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Di fianco: alcuni tipi di cristalli di neve.
I singoli cristalli di neve possono assumere una varieta` di forme squisite, ma si vedono di rado dato che i fiocchi di neve che raggiungono il suolo sono di solito agglomerati di cristalli in frammenti.

La forma più comune di precipitazione gelata è il fiocco di neve, una struttura composita formata da molti minuti cristalli esagonali congelati insieme. Alcuni cristalli sono come stelle piumate, altri hanno una struttura più simile a una piastra e non ne esistono due uguali.

Wilson Bentley (1865-1931), un agricoltore del Vermont (USA), era affascinato dai cristalli di neve e ne condusse lo studio per tutta la vita. Egli scattò fotografie a più di 5000 fiocchi di neve, usando un microscopio, e pubblicare una raccolta di 2500 strutture. Egli era un ricercatore attento e perspicace: durante i mesi estivi misurava le dimensioni delle gocce di pioggia e nel 1904 ebbe l'idea che la pioggia potesse formarsi nell'una o nell'altra di due modalita`, una delle quali sono i fiocchi di neve. Sebbene oggi la sua idea sia largamente accettata, Bentley fu ignorato dagli studiosi della sua epoca.

La combinazione di basse temperature e di precipitazioni pur produrre una variet` di risultati. Uno di questi h la neve tonda, che consiste di granuli bianchi e opachi di ghiaccio (diametro tra 2 e 5 mm) che cadono velocemente e rimbalzano in alto sul terreno. Questa idrometeora è una forma comune di precipitazione dai cumulonembi, che si sviluppano in correnti polari instabili durante l'inverno e la primavera, e si ha per collisione di cristalli di ghiaccio con goccioline d'acqua sopraffuse.

Un'altra forma è nota come nevischio, granuli molto più piccoli della neve tonda, generalmente con diametro inferiore a 1 mm, di solito piatti e allungati; consistono di minuti aghi di ghiaccio o cristalli di neve che si sono ricoperti di ghiaccio opaco. Essi sono l'equivalente congelato della pioviggine e provengono di solito da sottili nubi del genere strato o da nebbia sopraffusa.

A temperature molto basse, una parte delle goccioline d'acqua della nebbia pur congelare e, quindi, i cristalli di ghiaccio crescono a spese delle gocce rimanenti, che evaporano. Il risultato è una nebbia di cristalli di ghiaccio: un cirro al livello del suolo. A causa dell'assenza di goccioline d'acqua, pur mancare ogni somiglianza con la nebbia. I minuti cristalli di ghiaccio cadono molto lentamente, luccicando alla luce solare: perciò hanno il nome di polvere di diamante. Questi aghi di ghiaccio possono produrre altri fenomeni ottici, quali i pareli e le corone solari, e si hanno di solito in condizioni stabili, a temperature molto al di sotto dello zero; ma talvolta possono cadere da strati bassi, se la temperatura è inferiore a 4 0C.

Ancora, un'altra variazione sul tema sono i granuli di ghiaccio. A differenza della neve tonda, questi sono grumi di ghiaccio duro, trasparente, spesso di forma irregolare e con diametro fino a 5 mm. Essi sono in realta` gocce di pioggia congelate, che si formano quando la pioggia originatasi da una massa d'aria calda cade attraverso un profondo strato a temperatura sotto zero.

Quando la pioggia, o la pioviggine, cade attraverso l'aria fredda, non necessariamente si congela, ma pur raggiungere il livello del suolo in forma di liquido sopraffuso. Se lo stesso terreno h sotto zero, la pioggia si solidifica istantaneamente su tutto quel che tocca, ricoprendo strade, erba, alberi, automobili, cavi sospesi e ogni altra cosa, di uno strato di ghiaccio liscio e trasparente. Questo tipo di precipitazione (pioggia sopraffusa) può produrre condizioni cosl pericolose sulle strade che ogni movimento all'aperto viene virtualmente a fermarsi.

Il ghiaccio prodotto dalla pioggia sopraffusa viene chiamato vetrone. Questo termine comprende anche il ghiaccio, trasparente e invisibile, che si forma quando le strade bagnate si congelano di notte. Ciò si verifica più di frequente dopo un'ondata di freddo, quando aria calda e umida giunge al di sopra di una massa stagnante di aria molto fredda. Di solito il vetrone dura poche ore prima di disgelarsi nuovamente; talvolta, però, l'aria fredda persiste. Nel gennaio 1940, l'Inghilterra fu per tre giorni sotto una bufera di pioggia sopraffusa durante i quali le strade si trasformarono in piste di pattinaggio, le porte si bloccarono e il peso del vetrone abbatti cavi telefonici, pali e alberi in tutta la nazione. I piccoli animali perirono a migliaia e si registrarono casi di uccelli uccisi in volo dalla pioggia sotto zero. Il solo caso che si ricordi di vetrone durato più di una settimana fu quello del Connecticut (USA), quando la pioggia sopraffusa cadde nel dicembre 1969 e il ghiaccio rimase sugli alberi per sei settimane.

Chi lavora sulle navi da pesca è abituato alle burrasche e al mare in tempesta, ma se a questi si aggiungono temperature sotto zero e veloci ondate di spruzzi sorge un pericolo micidiale: il ghiacciamento delle sovrastrutture e delle manovre. Nel febbraio 1968, una flotta di pescherecci fu cotta allargo dell'Islanda da venti da uragano e temperature di -11°C. Gli equipaggi lavorarono 24 ore su 24 a spezzare le spesse croste di ghiaccio che serravano tutte le parti delle navi esposte agli spruzzi, per impedire che le navi si appesantissero in alto. Durante tre settimane di questo tempo terribile, parecchie si capovolsero e affondarono, con perdita di quasi 60 vite umane. Numerose tecniche sono state tentate per alleviare gli effetti di queste vere e proprie bufere di ghiaccio, tra cui elementi riscaldati e cinture pneumatiche, che si espandono per rompere le croste di ghiaccio appena formate, ma il ghiacciamento delle strutture resta la minaccia più grave alla navigazione nelle acque polari.

Nell'Artide e nell'Antartide ci sono molti ghiacciai che raggiungono il mare. Qui essi 'partoriscono': grandi blocchi di ghiaccio si distaccano e vengono trasportati via dalla corrente formando gli iceberg, che costituiscono un serio pericolo per la navigazione, specie nella zona di Terranova (Canada). Quando la parte sommersa di un iceberg si scioglie, l'iceberg pur diventare troppo pesante in alto e inclinarsi d'un tratto su un fianco per trovare un nuovo equilibrio, il che spiega perchi è pericoloso per le navi trovarsi nelle vicinanze. Gli iceberg non segnalati hanno causato l'affondamento di molte navi, compreso quello della famosa nave di linea 'inaffondabile' Titanic avvenuto nel 1912.