VINCENT VAN GOGH
di Filippo Soru


Autoritratto "1886"

Chi di noi non conosce anche una soltanto delle opere di questo grande artista? Potremmo citare fra le tante, i più famosi "Iris"  e i "Girasoli". Ma quanti possono dire di essere entrati in contatto con i primi lavori che videro Vincent affacciarsi sul panorama artistico europeo?
Infatti, il periodo che intercorre fra il 1881 e il 1883, è stato considerato scarsamente importante ai fini di una conoscenza approfondita dell'opera pittorica di Van Gogh. Fu infatti, in questi primi anni, che egli si avvicinò da esordiente all'arte pittorica.
Come in letteratura gli scrittori cominciavano a sentire forte l'esigenza di staccarsi da quell'affascinante ma inconsistente tendenza all'infinito del romanticismo in favore di realtà più concrete e allo stesso tempo crude della vita quotidiana che si svolgeva al di fuori dei salotti e dei circoli culturali, così i pittori, ma in special modo Van Gogh, cominciarono ad immortalare sulla tela personaggi e figure che fino a quest'epoca erano rimaste estranee, per lo più, alle opere dei più grandi. Nasceva il verismo. Certo, sarebbe un errore fare un parallelismo troppo preciso e lineare tra quello che avvenne in pittura e quello che avvenne in letteratura, ma leggiamo alcuni passi delle opere di Emile Zola e proviamo ad osservare una tela di Van Gogh che ritrae anonimi volti in una sala d'aspetto, o poveri contadini seduti intorno ad una parca mensa…

 

Radici "Aprile 1882"

 

Tornando agli esordi di Van Gogh, possiamo citare alcune delle opere forse più significative, a partire da Sorrow  (mestizia) o da Radici, temi che poi verranno ripresi poi con il maturare delle sue capacità. Non mancò anche il tentativo di ritrarre il paesaggio che lo circondava, infatti in molti disegni troviamo vedute della città, realizzate a gessetto e ad inchiostro… molti anche i ritratti .

 

Sorrow "Aprile 1882"


 Comunque è da sottolineare il fatto che le vedute della città che realizzava, venivano considerate da Vincent solo un buon esercizio per affinare le sue qualità, infatti non amava questi soggetti…
però, nonostante lui non prediligesse questo tipo di raffigurazioni, vi inseriva comunque il suo tocco, le sue idee, il suo modo di vedere e vivere l'arte… mai infatti decise di ritrarre i lussuosi palazzi o le meravigliose ville dell'Aia, ma quartieri popolari e i giardini posteriori delle case più umili. Faceva spesso lunghe passeggiate nei rioni più poveri e nei luoghi dove la gente più umile lavorava. Anche quando si recava sulla spiaggia, la sua attenzione non era mai calamitata ai bagnanti o al mare stesso che infrangeva le sue onde sulla riva, ma i suoi occhi e la sua mano si soffermavano sugli essiccatoi dove il pesce veniva trattato per la sua conservazione.

Essiccatoio di pesci "Luglio 1882"


 

Sempre coerente, quindi, fu il modo di Vincent, di trattare la figura umana e i luoghi che la ospitavano… la sua ricerca di modelli non si svolgeva all'interno delle classi più abbienti, ma come i suoi disegni ci dimostrano, avveniva fra le persone semplici.
 
 
 
 


Giardini e falegnameria "Aprile 1882"
 
 Non scordiamoci poi, che pure lui non visse una vita proprio agiata. Durante una delle sue tante passeggiate in mezzo alla "gente", conobbe colei che divenne la sua eterna compagna, Sien. In questo periodo le tecniche usate da Vincent sono disegni a penna e inchiostro, carboncini, con alle volte un miscuglio di entrambe le tecniche.
Per tornare alle opere prima citate, Sorrow e Radici, svolte all'inizio come semplici esercitazioni, cominciarono ad assumere un vero e proprio valore artistico. In esse cominciava a prendere vita lo stile dell'artista. Le rappresentazioni di Van Gogh non hanno bisogno di tante spiegazioni, basta soffermarsi di fronte a opere quali "Sulla soglia dell'eternità" o "Preghiera prima del pasto", per far sì che ogni libro, ogni parola, perdano valore!


Sulla soglia dell'eternità "1882"


 

Molto frequenti nei suoi disegni sono le immagini di contadini dediti alla semina, o di donne affaccendate nei campi con in mano la vanga. Non più belle donne eleganti, oziose nei salotti, o giovani sovrani dalla figura perfetta… entriamo in contatto, invece, con operai intenti alle loro mansioni, pescatori pensosi dalle mani e dai volti segnati dalla fatica e dalle preoccupazioni quotidiane… semplicemente la vita, Van Gogh ha voluto ritrarre… ma pensate e riflettete su questa mia ultima affermazione, sul paradosso che la caratterizza "semplicemente la Vita…".
 
 
 

Vangatore "1882"

     


 Quanti artisti possono vantare di aver fatto una cosa simile? Pochi! E con questi, Vincent, ci ha reso ciò che fino a adesso, noi e il mondo dell'arte avevamo perso: il significato vero della Vita.
Perché nascondere e nascondersi di fronte ad essa? Perché illudersi di essere ciò che non siamo e di non riconoscere la nostra finitezza e umanità? D'obbligo, adesso, mi viene di citare chi alcuni secoli prima tentò di mostrare all'uomo la realtà, il Caravaggio… Chi mai prima di lui ci aveva offerto una mela bacata o un grappolo d'uva avvolto da un sottile velo di polvere? O chi altri ancora osò dare alla Vergine, i lineamenti di una prostituta morta annegata? Anch'egli si accorse del valore vero delle cose e come Van Gogh non ne ebbe paura, perché consapevole della loro veridicità.
Saranno più dolci i frutti offertici da questi due artisti o quelli con i quali tanti altri hanno imbandito lussuosissime e impeccabili tavole? Non confondiamo però gli stili e le credenze di questi due artisti, completamente diversi fra loro. Il mio non vuole essere un accostamento che anzi non c'è, ma desidera far notare come in tanta bellezza, in tanta perfezione e anche nei momenti più tragici, qualcuno decida di uscire dalla tela e di far capolino sulla realtà, nella quale intingere i propri pennelli. Il mondo, la gente erano i colori della tavolozza di Van Gogh… la realtà il suo pennello.


Vecchio orfano
"in abbigliamento da pescatore, 1883"


 


Queste erano le caratteristiche che animavano lo spirito del giovane Vincent, e queste sono le doti che lo resero un sublime fotografo della vita, sia interiore che esteriore dell'uomo.
Vi ho proposto alcune opere che forse avrete poche volte visto, ma non sarà per voi difficile riconoscervi personaggi e momenti che avrete vissuto nelle sue opere più mature ed anche più famose.