Alla
guida dell'Ania va Cerchiai
Banche
e Assicurazioni - Cambio della guardia al vertice
dell'associazione
dopo l'addio di Alfonso Desiata
MILANO
- Fabio Cerchiai è il nuovo presidente dell'Ania. L'ex
amministratore delegato delle Generali è stato ieri scelto a
succedere ad Alfonso Desiata alla guida dell'associazione di
rappresentanza delle imprese assicuratrici. Ma, a dispetto
dell'unanimità dei consensi raccolti sul suo nome, l'assemblea
delle compagnie - vi aderiscono 207 società, la stragrande
maggioranza di un mercato nel quale nel 2001 sono stati raccolti
premi per 82 miliardi di euro - ha registrato anche la clamorosa
presa di distanza della Ras . L'amministratore delegato della
compagnia del gruppo Allianz , Mario Greco, ha disertato ieri la
riunione dell'associazione. Il suo nome non compare più tra i
vicepresidenti dell'Ania che affiancheranno Cerchiai - Fabrizio Rindi
(Winterthur ) è stato nominato al suo posto assieme ai
riconfermati Carlo Acutis (Vittoria ), Ivano Sacchetti (Unipol ) e
Francesco Torri (Toro ) - né tra i componenti della giunta
esecutiva nominata anch'essa dall'assemblea. La scelta "assenteista"
della Ras - a quanto si è appreso negli ambienti della
compagnia - non va interpretata come una critica alla candidatura di
Cerchiai. Intende piuttosto rimarcare un'insoddisfazione sulla
gestione dell'Ania di cui la Ras critica la insufficiente
progettualità ed anche lo scarso ricambio nelle cariche di
vertice. Negli ultimi anni la compagnia di Greco - il secondo gruppo
assicurativo italiano - si è a più riprese trovata in
disaccordo con le scelte dell'associazione di categoria considerate
spesso troppo prudenti e di basso profilo (ad esempio in materia di
risarcimento diretto dei sinistri Rc auto da parte degli assicuratori
ed in tema di rapporti con i consumatori). Riserve che anche in
questa occasione si sono puntualmente manifestate. Toccherà
ora a Cerchiai, di cui sono unanimamente apprezzate le doti
diplomatiche, tentare di recuperare lo "strappo". Il nuovo
presidente, che rimarrà in carica per il prossimo triennio, è
un fiorentino di 58 anni 38 dei quali trascorsi nelle Generali dove
ha percorso tutti i gradi della carriera fino alla nomina a
vicepresidente ed amministratore delegato, incarico svolto nel
biennio 2001-2002. Attualmente continua a mantenere, nel gruppo
Generali, le cariche di presidente di Ina vita e di Assitalia. La sua
candidatura è stata proposta e sostenuta dal presidente
uscente che, dopo due rinnovi, non poteva più essere
riconfermato alla guida dell'associazione. Ieri, concludendo il suo
mandato, Desiata ha tracciato un bilancio della sua presidenza
indicando i nuovi terreni nei quali il mercato assicurativo italiano
potrà espandersi nei prossimi anni: la previdenza, le polizze
per coprire i rischi di autosufficienza (long term care) e delle
catastrofi naturali. La nuova giunta esecutiva dell'associazione è
composta, in aggiunta al presidente ed ai vicepresidenti, da Silvano
Andriani (Montepaschi vita ), Cesare Brugola (Commercial Union Italia
), Piero Castelli (Reale Mutua ), Enrico Tomaso Cucchiani (Lloyd
Adriatico), Francesco La Gioia (Zurich International ), Edoardo
Lombardi (Mediolanum ), Fausto Marchionni (Sai ), Massimo Michaud
(Axa), Giovanni Perissinotto (Generali ), Achille Perino (Fideuram ),
Ezio Paolo Reggia (Cattolica ). Come si vede sono rappresentate le
maggiori compagnie del paese con l'unica eccezione - Ras a parte - di
Fondiaria che evidentemente l'associazione del settore considera già
incorporata con la Sai . R.SA.
