvicinamento. Ci sono episodi in cui gli Apostoli si allontanano dal Signore, ma questo avviene quando c’è la dispersione durante la passione e la morte in croce del Maestro, e quando è Gesù stesso che li manda per la prima esperienza di missione. Nelle altre circostanze abbiamo sempre il movimento di avvicinamento al Signore.
Mi colpisce questo perché credo si tratti di uno degli insegnamenti più attuali, di cui noi oggi abbiamo particolarmente bisogno. Infatti oggi assistiamo più frequentemente alle fughe. Spesso la gente è insofferente, si stanca di tutto e basta un qualsiasi disaccordo perché ognuno vada per conto suo! Sembra quasi di trovarsi di fronte alla televisione: quando non ci piace una trasmissione cambiamo canale con il telecomando e senza nessuna fatica ci troviamo in un’altra trasmissione. Ma la vita (e la vita di fede in particolare!) deve seguire altri parametri. Ecco perché l’atteggiamento degli Apostoli che si avvicinano a Gesù mi sembra così carico di insegnamenti. Piuttosto che fuggire, bisogna avvicinarsi; magari si può capire meglio il motivo dell’insofferenza e la vera ragione di stare al proprio posto. Se ci si allontana appena c’è qualcosa che non va, si rischia di rompere situazioni di vita nelle quali anche noi troviamo nutrimento. Stare al proprio posto (per esempio in famiglia, nel gruppo di amici, nella vita parrocchiale, nella propria fede, ecc…) può essere faticoso all’inizio, ma se ci si avvicina a Gesù si può comprendere meglio.

Con una frase brevissima e lapidaria si può concludere: Piuttosto che andare a cercare fuori, perché non cerchi dentro di te le vere ragioni dell’insofferenza?

Il nostro Patrono, S. Bartolomeo, insegni a tutti noi a fare come ha fatto lui: "Si avvicino’ e disse…".