Un pò di decadentismo

Premesse storico - sociali

Galleria fotografica di esponenti del decadentismo

Gli ultimi decenni dell'ottocento sono caratterizzati in tutta Europa da una crisi degli ideali romantici, che, dopo il 1880, influisce profondamente sugli intellettuali. L'alto livello raggiunto dall'industrializzazione e dal capitalismo toglie sempre più spazio al valore dell'individuo, ridotto a forza-lavoro in balia di entità troppo più grandi di lui; i conflitti sociali, sempre più gravi in Europa, generano inquietudine non solo fra le classi proletarie, che li vivono in modo drammatico, ma anche fra la piccola e media borghesia, che temono di subire un declassamento. Il nazionalismo e l'imperialismo promossi dalle nazioni causano un abbandono degli ideali liberali e democratici del primo Ottocento promovendo una massificazione dell'individuo. Le innovazioni scientifiche producono fra i poeti e gli intellettuali un senso di smarrimento nei confronti di una società che non comprendono e considerano lo stesso "progresso" una minaccia in quanto va a favore del commercio e della tecnica.

Situazione in Italia

Come nel resto d'Europa anche in Italia il processo di industrializzazione aveva preso il via. A causa di forti estensioni sociali spesso si verificavano manifestazioni di piazza e scioperi ai quali il governo rispondeva con le forze militari. Gli ideali del romanticismo lasciavano il posto a un diffuso senso di stanchezza dovuto a ciò che non si era fatto in campo sociale. Gli intellettuali si allontanarono dalla politica grazie anche al trasformismo e alla corruzione che la permeavano, ideali ben lontani dalla concezione politica che conoscevano e apprezzavano, cioè lo stile romantico. In Italia però troviamo due poeti, Carducci e Pascoli, simboli del decadentismo italiano, che acconsentivano alla politica nazionalistica dei governi di fine Ottocento e possono essere presi come esempio del disagio degli intellettuali di fronte al progresso e al mondo moderno che minacciava di porre la cultura letteraria italiana in secondo piano, subalterna alla nuova società borghese e industriale.

All'alba del Novecento l'Italia prendeva sempre più la forma della nazione industriale che grazie alla politica giolittiana, protendente all'accordo fra le classi, potrà godersi qualche anno di relativa pace e quindi continuare la sua crescita, escludendo il problema della questione meridionale purtroppo irrisolto. La componente cattolica ricominciò a partecipare alla vita politica.

Purtroppo a causa della guerra di Libia e, in maggior misura, della prima guerra mondiale l'Italia era turbata. In principio rimase neutrale a questo conflitto mondiale, ma poi sorsero forti tensioni fra neutralisti ed interventisti e alla fine entrarono a far parte di questa "Grande Guerra" nel maggio 1915. Molti intellettuali e scrittori parteciparono come volontari a questa guerra.

Che cos'è il decadentismo?

Iniziamo dicendo che è un movimento culturale che nasce da nuovi atteggiamenti intellettuali e teorie filosofiche che si diffondono in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, teorie contemporanee a quelle del positivismo, ma scaturite dalla delusione di questa società capitalista e industrializzata in netto contrasto con lo spirito di questi intellettuali.

L'opposizione alla borghesia, che all'origine era dettata da esigenze di giustizia, dal bisogno di opporre alla brama di ricchezza e di potenza, un ideale socialistico o, addirittura, comunistico, non essendo sostenuta dalla fede nel progresso e quindi dalla volontà di modificare in qualche modo le strutture sociali, si trasformò in disgusto per l'uomo comune, per il modo di vivere proprio dei borghesi e per la loro mentalità, sia nel senso della voglia di distruggere la morale tradizionale per rivendicare una libertà senza limiti, sia nel senso di opporre alla volgarità, mediocrità dei sensi e facile contentatura, l'estrema raffinatezza dello spirito proprio dei decadenti, e il bisogno di provare sensazioni rare e sottili, del tutto eccezionali, il cosiddetto "amore per l'eccezionale e per l'artificioso".

 

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