Cerchiai:
«Vita, altro anno d'oro»
Il
neopresidente Ania prevede una sostenuta crescita della raccolta
premi
con un solo Ramo che segna +28%
ROMA - «Gli
assicuratori non sono perfidi ricchi che vivono nella foresta di
Sherwood ma operatori economici che vogliono dare al sistema
sicurezza e protezione». Fabio Cerchiai , nominato martedì
nuovo presidente dell'Ania (l'associazione di rappresentanza delle
compagnie) ha illustrato ieri in una conferenza stampa le linee
direttive del suo mandato triennale. Ma soprattutto ha indicato la
prima "emergenza" dell'associazione, quella di modificare
l'opinione che spesso circonda il mestiere di assicurazione.
«Vogliamo - ha detto - che la funzione che le compagnie
svolgono nel sistema economico e nella società sia apprezzata
nel suo giusto valore». Il settore è vitale ed in
crescita nonostante le difficoltà dei mercati finanziari che
hanno messo sotto pressione i bilanci delle compagnie. Per fine anno
- è la stima dell'Ania - la raccolta del ramo vita giungere a
59 miliardi di euro con un incremento rimarchevole (+27,5%) rispetto
al 2001. Nei rami danni l'espansione dei premi sarà più
contenuta ma ugualmente significativa (+8% a 32,3 miliardi di euro).
Per il prossimo anno la stima è di una crescita a due cifre
del mercato vita ed intorno al 5% in quello danni. Occorre ribellarsi
- ha sottolineato Cerchiai - alla «sindrome di Robin Wood»
che fa diventare «una cosa allegra togliere alle
assicurazioni». Un esempio? È la tassazione «assurda
ed ingiusta» decisa recentemente dal Governo sulle riserve
assicurative che - ha sottolineato il neo presidente dell'Ania in
piena sintonia con il suo predecessore Alfonso Desiata -
«rappresentano debiti e non redditi da assoggettare ad
imposizione». Più in generale le compagnie debbono
recuperare un dialogo con l'attuale Governo che - ha osservato
Cerchiai - non ha certamente varato provvedimenti «che vanno a
favore degli assicuratori». La partita più delicata si
gioca però nei confronti dei consumatori che criticano gli
incrementi tariffari, soprattutto nella Rc auto. Gli aumenti in
realtà sono contenuti - ribattono gli assicuratori - e
comunque l'ondata di piena degli aumenti sembra alle spalle. Accanto
a Cerchiai erano due dei quattro vicepresidenti dell'associazione.
«Occorre considerare - ha osservato il presidente della
Winterthur Fabrizio Rindi - che il mercato dell'auto è stato
narcotizzato per molto tempo». «Soltanto nel 2002 - ha
aggiunto Ivano Sacchetti, amministratore dell'Unipol - le compagnie
hanno recuperato l'equilibrio economico», il che consentirà
di alleggerire la pressione sui premi. Occorre poi considerare che i
provvedimenti decisi dal Parlamento sulla Rc auto non rappresentano
una vera riforma ed avrà un effetto marginale sulla
diminuzione dei costi dei risarcimenti. Ancora aperta rimane inoltre
la questione legata al mantenimento del parametro della
territorialità nel calcolo dei premi. Il Parlamento, com'è
noto, l'ha abolita sollevando le proteste degli assicuratori che
hanno minacciato di ricorrere alla corte di giustizia europea. Il
Governo ha fatto marcia indietro con un emendamento inserito nella
legge finanziaria. Ma che accadrà se le disposizioni sulla Rc
auto entreranno in vigore prima che la Finanziaria venga approvata?
Per evitare qualunque incertezza gli assicuratori chiedono al Governo
di intervenire con un decreto. Quanto infine agli assetti interni
all'associazione, Cerchiai ha ammesso la «insoddisfazione»
manifestata dalla Ras sulla gestione dell'Ania. «Sono però
sicuro ha aggiunto - che Mario Greco, amministratore della Ras,
scenderà presto dall'Aventino perchè restarci non è
utile a nessuno». RICCARDO SABBATINI
da Il Sole 24 Ore 11-12/12/2002
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